Partners in Crime. || Soukoku

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DUO IN NERO:

L'amaro del Pétrus dell'89 mi scivola giù in gola, rapidamente, quasi bloccandomi il respiro.

Quel bastardo di Dazai ha lasciato l'organizzazione e per festeggiare ho colto l'occasione di aprire, finalmente, quel ben di Dio affinché potesse essere utilizzato per un valido motivo.

Tutto questo fa capire quanto non ne potessi più di lui, un odioso spilungone, con la sua fissa per i suicidi.

Ero già a metà bottiglia quando pensai a lui, come si è permesso a lasciare la Port Mafia? Colei che l'ha accolto, come una vera e propria famiglia.  Anni buttati via al vento, come se il tempo trascorso non fosse niente...Le nostre missioni insieme, le nostre ferite curate, i nostri cuori che batterono all'unisono più di una volta... l'eccitazione e la paura nei momenti peggiori. Via, tutto scomparso.

Le parole del boss Ougai Mori risuonano nella mia testa: "Dazai è andato, il duo è diventato un singolo. Ora ci sei tu Chuya, noi crediamo in te." Solo queste fottutissime parole, Dazai non ha avuto neanche il coraggio di parlarmi, di avvisarci...Così è arrivato e così se n'è andato.

Confuso mi prendo la testa tra le mani e mi appoggio con i gomiti al vecchio tavolino. Tenendo la bottiglia in mano mi alzo barcollando e cerco di sdraiarmi sul letto, ma finisco col cadere per terra. "Aveva già in mente tutto da tempo" ci scommetto, quel maledetto.

Me la pagherai Dazai Osamu. Costi quel che costi, ti ucciderò.

Quattro anni più tardi:

"Chuya tu composto mai?" la voce di Akutagawa mi distrae dalla mia trentaseiesima volta che pulivo la punta del mio coltello.

In tutta risposta alzai lo sguardo e glielo tirai dritto in faccia, ma lui più veloce lo evitò ed esso finì per centrare un preziosissimo quadro. Fanculo.

"Non ti devi permettere a parlarmi quando sto pulendo le mie cose."

"Il Boss non sarà felice di quel taglio sul quadro."

"A meno che non lo venga a sapere."

"A meno che io non glielo dica."

Brutto bastardo. Scattai in piedi per avvicinarmi a lui ma all'improvviso la porta venne aperta con una tale furia che per poco non rimasi secco dallo spavento.

Era Higuchi con dietro il Boss, che prese subito la parola:

"Indovinate chi è stato imprigionato proprio in questo momento?"

Oh ma andiamo, ci voleva addirittura la presenza del Boss per comunicarcelo? Sarà un solito poveraccio che non vuole collaborare.

Né io né Akutagawa rispondemmo.

"Dazai-Kun il traditore." Questa volta fu il Boss a parlare.

Cosa? Avevo sentito bene? Mi stavo immaginando il tutto o...? No, non può essere.

Guardando le facce serie capii che era del tutto vero.

Spalancai gli occhi e mi mossi velocemente a riprendere il coltello dal quadro.

"Vado a tagliargli la gola." Dichiarai. Finalmente avevo la mia occasione, quel bastardo maledetto. Non mi sarebbe fuggito questa volta.

Akutagawa scoppiò a ridere.

"Non è tutto tuo Nakahara." Mi stava prendendo in giro o cosa?

"Ha ragione. Sai come avviene la procedura Chuya, non fare niente di sciocco."

Presi il mio cappotto e tenendo l'arma in mano diedi una spallata ad Akutagawa per poi uscire fuori da quella sala. Il mio ex partner era a due passi da me ed io non potevo andare da lui a vendicarmi.

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