Quella mattina il cielo, altre volte limpido, era pieno di nubi grigie pronte a scatenare un disastroso temporale.
Un po' come lo stato d'animo di Ai e Conan, no?
* * *
Ai si diresse al bagno per lavarsi e iniziare un'altra noiosissima giornata, proprio come il giorno prima, quello prima ancora è così via. La sua vita era una completa autonomia.
'Come se la starà spassando Conan con Ran, non credi?' Quella stupida vocina si insinuava nella testolina di Ai e parlava. Era la voce della ragione.
'Perchè mi scombussola così tanto?' Pensava. 'Basta!' Decise di interrompere quella serie di domande che la portavano letteralmente all'esasperazione.
Si vestì, decise di indossare qualcosa di carino, giusto per dare un po' di senso alla sua vita. Si mise un pantaloncino nero largo come quelli che indossava di solito, le scarpe e il suo top preferito. Perfetto. Si aggiustó un po' i capelli raccogliendoseli in uno shignon disordinato. Era bellissima, forse un po' eccessivo per una bambina piccola, ma per un'adolescente della sua età andava benissimo.
Scese in cucina e incontró il Dottor Agasa.
Dottor Agasa: 'Buongiorno Ai, come va oggi?'
Ai: 'Come si dice? Sorrido per non piangere.'
Rimasero in silenzio fino a quando la piccola di decise a spiaccicar parola: 'Dottore sto solo scherzando! A dopo.'
Prese una mela al volo e uscì di casa prima che l'uomo anziano potesse farle qualche altra domanda. Stava male, certo, ma perchè darlo a vedere?
* * *
Ran: 'Conan se non ti sbrighi a far colazione arriverai in ritardo!'
Conan: 'Ran non rompere!'
Ran: 'Come osi marmocchio?'
Conan: 'Senti, non faccio colazione. A stasera!'
Uscì prima che la liceale potesse proferir parola. 'Ma quanto è diventata insopportabile. Non ce la faccio più!' Disse fra se e se.
Si sedette sul muretto accanto al bar dove faceva colazione.
Un ragazzino della sua età si avvicinò a lui: 'Hei!'
Conan: 'Ma pechè oggi capitano tutte a me?!' Era Ellex. Sicuramente l'ultima persona al mondo che avrebbe voluto vedere in quel momento.
Ellex: 'Ti da così fastidio vedermi?'
Conan: 'Non mi da affatto fastidio, mi dai proprio sui nervi!'
Ai: 'Ellex ti muovi?'
Negli occhi del piccolo detective si accese una scintilla ma nonostante questo restó impassibile a guardare la ragazzina.
Ellex: 'Arrivo!'
La bambina dai capelli biondi non si fermò nemmeno a guardarlo, non ce la faceva.
Ellex: 'Non sai quante cose carine vorrei farle...' disse con aria sognante.
Conan: 'Non ti devi nemmeno azzardare!'
Ellex: 'È forse di tua proprietà?'
Conan:' No ma non è nemmeno il tuo giocattolo personale!'
Ellex: 'Ah, davvero?'
Conan: 'Io ti ammazzo!'
Ellex: 'Sai stasera faró bere un po' di gin alla mia piccola Ai...'
Il piccolo detective trasalì a quelle parole. Possibile che lui sapesse? No di certo. Allora che cos'era questa morsa che sentiva al cuore? Un fastidio insopportabile. Ma poi cos'era questa cosa di far bere alcolici ad Ai? Per giunta come diceva lui, alla sua 'piccola Ai'?
Ellex sapeva che fossero entrambi minorenni eppure voleva comunque offrire da bere alla bambina.
Solo una cosa passó in quel momento nella testa di Conan: lui sapeva.
Ellex: 'Ci si vede marmocchio!' Urló lui e si diresse dalla bambina dai capelli biondi.
'Non me ne staró qui con le mani in mano, devo scoprire di più!' Pensó fra se il piccolo grande detective, era decisamente il momento di mettersi in azione.
* * *
Maestra Kobayashi: 'Su bambini mettetevi ai vostri posti!'
I bambini obbedirono e la graziosa maestra inizió a fare l'appello.
Maestra Kobayashi: 'Genta presente, Ayumi presente, Haibara presente, Conan....Conan?'
Genta: 'Assente signora maestra!'
'Eppure stamattina l'ho visto' pensó Ai.
'Sicuramente è venuto per non vedermi...che stupido.' Aveva un espressione triste in volto, in fondo ci teneva.
Dopo cinque lunghissime ore le lezioni finirono e la scuola rimase vuota, Ellex venne a prendere Ai per riportarla a casa.
* * *
Ai: 'Grazie per riavermi riaccompagnata a casa, El.'
Ellex: 'Tutto per te.'
Ai: 'Allora stasera a casa mia?'
Ellex: 'Non vedo l'ora. A stasera!' Si salutarono, il bambino tornó a casa sua.
Ai si diresse nella sua camera, voleva riposarsi e dopo si sarebbe preparata per la serata.
Appena attraversó la porta lo vide. Già, lui era lì.
Ai: 'Che diavolo ci fai qui?'
Conan: 'Sono venuto per chiarire.'
Ai: 'Beh io non voglio farlo.' Mentì.
Conan: 'Ellex ti sta solo usando!'
Ai: 'Usarmi? Dici questo perché mi tratta in un modo praticamente differente dal tuo? Mi usa perché mi tratta meglio? O dici che mi usa perché sei geloso? Ma fammi il piacere!' Era terribilmente arrabbiata.
Conan: 'No Ai, tu non capisci.'
Ai: 'Conan qui quello che non capisce, sei tu. Sei geloso e vabbene ma non è detto che tu mi debba rovinare la vita..'
Conan: 'Lasciami parlare..'
Ai: 'Non ho intenzione di ascoltare nemmeno una parola e adesso fuori!'
Conan: 'Ai aspe-'
Ai: 'Ho detto fuori!!'
Conan: 'Io non me ne andrò senza prima che tu mi abbia ascoltato.'
Ai: 'E io mi metto ad urlare, caro.'
Conan: 'Perchè?'
Ai: 'Io non ti voglio ascoltare.'
Conan: 'Ma io parlerò lo stesso. Ho il presentimento che Ellex faccia parte dell'organizzazione nera.'
Ai: 'Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?'
Conan: 'Che fai? Ora mi ascolti?'
La ragazzina alzó gli occhi al cielo.
Ai: 'Solo perché sei geloso non dovresti sparare certe sentenze.'
Conan: 'Io non sono geloso.'
Ai: 'Allora perché fai tutto questo? Perché cerchi di rovinarmi la vita ad ogni costo? Vuoi sapere una cosa? Qui, il cattivo, il mio nemico, sembri tu.'
Cadde il silenzio, il piccolo detective non sapeva come controbattere.
Ai: 'E adesso scusami ma devo preparami per questa fantastica serata che mi aspetta.'
Si vedeva che fosse ancora all'oscuro di quello che sarebbe successo.
Il bambino, rassegnatosi, uscì dalla stanza con la testa colma di pensieri.
* * *
Erano le nove e un quarto, il campanello suonó. Doveva essere Ellex.
Ai andò ad aprire la porta visto che in casa non c'era nessuno all'infuori di lei.
Ai: 'Accomodati pure.'
Ellex: 'Grazie mille per l'invito.'
Ai: 'Andiamo di sopra.'
Ellex: 'Volentieri!'
Ai: 'Non era una domanda...'
I due risero e salirono le scale.
* * *
Ellex: 'Sei davvero bella stasera.'
Ai: 'Anche tu non scherzi, ahahah.'
Ellex: 'Con questi vestiti e il tuo vero corpo saresti ancora più sexy.'
La piccola scienziata sbiancó non appena il bambino pronunció quelle parole, ma cercó di non darlo a vedere.
Ai: 'Di cosa stai parlando? Non capisco.' Una risata nervosa uscì dalla sua bocca.
Ellex: 'Non è il momento di fare la finta tonta.'
Ai: 'Davvero non sto capendo...'
Ellex: 'Non capisci? Shiho o Sherry? Quale preferisci?'
In quel preciso istante nella mente di Ai balenó il discorso fra lei e Conan tenuto proprio quel pomeriggio. Aveva ragione.
Il suo cuore batteva veloce, fin troppo.
Ai: 'Chi sei tu in realtà?'
Ellex: 'Piacere, Malibù.'
Ai: 'Malibù? È un nome di un liquore quindi...'
Ellex: 'Si, faccio parte dell'organizzazione.'
Ai: 'Tu sei piccolo come me ora, hanno capito tutto? Mi stanno cercando? Sei qui per uccidermi?'
Per la piccola non c'era via d'uscita.
Ellex: 'Shiho ti vedo agitata, paura?' Disse con un tono malizioso.
Ellex: 'Si beh, ho scoperto il tuo trucchetto. No, loro non lo sanno e non ti stanno cercando. Ho detto che sei morta e loro non sono a conoscenza del mio cambiamento fisico.'
Ai: 'Ma perché hai fatto tutto questo per me?'
Ellex: 'Non ho fatto niente per te, bensì per me.'
Ai era terribilmente confusa.
Ellex: 'È che-si avvicinó lentamente ad Ai posandogli due dita sotto al mento per farle alzare lo sguardo- mi sembravi un soggetto troppo interessante per essere eliminata.'
Ai: 'Cos'hai intenzione di fare adesso?'
Ellex: 'Forse ti userò per i miei piani, ti sfrutterò a mio piacimento quando e come vorró.'
Aveva paura.
Ellex: 'Sei molto ingenua, Sherry. Davvero hai creduto a tutta questa messa in scena? Aziona un po' il cervello, non siamo nel mondo delle favole dove prevale il concetto del "vissero felici e contenti". È un mondo crudele questo.'
Calde lacrime iniziarono a scendere dagli occhi color ghiaccio della bambina. Si sentiva svenire, l'unica cosa che voleva era abbandonarsi a se stessa.
Stava per farlo ma, all'improvviso, Conan entró in quella camera.
Ai: 'Conan!' Corse subito accanto a lui.
Ellex: 'Deve arrivare qualcun'altro?'
Il bambino lo guardava con aria di sfida, questa volta non gliel'avrebbe fatta passare liscia.
Ellex: 'Mh, il grande detective Shinichi Kudo, siamo onorati di averla qui con noi.'
Conan: 'Questo è il momento peggiore per fare delle battute.'
Ai: 'Infatti...' concordó.
Conan: 'Io non ti lascerò fare del male ad Ai!' Immediatamente attivó il suo "orologio spara frecce narcotizzanti" e lo colpì.
Ellex: 'Maledetto...'
Conan preso dal panico lanció la freccia sul bracciale del nemico, non riuscì ad addormentarlo ma gli fece provare comunque molto dolore.
Malibù si affrettó ad andare vicino ad Ai per stringerle un braccio intorno al collo.
Paura si leggeva negli occhi del detective.
Ellex: 'Che ti succede, Shinichi? Non ti vedo più così sicuro. Hai finito di fare lo spavaldo?'
Conan perse lucidità, Ai era in trappola. Cosa poteva fare?
Ebbe un'idea.
Si abbassò lentamente, accese le sue scarpe ultra potenti e prima di sferrare il suo colpo finale si limitò semplicemente a dire di lasciare andare la sua Ai.
Malibù cadde a terra, privo di sensi.
Accadde tutto in un attimo, in quella stanza ormai si sentiva solo il battito del cuore dei due bambini che, pian piano, cominciava a ristabilizzarsi.
Ai: 'Mi dispiace non averti dato retta...'
Conan: 'E come potevi. D'altronde sono stato inaffidabile anche altre volte. Non te ne faccio una colpa.' Sorrise.
A quel sorriso la piccola scienziata di sentì sollevata, come se non ci fosse più quella sensazione che la opprimeva.
Ai: 'Cosa dobbiamo fare ora con lui?'
Conan: 'Appena si sveglierà lo spediremo il più lontano possibile, non ci darà più fastidio.'
* * *
Erano ormai quasi le due di notte, Conan e Ai erano finalmente pronti per andare a dormire.
Avevano dato ad Ellex un biglietto sola andata per un posto molto lontano, il piccolo infiltrato aveva avuto una bella lezione, non avrebbe dato più fastidio.
Ai: 'Shin posso dormire con te?' Il suo viso si tinse di un rosso appena visibile.
Conan: 'Mi chiedi di dormire con me e mi chiami "Shin" nello stesso momento? Ah, cattiva questa... se fai così non posso dirti di no.'
La bambina evitó di rispondere e si mise sotto le coperte accanto a lui.
Ai: 'Shin grazie ancora per oggi.'
Conan: 'Ai davvero, dimentichiamoci di tutto quello che è successo oggi.'
Ai diede un bacio sulla guancia al detective che, preso alla sprovvista, arrossì.
Conan: 'Perchè l'hai fatto?' Disse con tono imbarazzato.
Ai: 'Semplicemente per ringraziarti. Adesso dormi!' Si giró dall'altra parte per non far vedere a Conan che il colore rosso continuava a persistere sul suo viso.
Conan: 'Tu sei strana!' Sorrise.
La bambina, senza alcun motivo, tiró un sospiro di sollievo.
Ai quella sera riuscì di nuovo a respirare.AngoloAutrice
Non c'è bisogno di ricordarmelo, sono perfettamente consapevole di essere una persona ORRIBILE.
Sono tipo cinque mesi che non aggiorno e mi sento male solo a pensarci.
So che non mi crederete ma ho avuto il blocco dello scrittore, se così possiamo definirmi, e troppo poco tempo a disposizione.
Ma adesso che la scuola è finita vi dedicheró tantissimo tempo.
Detto questo spero vivamente che questo capitolo vi piaccia e....
Baci dalla vostra Gossip Girl!
SCUSATE MA DOVEVO FARLO.
A presto!❤
STAI LEGGENDO
Detective Conan.✨(in pausa)
Fanfiction'Io faccio parte di un organizzazione segreta molto grande dove i pesci piccoli, come me, che si trovano in fondo alla lista, sanno che c'è una sola cosa che conta: il colore Nero. I membri dell'organizzazione vestono tutti di Nero, come i Corvi.' ...