Jack The Ripper is back

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Urla. Piacevoli,amate urla. Ecco cosa gli piace. Sono come carezze per lui. Il suono prolungato della morte è quasi un orgasmo. L'unica cosa che non sopporta sono i luoghi angusti in cui deve andare per sentire quelle urla. Ma d'altronde non vuole che casa sua si sporchi di quel sangue lercio e putrido.

Sta vagando per le strade grigie di Londra,guardandosi in giro. Ha bisogno di occhi verdi come smeraldi,o di capelli neri e ricci,o di fossette ai lati della bocca che avrebbe implorato pietà.

Sulle sue labbra,invece,c'è un bel sorriso. Non sa esattamente perchè abbia cominciato a desiderare di vedere e sentire la morte. Semplicemente ricorda quegli occhi,quei ricci,quella bocca che lo tormentavano in sogno e allora di era deciso a farla finita.

Si ferma davanti a una panetteria e inspira il profumo di pane appena sfornato proveniente dall'interno. Controlla in tasca;ha trenta sterline. Gli basteranno.

Entra. Qualcuno dietro il bancone è piegato,"Una ragazza"pensa lui, "Guarda che gambe che ha." Purtroppo deve ricredersi,perchè,quando la figura si rialza,un ragazzo alto,occhi di giada,ricci domati da una bandana,si mostra in tutta la sua bellezza. Ed è quella la goccia che fa traboccare il vaso.

«Salve,mi dica.» Inizialmente il castano non risponde,perchè è lui. E' il ragazzo che lo tormenta da quando ha diciassette anni. Colui che non lo lascia dormire,qullo che tenta di toccare e baciare,invano,perchè lui scappa.

«Ehi,posso fare qualcosa per te?» chiede il riccio. Si risveglia e lo guarda.

"Sì,vieni a casa mia e fatti scopare."

«Due baguettes,per favore.» Come i suoi occhi non resistono a fargli la radiografia,lui non resiste a fare quel pensiero,perchè ci prova da sei anni e non ci è mai riuscito. Lo osserva. E' in maniche corte,anche se sono in pieno inverno. Un grembiule gli ricopre il bacino e ha le braccia coperte da una moltitudine di tatuaggi,che forse hanno dietro una storia,ma a lui non interessa. Anzi,forse quelle braccia potrebbe tenersele..

«Ecco qua.» il ragazzo gli porge un sacchetto.

«Grazie.»

I suoi occhi di ghiaccio,azzurri come il cielo si inchiodano nei suoi,caldi e verdi.

«Fanno quindici sterline.» Il castano tira fuori il denaro,ma dopo che ha pagato non se ne va,rimane avvinghiato ai suoi occhi. Il riccio,che sostiene il suo sguardo,dopo qualche minuto sbuffa.

«Senti,conosco quello sguardo.» si sporge dal banco,per poi sussurrare:

«Se vuoi chiedermi di uscire,parla adesso o taci per sempre.» Colto di sorpresa,il ragazzo col sacchetto sgrana leggermente gli occhi,ma poi ghigna.

«Non so nemmeno come ti chiami.»

«Harry.»

Dio,quanto gli sta bene quel nome,lo rende ancora più sexy di quel che è.

«Louis.» i due si stringono la mano.

«Stacco a mezzogiorno.» ammicca Harry.

«Sarò qui ad aspettarti.»

*

Promessa mantenuta.

Appena Harry esce,scuotendo i ricci ribelli,nota Louis appoggiato al muro che osserva una coppietta ridente. Il secondo dopo si gira verso di lui.

«Allora,dove vuole andare,signore?»

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