John Lewis

1_ Nuova Vita

Adesso.
Dovrei godermi questo momento adesso, in fondo domani avrò 16 anni e fra non meno di una settimana inizierà la scuola. È un periodo in cui molte persone sono ancora in vacanza e come sempre, d'altronde è giustificabile, nessuno è mai venuto ai miei compleanni. Non so il perché ma credo che tutto capiti solo a me. Perché? Beh non lo so neanche io.
È solo sfortuna. È soltanto... Destino.

Comunque è davvero un mistero. E rimarrà così perché non credo ci sia un motivo che ne segua la logica.

Parlando della mia vita-non-sfortunata: mi sono appena trasferita, i miei genitori si sono separati l'estate scorsa e adesso passo tre mesi estivi con mia madre e nove mesi invernali con mio padre, non sono per niente d'accordo, vorrei passare del tempo con loro in modo uguale e senza differenze, ma non voglio farli litigare per colpa mia, quindi, sarebbe meglio lasciare da parte l'idea.

Sono in camera mia adesso, la mia vecchia camera. Rosa tra l'altro... Bleh. A momenti non entrerò più in quel letto di quanto sono cresciuta,- che orrore- anche lui è rosa. I mobili per fortuna sono in legno dal colore molto chiaro, c'è soltanto un armadio, una scrivania, un letto, una scarpiera e un grosso baule che utilizzavo quando ero piccola per metterci le mie bambole. Chiederò a mio padre di cambiare stanza, in fondo ce ne sono altre sei inutilizzabili, credo fossero per gli ospiti che non abbiamo mai avuto, o per i nonni che non si sono mai fatti sentire, entrambe le cose.

«Papiiiiiiiiiiiiiii»
Un urlo mi scappa dalla bocca involontariamente. Ho visto un topo nella stanza. Che schifo!

«Cosa succede qua?!» esclama papà con la voce mozzata in gola dallo spavento.
«C'è un topo sotto il mio letto! Prendilo subito o giuro che lo uccido! Che schifo...»

«Okay, okay, aspetta che lo prendo» dice papà per rassicurarmi.
Va accanto al letto e lo sposta, è abbastanza forte da farlo.
«Ma Margot... non c'è nessun topo qua... Aspetta ho capito. Bello scherzo guarda, molto divertente» ride senza gioia.

«Ma papà io sono certa al cento percento di aver visto un topo! Era grande, peloso e nero... Non mi credi? Beh pensa quello che vuoi, ma io in questa stanza non ci dormo, vado a dormire in quella degli ospiti in fondo al corridoio».

«Va bene fa quello che vuoi, ma non farmi altri scherzi del genere».
«Va bene okay».
Non so dove sia andato a finire quel topo. Era lì davanti a me, io... ..io l'ho visto con i miei occhi. No, non è possibile, mio padre lo avrebbe preso se fosse là. Forse sono solo stanca, sono quasi le dieci e io ancora devo sfare i bagagli...

Come ho detto prima, vado nella stanza degli ospiti, questa casa si trova nella città di Trieste quella di mamma a Milano. A differenza di quella, questa è una vera e propria casa, quella è un palazzo, e molto ma molto più grande. Credo ci sia stata regalata dalla nostra bisnonna Trudy. Che è morta tanto tempo fa, come non lo so.

Il bello di questa casa è che ha un piano di sopra e tre bagni. Uno tutto mio. Per la grazia di Dio. Mentre mi dirigo nella mia nuova stanza, la luce del corridoio comincia a lampeggiare, sarà qualche problema nel pianto elettrico. Lascio stare.

Il mio sesto senso però mi spinge a correre, non so il perché ma ho la sensazione di essere inseguita. Non sono così fifona, è solo istinto. Arrivo col fiato corto nella stanza, chiudo la porta a chiave e mi ci appoggio dietro. Bella corsa...

Non so proprio cosa mi prende, è la seconda volta che vengo qua, l'anno scorso per Natale e non mi sembrava così tetra e misteriosa.

Molte stanze sono ancora chiuse a chiave e i mobili sono ricoperti con dei panni bianchi e ciò la incupisce ancora di più. Forse è meglio ripetere per l'ennesima volta a me stessa che è solamente la stanchezza.

Deve essere così. Chi entra nella casa degli altri per spaventare una povera ragazza?

Dopo essermi lavata i denti e indossato il mio bellissimo pigiama mi infilo nel letto e mi addormento fra le braccia di Morfeo.