capitolo9

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Dopo essere andati a trovare Adam in ospedale e dopo averlo riportato a casa, i tre cercarono un modo per far si che l'incontro di quella sera filasse liscio come l'olio.

Sam e Adam discutevano, la mente di Alicia viaggiava, era come se davanti ai suoi occhi, stesse scorrendo il film della vita di lei e il bambino.

Ripensò al momento della nascita, stava dormendo su una panchina quella sera, faceva freddo e lei si stava accarezzando la pancia guardando il cielo stellato.

La sua vita in quel periodo era terribile, il padre di Sam aveva.preso in mano la vita di Alicia, senza che lei lo volesse e aveva trasformato la vita di qiest'ultima in un vero inferno.

Le fitte alla pancia arrivarono d'improvviso e la fecero gemere di dolore e sentì un liquido caldo colarle fra le gambe.

E li capì che era giunto il momento, il panico si in possesso di lei.

Aveva paura che dovesse partorire li suo figlio su quella panchina.

Cominciò a gridare aiuto, ma le sue grida si perdevano nel vento di quella gelida notte stellata.

Aveva perso ogni speranza, provò ad alzarsi, ma non vi riuscì e inoltre cominciava a sentire il forte bisogno di spingere.

Ma non poteva, suo figlio non poteva nascere li, così in quella situazione che lo averebbe portato a morte certa.

-Aiuto!!! per favore aiutatami- qualcosa intorno a lei si mosse, sentì una mano sulla spalla.

Si girò di scatto ed incontrò il viso di un uomo, non le importava chi fosse, anche se quell'atteggiamento era da incosciente,  in quel momento il suo unico pensiero era il suo bambino.

E se salvare suo figlio significava mettersi nelle mani di uno sconosciuto, l'avrebbe fatto.

-ha bisogno di aiuto? Che succede?-

Capitan ovvio se chiedo aiuto è normale che mi serviva no? Tutti geni a questo mondo. Ma non è il momento del sarcasmo questo pensò Alicia.

- il mio bam...bino sta per na....scere-, lui non disse nulla la prese in braccio e la portò in ospedale.

Ora che ci pensava non aveva più rivisto l'uomo che quella sera l'aiutò.

L'aveva presa in braccio e messa sui sedili posteriori del suo SUV e aveva guidato come un pazzo fino all'ospedale.

Ricordava ancora il travaglio, i dolore insopportabile, le spinte, la voglia di abbracciare suo figlio.

Poi all'improvviso successe, sentì un peso liberare il suo corpo, e il pianto di un bambino riempire la stanza.

Era un vangito acuto, forse anche un pò fastidioso, ma Alicia non  aveva mai ascoltato suono più soave.

Quando era tornata in stanza quell'uomo misterioso era sparito, ma aveva pagato il suo soggiorno all'ospedale fino al giorno della dimissione.

Aveva la testa piene di dubbi su chi fosse quell'uomo e se l'avesse mai rivisto un giorno. Sapeva solo che verso  di lui aveva un grande senso di gratitudine.

-Alicia ci sei?? Hai sentito quello che abbiamo detto?- Alicia sembrò ridestarsi  dal mondo dei sogni e guardò il volto del suo uomo.

Era stanco, segnato dal dolore, dal dispiacere, e dal logorante dubbio del sapere se suo figlio fosse vivo o morto.

-scusa avevo la testa altrove dicevi...-

-questa sera io e Adam andremo a consegnare a lista, chiameremo  la polizia  così arresteranno quei bastardi sul fatto-

Il cuore di Alicia fece una capriola, avevano detto di non chiamare la polizia, se l'avessero chiamata il suo bambino sarebbe..... sarebbe morto.

Questo pensiero portò la ragazza in un mondo di sconforto.

Non si accorse di star piangendo e gridando, fin quando non si trovò a terra con volto bagnato di lacrime e le braccia di Sam intorno al corpo.

-no faranno del male al mio bambino, non chiamate la polizia non chiamatela- urlava disperata

-dobbiamo farlo è  l'unica soluzione Alicia-

-tu è  tutta colpa tua se mio figlio e lì, nelle mani di quegli assassini e colpa tua.  Ma alicia si pentì all'istante di quelle parole.

Sam la lasciò cadere al suo mentre si allontanava da lei quelle parole lo avevano ferito, lui sapeva fosse colpa sua ma non pensava che Alicia, la sua Alicia glie lo rinfacciasse così.

Certo era sconvolta era pur sempre suo figlio ma anche lui ci stava male.

Distolse lo sguardo dal corpo della donna che amava, ma che in quell'istante gli aveva spezzato il cuore e se ne andò, mentre Alicia ripeteva nella sua mente "che cosa ho fatto"

Scusate, scusate ma ho gli esami quest'anno è quindi sto studiando come una matta e ho poco tempo per aggiornare. Va bene se pubblico capitoli un Po più corti? Dovrò  aggiornare di più ma almeno aspetterete meno tempo.

Grazie perché continuate a leggere le mie storie e a sostenermi.  Un bacione. E Auguri di buona Pasqua a tuttr😘😘

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