Capitolo Venti.

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Capitolo Venti.

Isobel's pov.

-Douglas, s-smettila!- esclamo alzando il tono della voce ridendo mentre Douglas, dietro di me, mi solletica la pancia con le dita e posa teneri baci sulla mia nuca.

Siamo nel nostro rifugio, nella casa abbandonata lungo il fiume, lontano da occhi indiscreti.

Sono passati diversi giorni dalla mia discussione con Elisabeth, non mi ha più rivolto parola, ma ho comunque paura che qualcuno passa scoprire la nostra storia e rovinare tutto. Il compleanno del Re si avvicina e, la prossima settimana sarà dedicata ai festeggiamenti. Sono stati inviati i Lord d'Inghilterra, il Duca Luigi di Pescara e Il Re di Francia con i suoi due figli, Maximilian e Giselle.

Ho ricevuto una lettera da parte di Kath, dove mi comunicava il suo arrivo, come si trova con le nuove compagne e ha descritto i suoi nuovi Signori. Ha stretto un ottimo rapporto con tutti, nonostante siano al corrente del motivo per il quale sia stata mandata lì, ma non è la stessa cosa. Le mancano tutti, dal primo all'ultimo, ma soprattutto la sua amata Anne.

-Adoro la tua risata. Potrei ascoltarla giorno e notte- sussurra contro la mia spalla circondando la mia vita con i fianchi, stringendomi forte a se. Appoggio lo nuca sul suo petto, chiudo gli occhi e mi beo delle sue dolci parole, mentre il suono del vento e del fiume riempiono il silenzio all'interno della stanza.

Nei giorni precedenti ho dato una sistemata alla casa, togliendo la polvere e la sporcizia lasciata dai precedenti proprietari. Chissà, magari, questa sarà la nostra casa in futuro dove cresceremo i nostri bambini e alleveremo il bestiame per raccogliere del denaro... ma chi voglio prendere in giro?

Sospiro, stringo la coperta contro il mio petto e scivolo con la schiena contro il materasso, aprendo gli occhi. Noto Douglas guardarmi confuso, prima di imitarmi, stendendosi al mio fianco.

-Sei stanca?- chiede dolcemente spostando una mia ciocca di capelli dietro l'orecchio. Annuisco, mi avvicino a lui e poso la testa sul suo petto.

Il Re ha ordinato di pulire, da cima a fondo, il Palazzo per la sua festa e non mi sono fermata un attimo.

-Buonanotte, piccola- lascia un bacio sulla mia fronte, continuando ad accarezzare i miei capelli. -Hai miei occhi rappresenti tutto... non dubitarne mai- lo sento dire, prima di chiudere gli occhi e cadere in un sonno profondo.

***

Le prime luci del mattino illuminano la stanza, svegliandomi. Apro gli occhi, mettendo a fuoco le immagini che mi circondano e, quando punto lo sguardo al mio fianco, un enorme vuoto si fa spazio nel mio corpo, quando non vedo Douglas al mio fianco.

Mi mordo il labbro inferiore, trattenendo le lacrime che minacciano di rigare le mie guance e, con le forze che ho, mi metto seduta stringendo la coperta contro il mio petto. Vorrei svegliarmi la mattina con lui al mio fianco: i capelli scompigliati sul cuscino, gli occhi chiusi, le labbra dischiuse dalle quali esce, a deboli sospiri esce il suo sospiro, un braccio intorno alla mia vita e le nostre gambe intrecciate.

Non succederà mai.

Una lacrime ribelle scivola sul mio viso quando mi alzo in piedi, ma la prontamente l'asciugo. Mi avvicino al mio vestiti, sistemato accanto al camino e lo indosso. Passo le dita tra i capelli, nel tentativo di pettinarli e li raccolgo in uno chignon, mi lavo il viso con l'acqua del fiume raccolta ieri ed esco di casa, chiudendo la porta alle mie spalle.

Accarezzo la criniera del mio cavallo, sistemo la sella, sciolgo il nodo della corda dalla staccionata di legno e salgo. Parto al galoppo verso il Palazzo e, dopo alcuni minuti, mi ritrovo davanti all'enorme cancello di ferro. Scendo da cavallo, afferro le redini e cammino lungo la strada composta da sassolini bianchi, guardandomi intorno.

Non c'è nessuno.

Mi avvicino alle scuderie e, quando entro, vedo Logan seduto su uno sgabello impegnato a pulire gli zoccoli di un cavallo.

-Logan?- richiamo la sua attenzione facendolo voltare verso di me di scatto, colto di sorpresa.

-Bel- sussurra appoggiando a terra la zampa posteriore del cavallo, si pulisce le mani su uno straccio e si avvicina a me. -Che cosa ci fai qui?- chiede arricciando le labbra in un sorriso.

-Ho dormito dai miei genitori questa notte- piccola bugia. -Tu, invece, come mai sei così mattiniero?- chiedo concentrando l'attenzione su di lui, ricambiando il sorriso.

-Tra poche ore arriverà il Re di Francia con i suoi due figli. Il Re mi ha ordinato di lucidare, da cima a fondo, le scuderie ed i cavalli- dice osservando soddisfatto il suo luogo di lavoro.

In questo ultimo periodo non passiamo molto tempo insieme e mi manca da morire. Era l'unico, prima del ritorno di Douglas, a farmi sentire bene e felice... ora, a causa del molto lavoro, ci siamo allontanati.

-Hai fatto un ottimo lavoro- annuisco seguendo il suo sguardo e mi fermo ad osservare un cavallo in particolare. Quello di Douglas.

Logan, notando il mio sguardo perso, dice: -Dovremmo passare del tempo insieme- attira la mia attenzione ed io torno alla realtà scuotendo la testa. -Ci sarà una festa nella locanda dei miei genitori, vuoi venire con me?- mi chiede portandosi una mano dietro la nuca, arrossendo imbarazzato.

-Si, perchè no?- rispondo facendo allargare il suo sorriso.

***

-Il Re di Francia ed i suoi due figli!- esclama l'annunciatore, dopo aver suonato la tromba, quando dieci carrozze si fermano davanti a noi. La famiglia Reale è al centro, davanti al portone dell'entrata del Palazzo, mentre noi domestici siamo al loro fianco.

La prima persona a scendere dalla carrozza è la figlia del Re: capelli dorati raccolti in un'acconciatura, occhi azzurri, labbra carnose, carnagione splendente e un vestito rosso con rifiniture bianche. Alza lo sguardo, osservando le persone davanti a lei - che chinano il capo al suo cospetto - con un sorriso sulle labbra ma quando i suoi occhi trovano colui che cercava dall'inizio, brillano.

Non oso guardare.

Il secondo a scendere è il figlio del Re: capelli corti e castani, occhi di un castano chiaro, labbra rosee, carnagione chiara e mascella definita. Indossa una camicia bianca con un completo di giacca e pantaloni blu e una spada è infilata sul cinturino intorno alla vita. Chino il capo, proprio come gli altri, e quando alzo lo sguardo lo vedo fare lo stesso. Si guarda intorno, come la sorella, ed i suoi occhi si fermano su di me che, sorpresa a guardarlo, distolgo lo sguardo imbarazzata.

L'ultimo a scendere, con l'aiuto del suo maggiordomo, è il Re: un uomo alto, dai capelli castani, mossi e lunghi fino alle spalle, gli occhi chiari e il viso solare e pulito. Indossa un completo blu, come quello del figlio, un mantello di pelliccia per ripararsi dal freddo e degli stivali neri.

-Mio caro amico, Auguste- lo saluta sua maestà avvicinandosi a lui, allargando le braccia.

-Quanto tempo è passato, Henry?- ridacchia il Re di Francia, abbracciandolo.

-Molto, moltissimo, tempo- sorride, prima di sciogliere l'abbraccio e posare l'attenzione sui due figli, che chinano il capo dinanzi a lui. -È un piacere conoscervi, Giselle e Maximilian. Mio figlio, mi ha parlato molto di voi-

-Anche per noi è un piacere incontrarvi, maestà- dicono all'unisono arricciando le labbra in un sorriso.

-Dovete essere affamati. All'interno vi aspetta un delizioso banchetto, seguitemi. I domestici si occuperanno delle vostre cose- fa un cenno con il capo ai domestici, che rompono le righe, e si avvia all'interno del Palazzo seguito dal Re Auguste ed i suoi figli.

La Principessa di Francia sale gli scalini con grazia ed eleganza, accanto al fratello, fino a ritrovarsi davanti a Douglas che, da quando è arrivata, non ha smesso di sorridere. China il capo davanti a lui e, con le lacrime agli occhi, si getta tra le sue braccia stringendolo a sè.

NUOVO CAPITOLO!
Che cosa ne pensate?
Spero con tutto il cuore che vi piaccia. Grazie a tutte le persone che leggono, commentano e votano. Vi ringrazio tanto!
Alla prossima :-*

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