Sogno e realtà - Verità nascosta, mani legate

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Il coniglio constatò che erano passate ben due ore da quando il ragazzo aveva iniziato quella sua ricerca. Ne avevano discusso prima decidendo cosa cercare e a cosa dare la priorità.
Se doveva essere sincero era orgoglioso per quello spirito d intraprendenza, ma sapere che faceva tutto quel lavoro per colpa di un sogno, un minimo ne era preoccupato.
"Ehi Max, trovato qualcosa?"
Chiese calmo, guardandolo con i suoi occhietti da dietro le due spesse lenti degli occhiali. Il moro si voltò nella sua direzione, dopo essersi abbandonato alla sedia con un lungo sospiro.
"Conosci una certa scuola di super dotati di Metroburg?"
Lo guardò speranzoso, evidentemente non aveva trovato nulla di rilevante in rete, come accadeva sempre, dopotutto, quella scuola non aveva resistito a lungo perché i protocolli di sicurezza erano scadenti.
Ora si trovava davanti ad una scelta molto importante, pensò il coniglio, mentirgli o dirgli la verità. Si prese un breve attimo di riflessione, era una faccenda grossa.

*

Guardava il soffitto non sapeva neppure lei da quanto tempo, rifletteva in silenzio, accarezzando la testa del cane accucciato sulla sua pancia. Il pavimento freddo l'aiutava nei suoi ragionamenti.
La mora invece, borbottava qualcosa di tanto in tanto, mentre scribacchiava delle formule sul suo block notes.
"Fammi capire.. Quindi quello si è solo accorto che non stavi bene?.."
Il tono di Amanda era solo incredulo, non aveva alzato lo sguardo dal proprio foglio.
"A quanto pare vede solo quello che vuole vedere, come molti altri.. Sicuramente farà ricerche, si documenterà su di noi e sulla scuola."
Commentó la bionda, non staccando gli occhi dal soffitto.
"Già.. Almeno con i protocolli siamo a posto, non riuscirà ad entrare nel server della scuola. Però.." non finì la frase, lasciando la fine d'essa come sospesa nell'atmosfera tranquilla del soggiorno ben illuminato.
"Però con lui ce un disertore, non possiamo evitare di prepararci al peggio, cara Amanda."
Sospirò lievemente alzandosi da terra, dopo che il cane tornò dalla sua padrona effettiva scodinzolando. La mora si mise a giocare un po con lui, lasciando da parte le formule, borbottando appena con fare divertito mezze frasi sul fatto di averla tradita con la bionda.

Sophie la osservava con una strana luce negli occhi, per un estraneo sarebbe stato lo sguardo più ammaliante, che una ragazza come lei potesse fare.
"Quando hai quello sguardo vuoldire che hai in mente qualcosa.. Dai spara!"
Le sorrise tranquilla, anche se si ritrovò con il sedere a terra pochi istanti dopo, colpa del cane che continuava il suo gioco.
La bionda rise, allentando per un momento la tensione che si stava impadronendo lentamente del suo animo.

*

Non poteva neppure contare sulle informazioni che poteva ottenere dal dottor Colosso, per quanto ne sapeva lui era una scuola qualunque per cervelloni ed atleti promettenti, come ce n'erano in altre città come Hindenvill.
Aveva trovato solo degli orari scolastici, qualche attività e pochissime informazioni importanti. Doveva andare per forza sul posto durante un open day, per cui tra quattro mesi. Non si sarebbe fermato per così poco.

Il tono del coniglio gli era sembrato fin troppo falso, per cui andare a vedere sul campo non avrebbe fatto male.
Aveva trovato un buon modo per passare il tempo fuori da scuola quando non voleva andare, alla fin fine poteva organizzarsi anche per l'indomani.

Il mattino dopo si sistemò in un sedile del treno diretto per Metroburg, da solo e stranamente con il biglietto.. Ah no, l'aveva rubato ad un ragazzino in gita scolastica.
Rimase per tutto il viaggio in silenzio con la sua musica nelle cuffie ad osservare il paesaggio mutevole, che poco a poco diventava di nuovo familiare.
"Rieccomi a casa", pensò con un leggero sorriso, prese lo zaino ed uscì dal vagone trepidante di arrivare alla sua meta.

Il luogo era isolata dal centro e situato nella parte più antica della città, che conservava le sue zone verdi ed alberi secolari. Strade in pietra e cancelli in ferro battuto vegliavano il suo cammino solitario, li superò osservandoli attentamente, senza perdersi in quei fini dettagli e memorizzandoli per semplice allenamento. Stranamente quel giorno preferì camminare, anche se il tempo a sua disposizione scarseggiava ed aveva troppe cose a cui pensare.

Sogno e Realtà (Thunderman serie) [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora