CAPITOLO 29

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<<Davvero?>> Rido.
<<Si, davvero. Quando l'ho visto stavo per tirargli un pugno ma mi sono trattenuto e mi sono limitato a non pagare.>>
Siamo seduti l'uno accanto all'altro alla fine del ponte, appoggiati alla ringhiera.
Le mie gambe sono sulle sue e le nostre mani intrecciate.
Finalmente sento che posso essere me stessa con lui.
Mi sta raccontando di quando si stava facendo fare uno dei nuovi tatuaggi e il tatuatore ha sbagliato a farglielo.
Sto ridendo a crepapelle.
<<Oh mio Dio! E lui cos'ha detto?!>>
<<Ha avuto paura di me e mi ha fatto andare via>> fa spallucce.
Rido ancora di più.
Quando smetto sono senza fiato e al momento che mi giro verso di lui, noto che mi sta fissando.
<<Cosa c'è?>>
<<Sei bellissima.>>
Arrossisco: l'ha detto in un tono così sincero e spontaneo, come se non volesse dirlo ad alta voce.
<<Sai, questo non sarà più il tuo posto.>>
<<Ah no?>>
<<No, lo prendo io. Ma se vuoi posso condividerlo con te>> faccio un sorriso innocente a trentadue denti.
<<Ma stai zitta.>>
Senza che possa replicare, un secondo dopo mi tira per il colletto del vestito e mi bacia.
Quando ci stacchiamo, siamo senza fiato.
<<Andiamo?>> Dice ansimante.
<<Di già?>>
Non voglio andare via.
<<Andiamo da me. C'è solo mia sorella.>>
Lo guardo con gli occhi spalancati.
<<Non è per niente di quello che pensi tu>> sorride malizioso.
Divento rossa immediatamente e mi pento di aver pensato questo di lui.
<<Non pensavo quello>> mi difendo con voce stridula.
<<Si, certo bimba.>>
Mi prende per mano e torniamo sulla spiaggia.
Mentre camminiamo lui si avvicina sempre di più all'acqua e quando è abbastanza vicino me la schizza.
Il mio vestito è fradicio e anche i capelli.
<<Taylor!>> Urlo e gli tiro anche io l'acqua. Continuiamo così per un po', finché lui si ferma improvvisamente e io lo guardo aspettando che continui.
Invece quando incastro gli occhi nei suoi, mi sta fissando intensamente, con una scintilla che non gli ho mai visto negli occhi.
Divento subito seria anche io e mi sento in imbarazzo.
Poi lui si avvicina molto velocemente a me e mi si avventa addosso e sulle mie labbra.
Mi bacia talmente forte che cadiamo entrambi sulla sabbia, baciandoci con passione.

<<Guarda in che stato sono! Devo farmi una doccia assolutamente non posso venire a casa tua>> mi lamento.
Ho tutta la sabbia, che a causa dell'acqua è diventata appiccicosa, sul vestito e in posti dove non dovrei averla.
<<Puoi farla tranquillamente a casa mia>> dice in tono di sufficienza.
<<E con i vestiti come faccio?>>
<<Oh puoi sempre prendere qualcosa di Tiffany, non le darà fastidio: le stai molto simpatica.>>
Sorrido per la contentezza e lo fa anche lui.
<<Allora...>> comincio.
<<Si?>>
<<Hai intenzione di dirmi che cosa hai fatto per queste due settimane?>>
Lui si irrigidisce.
<<Faccende personali.>>
La sua risposta mi irrita un po': dovrebbe cercare di aprirsi con me, ora che stiamo insieme.
Lui lo nota ma non continua comunque. Per ora lasceró correre perchè stiamo bene insieme e non voglio rovinare il momento, ma prima o poi dovrà dirmelo. Anche la faccenda del padre... è così strana...
questo ragazzo è un mistero completo per me, ma non mi arrendo. Prima o poi scopriró cos'è che mi nasconde.
Mi appoggio con la testa al finestrino e non dico altro.

<<Ciao tesoro!>>
Tiffany lancia un urletto e corre ad abbracciarmi.
<<Come mai sei qui?>> Mi chiede.
<<Io... ehm...>>
Guardo Taylor non sapendo bene come continuare. Non so lui cosa voglia che dica o cosa vuole dire alla sua famiglia che io sia.
<<Lei è la mia ragazza Tiff>> dice con naturalezza.
<<Non c'è bisogno che ci sia un motivo perché lei venga qui>> continua.
Il mio cuore fa le capriole, ma non mi piace come sta parlando alla sorella.
Gli tiro una gomitata nello stomaco, ma lui non sembra provare dolore e anzi, divertito, mi posa una mano sul fianco e mi tira a sè.
<<Và di sopra a fare la doccia. Ti aspetto in camera mia>> mi sussurra all'orecchio, io annuisco e comincio a salire di sopra.
<<Mi chiedevo se potessi prestargli dei vestiti per stasera>> sento dire a Taylor mentre salgo al piano di sopra.
<<Ma certo, vado a prenderli>> risponde Tiffany e io mi chiudo velocemente in bagno.
Cerco gli asciugamani e li trovo in un mobiletto sotto il lavandino, così mi spoglio e apro il rubinetto della doccia, aspettando che l'acqua si faccia calda.
Quando è pronta, mi infilo sotto il getto d'acqua e lascio che essa mi scorra sul corpo e i capelli, facendo scorrere via tutta la tensione che ho accumulato in questa giornata.
Certo sono stata una meraviglia con Tay, ci siamo messi insieme e in parte si è aperto con me, peró non mi è piaciuto il modo in cui mi ha risposta quando gli ho chiesto del padre, del perché non ci fosse stato e della sua vita privata in generale.
Però mi piace così tanto... i sentimenti che provo per lui sono talmente forti da spaventarmi. Non mi è mai successa una cosa del genere. Credo di starmi innamorando troppo in fretta.
Dio, Amber, cosa ti provoca questo ragazzo!
Quando esco da sotto la doccia, scuoto i capelli per liberarli un po' dall'acqua. Dopodiché mi avvolgo un asciugamano intorno ai capelli e uno intorno al corpo.
Esco veloce dalla porta, dopo aver afferrato i vestiti sporchi, le scarpe e il phon, e corro verso la camera di Taylor, sperando di trovarla vuota: l'asciugamano mi copre solo sotto il sedere e non mi va proprio di cambiarmi davanti a lui.
Fortunatamente è vuota e sul lettino trovo una felpa enorme, grigia, con il nome di una squadra di football e un paio di leggins neri.
Lascio cadere l'asciugamano e mi infilo l'intimo, poi i leggins. Raccolgo la felpa e la guardo: è enorme, deve essere di Taylor, non puó essere di Tiffany. Infatti la porto al viso per odorarla e sa proprio di lui.
Mentre me la rigiro tra le mani per guardarla meglio peró mi cade a terra.
Mi chino per raccoglierla e quando mi tiro su, c'è Taylor dietro di me.
Sussulto per lo spavento e lo guardo, nel frattempo la felpa mi cade di nuovo dalle mani.
Solo a questo punto mi rendo conto di indossare solo il reggiseno e lui è li che mi fissa ed io fisso lui, negli occhi, ma non riesco a trovare la forza di muovermi, ipnotizzata dai suoi occhi.

PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora