Capitolo Ventuno.
-Buongiorno Principessina- chino il capo entrando in biblioteca, dove la trovo seduta su una poltrona intorno al tavolo impegnata a leggere un libro. Sorrido nel vederla concentrata, orgogliosa della sua volontà di imparare, e mi avvicino a lei silenziosamente per non disturbarla.
Mi avvicino alla libreria, con un panno pulito inizio a spolverare i libri e il legno scuro, mentre ascolto la sua voce. Ricordo quando Douglas ed io venivamo qui, in questa stanza, a seguire le lezioni ed io rimanevo ore incantata ad osservarlo mentre, con lo sguardo basso sul libro, leggeva e la sua voce riempiva il silenzio.
Al nominarlo un vuoto s'impossessa del mio corpo e mi porto una mano sullo stomaco, stringendo in un pugno il tessuto del vestito. Il nostro ultimo incontro, alla casa abbandonata lungo il fiume, risale ad un paio di giorni fa. Lo vedo camminare lungo i corridoi del Palazzo, parlare con i lord - arrivati ieri per il compleanno del Re -, e insegnare alla Principessa Giselle come andare a cavallo.
Mi manca; mi mancano le sue carezze, la sua voce, i suoi occhi brillanti, il suo calore, la sua pelle contro la mia, le sue labbra sul mio corpo, le sue mani... Un calore familiare si fa spazio nel mio ventre e mi accarezzo la parte scoperta del collo con la mano, trattenendo un gemito.
Delle voci, provenienti dal giardino, attirano la mia attenzione facendomi tornare alla realtà e mi avvicino per vedere di chi si tratta. Il mio cuore si ferma quando vedo Douglas camminare lungo il tragitto di sassolini bianchi con sottobraccio Giselle, mentre ridono e parlano animatamente. Ad un tratto lei si allontana, per ammirare da vicino le rose bianche e accarezza delicatamente i petali, come se potrebbero frantumarsi da un momento all'altro.
Douglas la raggiunge, afferra il gambo spinoso della rosa e lo stringe tra le dita, per poi offrirlo alla Principessa. Dischiudo le labbra al suo gesto e appoggio una mano sul vetro, graffiandolo con le unghie.
Anche lei è sorpresa.
Non accettare.
Non accettare.
Ma le mie preghiere non vengono esaudite. Afferra, con le guance rosse e un timido sorriso, la rosa, l'avvicina al naso ed assapora il suo dolce profumo, prima di riportare il suo braccio sotto quello di Douglas e proseguire la loro passeggiata.
Perchè lo ha fatto?
Perchè le ha regalato una rosa?
Il mio labbro inferiore inizia a tremare, la vista si appanna e so che sto per piangere.
-Oh scusate- una voce alle mie spalle attira la mia attenzione e, prima di voltarmi per vedere di chi si tratta, mi asciugo le lacrime. È il Principe Maximiliam. -Credevo che non ci fisse nessuno- entra nella stanza chiudendo la porta alle sue spalle, avvicinandosi alla Principessina.
Chino il capo e, quando rialzo lo sguardo, lo trovo a guardarmi con un sorriso sulle labbra. -Che cosa state facendo, Principessina?- le chiede accomodandosi sulla poltrona al suo fianco. Mi piace molto il suo accento francese.
-Lezione di letteratura. Isobel è la mia insegnate- dice voltandosi verso di me con un sorriso, facendomi arrossire per l'imbarazzo.
Il Principe riporta lo sguardo su di me. -Ho sentito molto parlare di te, Isobel. Sei molto apprezzata nel Palazzo- sorride ed io ricambio timidamente.
-Svolgo solo il mio lavoro- dico appoggiando le mani sullo schienale della poltrona della Principessina. -È un piacere per me-
-Posso immaginare- i suoi occhi sono fissi nei miei, come se osservasse ogni minima parte della mia anima. -Che cosa state leggendo?- chiede cambiando argomento, posando lo sguardo sul libro tra le mani della Principessina, rompendo così il nostro contatto visivo.
-Una tragedia- una smorfia si dipinge sul volto della bambina ed io ridacchio. I suoi libri preferiti sono sempre stati le storie d'amore o filastrocche per i bambini.
-Anche io le leggo spesso-
Trascorro il pomeriggio in sua compagnia, ascoltando la lettura della Principessina, imparando a dire e scrivere il francese tra risate, battute e chiacchiere. Il mio primo pensiero, però, è sempre rivolto a lui... al mio Principe.
***
-Isobel, tesoro!- esclama la mamma di Logan, quando mi vede entrare nella locanda. Appoggia uno straccio sul bancone e si avvicina a me, circondando le mie spalle con le braccia e mi stringe in in abbraccio. -Non ti vedo da un sacco di tempo- dice, dopo essersi allontanata continuando a tenere le mani sulle mie braccia.
-Lo so- sospiro e abbasso lo sguardo, triste. -Mi dispiace, ma sono stata molto impegnata a Palazzo e...- la sua risata mi interrompe ed alzo lo sguardo, per vederla ridere divertita.
-Sto scherzando, Bel!- esclama tranquillizzandomi. Dovevo immaginarlo: è sempre stata una donna allegra e scherzosa, nonostante la scomparsa improvvisa del marito. -Logan mi racconta sempre di te... È davvero cotto- sussurra l'ultima frase al mio orecchio per non farsi sentire dal figlio, ma sente lo stesso.
-Mamma!- esclama imbarazzata con le guance rosse, facendoci ridacchiare.
-Venite, vi offro da bere- con la mano ci fa segno di seguirla al bancone e, prima di imitarla, prendo Logan -ancora imbarazzata per ciò che mi ha detto sua madre- sotto braccio s ci avviciniamo al bancone.
Lentamente la locanda inizia a riempirsi, il volume della voce dei clienti e della musica aumenta e l'atmosfera si riscalda. Uomini e donne di tutte le età ballano al centro della stanza, o sopra dei tavoli, a ritmo della musica e un forte odore di vino riempie il locale.
Mi sto divertendo molto, come non mi succedeva da qualche giorno. Sono appoggiata al bancone, accanto a Logan, rido guardando le persone ballare ed inciampare trai propri piedi e batto le mani al ritmo della musica.
-Bel, vuoi ballare?- mi chiede Logan avvicinando al mio orecchio, alzando il tono della voce. Punto lo sguardo su di lui ed inizio a scuotere la testa, pregandolo ma non mi ascolta; afferra una mia mano e, contro le mie proteste, mi trascina al centro della stanza.
Stringe con una mano la mia vita, mentre le dita dell'altra mano sono tra le mie. Inizia a muovere i piedi ed io provo a stargli dietro, inciampando sui suoi piedi e ridendo.
Quando inizio a prenderci gusto, all'improvviso però, la musica si ferma e il brusio di voci si riduce. Faccio una giravolta finendo tra le braccia di Logan e punto lo sguardo verso l'entrata della locanda, dove vedo Douglas accanto al Principe Maximilian.
Che cosa ci fanno qui?
***
BUONGIORNO!
Il capitolo non è lunghissimo e non succede nulla di particolare, ma spero vi piaccia. (:
Nella gif in alto: il Principe Maximilian interpretato da Max Irons.
Alla prossima xxP.s. ah, mi è venuta un'idea. Che cosa ne pensate se facessi un "Botta e Risposta" con i personaggi?
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Il Principe E La Serva.
RomanceEra il 1608 quando il Principe Douglas tornò dal suo viaggio in Francia. Tutti dal più ricco al più povero non vedevano l'ora di rivederlo, di abbracciarlo. Una di queste era Isobel, una serva e dama da compagnia della Principessina Elena, figlia de...