Enelyë

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"Madre, non voglio andare a quel ballo, te lo ho già detto" sbuffai io.
"Lo so Enelyë, ma qualunque siano le tue scuse ci andrai" tagliò corto mia madre. Non la sopportavo quando faceva così.
Ormai stavo per compiere l'età adulta e come vuole la tradizione avrei dovuto fare un ballo per scegliere il mio compagno. Mi sembrava così stupido... scusate non mi sono ancora presentata, mi chiamo Enelyë e sono una giovane elfa. Come tutti gli elfi sono alta e magra. Ho i capelli di un rosa pallido, come mia madre e gli occhi color ghiaccio come mio padre. Mia madre Idril è particolarmente bella, infatti è riuscita a sedurre il re, mio padre. Lui è simpaticissimo e non potrei chiedere di meglio come padre. Si chiama Anarel. Come stavo dicendo prima non ci volevo proprio andare a quel ballo perché io credo che uno debba sentirsi libero nel campo "amore". Ma come avrete capito essendo principessa non potevo proprio mancare. Comunque sarebbe stato tra un bel po' di giorni quindi avrei avuto ancora il tempo di scappare...scherzo (o forse no).
"Dai forza Enelyë, è ora dei tuoi corsi pomeridiani" che voce soave che aveva mia madre quando urlava. Comunque era vero, mi sarei dovuta sbrigare se volevo arrivare in tempo. Quel giorno misi dei leggeri pantaloni attillatissimi verde scuro di pelle e una maglietta bianca aderente con sopra l'armatura per le mie lezioni di difesa.
Uscii frettolosamente di casa e presi solo una mela per pranzo. Incontrai la mia migliore amica Naimi lungo la strada. Lei era completamente diversa da me. Aveva corti capelli bianchi come la neve, ma una carnagione più scura della mia. Quel giorno indossava un leggero abito rosa pallido senza maniche. Lei non aveva i corsi come me.
Mi salutò con la mano e mi si avvicinò.
"L'hai sentita l'ultima?" Iniziò lei. Dovete sapere che è una gran pettegola.
"Lo sai che il cavaliere Inumis si è finalmente deciso a sposarsi? Ma la cosa sconcertante è che ha scelto quell'antipatica si Esey?"
Allora, ricapitolando, Inumis era il più Figo del regno e Esey è la persona più sgradevole che io abbia mai incontrato.
"Davvero?" Chiesi io allarmata
"Tutto vero signorine" era il mio istruttore. Era molto simpatico e si divertiva a prendere in giro i pettegolezzi di Naimi. Ci mettemmo a ridere, poi Naimi se ne andò e io un po' di malavoglia iniziai la mia lezione.

Oggi fu una sezione particolarmente facile. Adrisan, il mio insegnante, mi fece imparare a tirare con l'arco, cosa che mi risultò molto semplice e rilassante.

Fu il rientro a casa che non mi piacque per niente. Il salone principale era pieno di abiti uno più bello dell'altro, ma la cosa brutta era che la scelta dell'abito significava che il grande evento si stava avvicinando.
Mia madre mi accolse sorridendo e mi mostrò i capi uno per volta. Erano favolosi. Io stetti al gioco. Mi provai tutti gli abiti sorridendo e ne scelsi uno blu notte che mi risaltava gli occhi. Era lungo e le spalline erano legate all'abito solo da un lembo di stoffa, lasciandomi le spalle scoperte.
Finito la prova abito tornai nella mia stanza e mi misi a piangere.

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