Questo libro viene raccontato da due punti di vista...
MR:
Quell'anno scolastico è stato un inferno. Avevo iniziato la prima media: avete presente i soliti buoni propositi no? Quelli che si fanno sempre prima di iniziare un anno scolastico; tra il mio elenco c'era quello di farmi dei nuovi amici; io sono sempre stata una ragazza molto socievole quindi non avrei dovuto avere difficoltà... beh è stato un grosso errore crederci. All'inizio andava tutto abbastanza bene a parte qualche piccola insufficienza che si poteva recuperare. Avevo un migliore amico e uscivo sempre. Poi però dopo un po' di tempo le cose iniziarono a cambiare: le persone mi insultavano QUALSIASI cosa io facessi e non il classico "sei brutta", "sei grassa", "sei un cesso"; ma arrivarono al punto di dirmi "fatti investire da un tir". Diventai psicologicamente devastata;neanche il mio migliore amico mi aiutava perché era proprio lui che mi diceva quelle cose. Così mi diedi da fare con dei chiodi, delle lamette e i pugni al muro. Non riuscivo a guardarmi nello specchio senza piangere, mi sentivo un mostro, uno schifo, un errore che doveva essere eliminato. Così iniziai a mettermi felpe sempre più larghe nella speranza di poter coprire tutto: fianchi, pancia, tagli e cicatrici. Passai tutto l'anno scolastico così. Arrivò l'estate e dopo quest'anno volevo prendermi una pausa da tutto e da tutti e così feci. Andai in Sicilia nella speranza di poter distrarmi ma non fu così. Litigai con il "mio migliore amico" e passai la metà di questa estate una merda, naturalmente insieme al mio amico chiodi e alla mia amica lametta. Fra lacrime, sorrisi falsi e richieste d'aiuto che non potevano essere più chiare arrivò qualcuno, una persona che mi salvò fa tutto ciò.
MK:
Iniziò tutto quella sera estiva del 2016.
Vidi questa bambina piccola e innocente, era sola e mi chiesi perché fosse così. Decisi di chiederle, e così feci.
Ci andai e chiesi come stesse. Una bambina timida. Ma non timida caratterialmente, ma timida perché c'era qualcosa che non andava. Magari non sentiva spesso questa domanda, magari nessuno mai le chiese come sta.
Aveva gli occhi azzurri, un azzurro bellissimo, quasi grigio. Non rispose ed abbassò la testa. Avevo la sensazione che questa bambina mi volesse parlare, ma non riusciva, così chiesi nuovamente come stia, questa volta mi rispose. Mi disse di stare abbastanza bene. Non mi bastò questa risposta e decisi di chiederle cosa significasse questo abbastanza. Sinceramente avevo paura della sua risposta ma la curiosità era talmente immensa che non notai la paura. Mi raccontò tutto. Non stava bene, aveva problemi a scuola e con gli amici. I problemi erano talmente grandi che non riusciva nemmeno più a sorridere. Avevo mille immagini in testa. So come ci si sente ad essere 'diverso' dagli altri.
So come doveva sentirsi questa bambina bellissima. Immagini del mio passato, quando ancora stavo male, quando ancora ero debole e piangevo per qualunque cosa mi capitasse. Immagini dei miei bulli e di come mi prendevano in giro. Di come mi nascondevo e provavo a trattenere le lacrime. Di come piangevo e a nessuno importava. Notavo che con la bambina c'era qualcosa che non andava così provai ad attirare la sua fiducia. Si fidò subito e mi affezionai velocemente. Parlammo per ore ed ore ma dopo me ne andai.
Passarono giorni prima che ci siamo rivisti. Ma la gioia di rivederci era così immensa che dimenticammo questi giorni. Sembra banale ma non credevo che una sconosciuta che se l'avrei vista per strada non le avrei nemmeno dato retta diventasse l'unico motivo per cui la mia estate fu bella.
Una sera la sentii cantare. Una voce stupenda. Pensai come si fa ad essere così crudeli con una ragazza così dolce e simpatica. Non capivo come la gente faceva ad essere così crudele.
Purtroppo non ho avuto a lungo da fare con questa bambina quella estate, ma mi sono promesso che nell'estate del 2017 avremmo passato molto più tempo insieme e così sarà.
Dopo una settimana sono dovuto partire e subito mi mancò questa bambina e fino ad oggi mi chiedo se adesso quando scriviamo mi dice di stare bene solo per non farmi preoccupare o se veramente sta meglio da quando mi conosce.
