Capitolo 29

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Haley POV

Mi sveglio con un forte mal di testa, tocco l'altra parte del letto e lo sento vuoto.
Sospiro e mi alzo vado verso il bagno, apro il rubinetto e mi sciacquo il viso.
Mi guardò allo specchio e prendo paura da sola, ho delle occhiaie che farebbero invidia allo zio Fester della famiglia Adams...
Ritorno in camera mi petto un paio di jeans e una maglia, mi trucco cercando di coprire il più possibile le occhiaie, vado in cucina e trovo Maria a fare il caffè
"Buongiorno Maria come stai?" chiedo prendendo una tazza
"Buongiorno piccola, bene grazie tu come stai?" si gira e mi guarda
"Insomma ma ho un leggero mal di testa, sai dov'è andata Victoria?" chiedo
"Si è uscita e mi ha detto che tornava il prima possibile e ti racconterà tutto" mi versa il caffè nella tazza e prendo lo zucchero
"Senti ieri sera vi ho sentite discutere" aggiunge
"Ah... ci hai sentite mi dispiace, non volevamo svegliarti..." abbasso lo sguardo per la vergogna
"Non preoccuparti piccolina risolverete tutto tranquilla" mi solleva per il mento e mi da un bacio sulla fronte
"Non ne sono così sicura questa vol..." vengo interrotta dalla suoneria del mio telefono mi allontano per rispondere.

Guardo lo schermo e compare il numero di Adam
"Ehi Adam tesoro come stai?" raggiungo la camera e mi siedo sul letto
"Hola chica insomma, stamattina ho messo sotto torchio Daniel ma non ho concluso niente e se n'è andato in ufficio..." sospira
"Io invece stamattina mi sono svegliata sola, Victoria se n'era andata e non so dove sia" borbotto
"Siamo presi tutti e due bene a quanto pare"
"Lo so ti va di venire da me così ci disperiamo insieme?" chiedo speranzoso
"Arrivo subito, prepara il gelato e gli alcolici" urla rendendomi sorda da un orecchio
"Ok va bene a dopo" rido, si presenterà proprio una bella giornata.

Victoria POC

Siamo nel suo ufficio, uno difronte all'altra nessuno dei due osa proferire parola
"Allora come mai qui?" chiede dopo un po'
"Come mai qui? ti rendi conto di quello che hai fatto ieri? mi hai messo nei guai con Haley te ne rendi conto?" dico spazientita
"Mi dispiace per Haley... ma non ho resistito, quando ti ho riconosciuto mi è preso un colpo e poi scusa visto che state insieme pensavo sapesse tutto del tuo passato ma mi sbagliavo" mi passo una mano sui capelli e sospiro, il mio battito cardiaco aumenta per il nervoso
"Le ho raccontato buona parte del mio passato ma quello l'ho omesso..." mi siedo su una poltrona dell'ufficio
"E tu hai raccontato tutto al tuo ragazzo visto che parlo tanto?" incrocio le braccia e aspetto una sua risposta
"No..." sussurra a malapena
"Dovrò dirle la verità... mio dio"
"Ved-drai che capirà e..."
"Capirà un bel cazzo Daniel... facevamo corse clandestine, c'erano in mezzo tanti di quei soldi da fare schifo e Adriana è morta" urlo non riuscendo più a trattenermi
"Aveva un figlio"
"Adriana aveva un figlio..." lo ripete
"Cos-sa?" mi vengono le lacrime agli occhi
"Suo figlio si chiama Javier e ha quasi sei anni, l'ho scoperto di recente, abbiamo arrestato il padre di Adriana per rapina, sua moglie è morta di infarto quando lo abbiamo arrestati e il bambino è a casa di una mia collega..."

"Ieri sera quando ti ho riconosciuta mi sono venuti in mente tutti i ricordi sia bello che brutti e mi sono sfogato su di te" aggiunge sedendosi affianco a me
"Il padre è quel figlio di puttana di Diego vero?"
"Purtroppo si ma non preoccuparti ha un ergastolo e non uscirà molto più e finita" iniziano a tornami in mente molti ricordi, ricordo quando Adriana venne a casa di Daniel piena di lividi sul volto e il fatto che non siamo riusciti a salvarla da lui...
"Cosa ne sarà del bambino?" sussurro preoccupata
"Dovremmo trovare delle persone che se ne prenderanno cura, però è molto difficile"
"Ti va se andiamo a vederlo sempre se hai voglia?" prendo la sua mano e lo fisso
"Oh si certo che ne ho voglia, mando un messaggio alla mia collega andiamo" sorridiamo entrambi come se fossimo tornati indietro nel tempo a quando eravamo due vecchi amici.
Invia il messaggio e la risposta non tarda ad arrivare
"Sono a casa, possiamo andare" usciamo dall'ufficio e ci avviamo verso la macchina.

Stiamo percorrendo la strada di un quartiere residenziale, ci fermiamo davanti a una graziosa casetta bianca con un piccolo giardino dove ci sono delle bellissimi fuori di stagione...
Daniel bussa alla porta e ci apre una signora di circa quarant'anni
"Salve Susan"
"Salve Daniel accomodatevi pure" sorride facendoci entrare, ci accompagna fino al salotto
"Ti devi essere Victoria molto piacere sono Susan una collega di Daniel" mi porge la mano
"Molto piacere Susan" stringo la sua mano
"Vado a chiamare Javier, è in camera sua a sistemare i giocattoli arrivo subito, intanto sedetevi pure" sorride sparendo nel corridoio.
Iniziano a sudarmi le mani non ricordo, l'ultima volta in cui ero così nervosa...
"Ecco a voi il piccolo Javier" dice Susam accompagnata per mano dal piccolino
Assomiglia molto ad Adriana i stessi capelli bruni, gli stessi occhi scuri e gli stessi lineamenti delicati, io e Daniel ci abbassiamo al suo livello
"Ehi ciao campione ti ricordi di me?" chiede Daniel facendo la voce dolce
"Si tu, tu sei quello che combatte i cattivi" ride è così carino
"E tu chi sei?" aggiunge guardandomi
"Beh piccolino... io ero una amica della tua mamma e non vedevo l'ora di conoscerti" sono sul punto di piangere non so per quanto resisterò
"Ah si? lo sai che sei molto bella... sei la mia nuova mamma?" mi tocca il viso
"Grazie piccolo... ma perché pensi che sia la tua mamma?" sussurro
"Perché la mia mamma prima di morire mi ha detto che la sua migliore amica sarebbe stata la mia nuova mamma e che io la dovevo chiamare così e comportarmi bene" mi scendono le lacrime e guardo Daniel
"Javier perché non vai a prenderti un biscotto sono nel vaso in cucina" mi soccorre Susan
"Va bene" sorride e corre in cucina
"Daniel per caso Adriana aveva fatto un testamento dove ha scritto chi sarebbe stato il tutore di Javier?"

Una Professoressa Per AmanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora