Cap. 40

340 38 28
                                    

< Ma ti ricordi quando non riuscivamo a finire neanche un film presi dalla nostra passione? >> Domandò, mentre guardavamo uno dei tanti film che piacevano a noi.

<< Era sempre colpa tua! >> Lo accussai, scherzando.

<< E certo! Tu sei sempre stata vecchietta! >>

<< Cosa hai detto?! >> Riecco quel soprannome, pensai, era da molto che non mi chiamava così: ecco perché tra noi non era cambiato niente, rimembrava sempre il passato e ridevamo, entusiasti, dei nostri momenti magici.

Solo una cosa turbava, del passato, me e Alex: non facevamo più l'amore da anni. Non mi fidavo di lui, d'altronde lui era stato il ragazzo che mi mise incinta, che mi fece passare l'inferno negli anni precedenti, ma lui era lo stesso che avevo sempre scelto nonostante tutto quel dolore. Un rapporto non può funzionare senza appartenersi l'uno all'altro ed io volevo appartenere a lui, anche se mi mancava il coraggio. In molti film che guardavamo c'erano scene erotiche ed ogni volta era una violenza contro la nostra voglia di volerci. Finivamo sempre l'uno sopra l'altro ma finivamo per frenarci automaticamente. Era il nostro letto dell'amore, lo stesso letto in cui avevo confessato ad Alex tante mie faccende del passato, lo stesso letto in cui litigammo prima di lasciarci l'anno precedente. Lo stesso letto dove volevo aggiustare tutto...

<< Voglio fare l'amore con te! >> Esclamai, mentre Alex stava addosso a me, baciandomi.

<< Cosa? ...Ma ne sei sicura? >> Chiese, stranito.

<< Sì! Devo sconfiggere questa mia paura... tu sei colui che mi ha insegnato a guidare, tu sei quello che mi ha aspettata per tutti questi anni, sei colui che sta in silenzio, fermo... aspettando il momento giusto prima di fare la qualsiasi, prima di sfiorarmi, di toccarmi. Sono passati mesi e hai sempre capito che non ero pronta da quando abbiamo iniziato a rifrequentarci. Tu sei... l'amore della mia vita ed io ti amo... quindi... Voglio fare l'amore con te. >> Risposi, convinta della mia dichiarazione. Alex continuava a guardarmi, ma non disse nulla.

Mi guardava, mi guardava così da vicino, come ogni volta, che giocavamo al ciclope: ci guardavamo sempre più da vicino e gli occhi ingrandivano, si avvicinavano fra loro, si sovrapponevano ed i ciclopi si guardano

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Mi guardava, mi guardava così da vicino, come ogni volta, che giocavamo al ciclope: ci guardavamo sempre più da vicino e gli occhi ingrandivano, si avvicinavano fra loro, si sovrapponevano ed i ciclopi si guardano... respirando confusi; le bocche si incontrano e lottano tiepidamente, mordendosi con le labbra, appoggiando appena la lingua sui denti, giocando nei loro recinti dove un'aria pesante va e viene con un profumo vecchio e un silenzio. Allora le mie mani cercarono di affondare nei suoi capelli, carezzando lentamente la profondità degli stessi, mentre ci baciammo come se avessimo la bocca piena di fiori o di pesci, di movimenti vivi, di fragranza oscura... questa istantanea morte era bella. E c'era una sola saliva e un solo sapore di frutta matura, e io lo sentivo tremare stretto a me come una luna nell'acqua... Ad un tratto non sentii più il rumore dei miei pensieri del passato, ma i battiti del suo cuore che piombavano forte sul mio petto, le sue mani che stringevano forte la mia pelle, le sue labbra fuoco che premevano forte sul mio collo, il suo corpo che danzava con movimenti risoluti con il mio. Alex era dentro di me e non ne sarebbe più uscito.

<< Che fai? >> Chiese, ancora sdraiato a letto, dopo aver finito di fare l'amore.

<< Lo controllo! >> Ero in bagno, vicino al lavandino, riempii il preservativo di acqua, controllando se ci fossero buchi. Una mia amica mi aveva consigliato così, per esserne ancora più certa.

<< Mah...! >> Esclamò Alex, alzandosi dal letto e rivestendosi.

<< Cosa c'è? >> Chiesi, dubbiosa.

<< Lascia stare! >>

<< No no, dimmi... >> Mi infastidii, era come se ad Alex non fosse piaciuto, come se non fosse significato nulla.

<< E' così che ti ha insegnato quello? >> Si riferì a Gabry, senza dubbio, ma non risposi, feci finta di non sentire, lo guardai bieco ed Alex abbassò lo sguardo, arrabbiato.

"Alex abbiamo appena rifatto l'amore dopo anni...Alex mi sono sbloccata, sono riuscita ad andare avanti, non te ne sei accorto? Sono quì con te e non penso all'inferno che ho passato...Perché non te ne accorgi che sono uscita dal tunnel?"

Ma forse ad Alex non importava dove ero riuscita ad arrivare affrontando le mie paure, a lui importava con chi avevo scopato in passato...

Il mio umore era a terra, mi ritrovavo ancora in paradiso, ma l'attimo dopo all'inferno. Era il primo passo importante che avevo fatto verso Alex, ma sembrava che fosse il primo passo per riallontanarlo da me. Non so chi abbia detto che il tempo sistema le cose, vorrei contraddirlo, per dire solo che i fantasmi del passato, in qualunque modo, vengono a cercarti e le esperienze che hai fatto servono solo a rovinare i rapporti. Ma stavolta non l'avrei permesso, il peggio l'avevo passato e sapevo che il peggio era stare senza di lui. Dovevo solo sperare che il tempo, magicamente, avrebbe fatto riacquistare fiducia in Alex.

Lo guardai, non sembrava assolutamente turbato per ciò che aveva detto, ma era solo dispiaciuto per essere tornata da lui dopo essere stata di un altro. Non potevo dargli torto, mi sentivo in colpa e dovevo semplicemente farmi perdonare, dimostrargli che per me esisteva solo lui. Evitai di arrabbiarmi e lo abbracciai, mettendogli premura poiché si era fatto tardi e dovevo tornare a casa. Alex mi sorrise, d'altronde...anche lui mi amava, anche se non me lo diceva.
-------------------------------------
E adesso è Alex a fare lo stronzo? O ha ragione di ciò che pensa? Forse ha sofferto molto in passato... Voi che ne pensate?


Paura di amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora