Ero un ragazzo di 17 anni e so che presto sarei stato chiamato per servire la patria.
Ero un ragazzo che avrebbe voluto che ogni cosa andasse sempre per il verso giusto ma non si può avere tutto dalla vita. Amavo fare lunghissime passeggiate che mi servivano per riflettere sulla vita e sui miei problemi che mi tormentavano e che ogni giorno mi facevano stare male.
Un giorno d'estate arrivarono con due camion. Cercai di presentarmi come un ragazzo molto umile e semplice; purtroppo per me, fui preso comunque.
Durante il viaggio il sargente mi chiese qual era il mio nome; sull'attenti risposi:- Saracino Michele, sargente!!-.
- Molto bene abbiamo un ragazzo che sa il significato del vero rispetto!!- poi si sedette e non parlò più.
Arrivammo nella Francia occidentale dove un'iboscata assalì i due camion che furono ribaltati; uno esplose e danneggiò l'altro dove mi trovavo.
Iniziò una sparatoria che durò pochi minuti fino a quando i francesi ci salvarono e aiutarono due soldati feriti molto gravemente.
Entrammo nella loro trincea e rimanemmo li fino a quando gli animi si placarono.
La trincea.... luogo davvero molto molto buoi sporco e umido. Uno di noi iniziò a stare molto male. Lo chiamammo ma non dava alcun segno di vita lo trovai era il sargente che mi disse:- Saracino, ora sei tu a guidare questa schifo di situazione perché nessuno sarà più in grado di farlo. Ricorda per la patria: NON ABBANDONARE ADESSO!!!-. Poi si accasciò e chiuse molto lentamente gli occhi. Entrai nel panico non seppi che cazzo fare: ero nella merda fino al collo.
Andai ad annunciare la triste notizia e.... cercai di trattenere le lacrime per dare l'esempio.
Passarono giorni,...... settimane...... mangiavamo solo una scatoletta di carne e due gallette di riso. A che serviva vivere: meglio morire che resistere a queste condizioni penose.
Pensai a mia madre, mio padre e al mio cane: tutti morti a causa di una bomba che entrò nella loro casa e fece saltare e crollare tutto. Stavano dormendo mentre io ero fuori a giocare con i miei amici: vidi la mia amata vita finire e con lei tutti i miei sentimenti.
Cercai di non smettere di pensare ma la mia mente mi tormentava senza lasciarmi scampo: dovevo sopportare questo inferno nella mia testa.
Poi in un momento ricordi le parole del sargente e mi feci coraggio.
Ad un certo punto chiamai tutti i soldato per organizzare una strategia d'attacco.
Ci sistemmammo ognuno nella propria postazione e aspettammo.
Sentimmo una bomba scoppiare molto vicino al reticolato.... allora gridai:- ALL'ATTACCO!! CONQUISTIAMO LA NOSTRA LIBERTÀ!!-.
Uscimmo dalla trincea e iniziammo a sparare all'impazzata e a lanciare bombe su bombe.
Un tedesco lancio una bomba che atterrò nella mia postazione.
Fui scaraventato e solo in quel momento pensai che ero troppo giovane per morire.
Non so come ma mi ritrovai in piedi con una rivoltella e un tedesco morto con la testa mozzata; lo guardo attentamente,... probabilmente ha la mia età ed è....... morto....... che brutta la guerra.
Mi ritrovai solo con 22 uomini e difronte dei tedeschi; iniziammo a sparare all'impazzata...... riuscimmo a mettere in fuga il nemico. rimanemmo in 6 e visto che ci sembrò finito lo scontro ce ne andammo ognuno per la propria stada. Passata una settimana ero finalmente tornato a casa ma con il rimorso di aver ucciso e che prima o poi qualcuno sarebbe venuto ad uccidermi e non credo che adesso le passeggiate mi serviranno.
Michele Saracino Zheariel
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VITA DA SOLDATO
Historical FictionMichele è un soldato in trincea che combatte per la patria con onore e in contemporanea a questa esperienza è costretto ad affrontare i sui piccoli ricordi che lo tormentano.