Non puoi fermarlo, ma il solo pensiero di non averlo più accanto a ti blocca, ti destabilizza, fa crollare il tuo piccolo mondo di finzione e maschere.
Rompe il tuo precario equilibrio. Perché tu ora sei così, in precario equilibrio su un baratro nero, la fune sottile della realtà che ti impedisce di crollare. Ma quella fune, ormai, è prossima a rompersi.
Suoh Mikoto è sempre stato qualcosa che non riuscivi a catalogare, qualcosa di fuori dagli schemi. All'inizio era solo un teppistello che rovinava la reputazione della scuola, ma con il tempo è diventato molto di più.
Anche ora, incatalogabile.
Hai provato a definirlo come un amante occasionale, una relazione fatta solo di sesso.
Ma un amante occasionale non ti stringe a sè tutta la notte vegliando sul tuo sonno febbrile. Non ti accarezza i capelli e la schiena per calmarti da un incubo terribile.
Un amante ti scopa e basta.Lui non ti ha mai scopato, ti ha sempre e solo amato.
Mikoto è diventato in poco tempo una droga, un qualcosa che avevi bisogno d'avere accanto ma che, al tempo stesso, eri proprio tu ad allontanare.
Forse Mikoto ancora se lo ricorda quando tu, con i resti di un incubo violento vedevi tutto rosso e ti mettesti ad insultarlo, a picchiarlo battendo i pugni contro di lui. Eppure non si mosse, non indietreggiò nemmeno quando tu gli mettesti le mani alla gola. Lui semplicemente le tolse con delicatezza e ti tenne stretto a sè tutta la notte, sussurrando di tanto in tanto qualche parola dolce.
E se Mikoto non ha detto niente la mattina dopo tu non hai potuto fare a meno di notare i segni quasi violacei delle tue dita sul suo collo.E anche se lo chiami Suoh, anche se lo insulti e gridi al mondo di disprezzarlo, non puoi fare a meno di sentirlo indispensabile per te.
***
Stai facendo di tutto per lui, persino rinchiuderlo in una delle tue celle.
Eppure non basta.
Lui non capisce.
O forse lo fa, ma non può impedirsi di fare diversamente.Orgoglio del cazzo.
***
Quando mette sotto scacco la scuola sull'isola non puoi fare a meno di sentire il tuo respiro mancare.
Non può finire così, non ci vuoi credere.
Ma nemmeno il vostro dialogo quella sera serve a molto, nemmeno quel bacio dato con irruenza dopo averlo fatto stendere a terra cambia le cose.
E ti odi per questo.
Ti odi perché, forse, se tu gli avessi mostrato il tuo amore un po' di più lui ora avrebbe rinunciato ai poteri, alla sua vendetta inutile.
Forse l'avrebbe fatto, per te, per Voi.***
Quando il primo re vi si piazza davanti tu vorresti solo ucciderlo nel peggiore dei modi.
Tu stai cercando di salvare ciò che per te conta di più e lui cosa fa? Si offre di aiutare la sua vendetta.
Un altro che, come il Re Oro, non vuole sporcarsi le mani.
Ti fanno solo venire il voltastomaco, altro che rispetto e stima.
Vorresti gridare, e per una volta capisci che devi lasciar cadere le tue maschere, i tuoi muri, perché urlare non basterebbe.
Capisci che devi buttarti.
È buio, lo sai anche tu, e se cadi ti farai molto male, ma quanto dolore sarebbe, invece, il rimpianto?Ci devi provare, glielo devi.
Lasci cadere la spada e gli corri incontro, mettendoti davanti al primo re, mettendoti davanti a Mikoto.
Mikoto che blocca il pugno che stava per tirare e sgrana gli occhi.
"Reisi!" E vorrebbe maledirti perché ti sei messo in mezzo, perché poteva farti del male, e non se lo sarebbe perdonato.
Il rumore sinistro della Spada di Damocle ti fa immaginare la morte di Mikoto, il tuo atto doveroso di ucciderlo, e tanto basta a farti pungere gli occhi.
Potresti trattenerti volendo, ma non vuoi, no, devi dimostrarglielo.
Lasci che le lacrime ti bagnino il viso mentre gli prendi il suo tra le mani, lasciando che ti guardi negli occhi.
"Ho bisogno di te, lo vuoi capire?!"
Glielo urli contro e non ti trattieni più. Scoppi a piangere davanti ai suoi occhi sgranati, lasciando che i singhiozzi ti facciano tremare il corpo.
E Mikoto ti guarda, guarda il ragazzo che ama piangere per lui, disperato dall'idea di perderlo. Guarda l'algido Re blu implorarlo di smetterla, di restare al suo fianco.
"Io...ho capito." Mikoto ti sorride, portando una delle mani ad accarezzarti la guancia, prima di trascinarti in un abbraccio. E tu gli fai perdere l'equilibrio, euforico, e cadete entrambi sulla neve, uno sopra l'altro.
Ridete come due ragazzini, spensierati. Poi Mikoto guarda il cielo, guarda la sua Spada mezza distrutta rimanere in alto per miracolo.
"Mi dispiace, ma non posso fare altrimenti."
Per un momento, il più lungo della sua vita, Reisi teme che si stia riferendo a lui e stringe la presa sulla sua giacca.
Invece Mikoto gli sorride, accarezzandogli i capelli, poi si siede, costringendo l'altro a fare lo stesso.
"Mi dispiace, Totsuka. Ma io, Suoh Mikoto, Terzo Re, rinuncio ai poteri come Re Rosso."
Il blu lo guarda per un momento, come a non capire, ma la Spada che scompare è la conferma che tutto ciò non è un sogno, che Mikoto è lì con lui, che resterà al suo fianco.
"Hey" il rosso gli prende il viso fra le mani, sorridendogli.
"Hey", ricambi il sorriso.
"Guarda che sono qui, Munakata."
Chiama il tuo nome scherzoso, ma il tuo viso rimane imbambolato a perdersi nei suoi occhi.
Sei qui, realizzi di sfuggita mentre gli getti le braccia al collo.
Ti sei buttato, lasciando il tuo modo fatto da maschere e finzione, addentrandoti nel buio dell'incognito. Eppure non hai paura, non ora che sei fra le sue braccia.
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"I Need you, understand?!" "i...understand."
Fanfiction"l'amore è il sentimento più forte, è in grado di battere tutto, persino la morte, persino l'odio."