Santu Liu, la grotta e il bosco.
Sono tornato a Milano, è quasi settembre, tiro le somme per il nuovo anno agricolo,decido cosa seminare e in che modo farlo, quali Culture e varietà. Ho intenzione di studiare per gli esami che dovrò sostenere e di dedicarmi alla scrittura.
Dovete sapere che sono stato in Calabria una ventina di giorni, il mare era splendido, il tempo ottimo e stavano tutti bene, io compreso, mi sono davvero rilassato quando non bevevo, per qualche ora del pomeriggio.
Un pomeriggio con il mio caro amico, incuriositi dai racconti degli anziani abbiamo deciso di andare per il bosco. Ci portammo solo il coltello e per strada trovammo il bastone così che camminammo per i pendii di quelle terre senza faticare. Ai margini del bosco fichi d’india, finii per esserne spinato nel tentativo di mangiarne, ma che sapore amici miei ce n’erano di maturi e di acerbi. Cercavamo una grotta millenaria affrescata in epoca bizantina del quale non è dato sapere granchè, le indicazioni che ricevemmo oltre ad essere poche erano grossolane; seguite il traliccio, tenetevi a sinistra, cercate fra le foglie. In pochi istanti capii che nei dintorni nessuno si era mai recato in quel luogo nonostante la vicinanza e che tutti parole avrebbero voluto esserci stati.
Camminammo oltre quattro ore per il bosco ma della grotta nemmeno l’ombra, non un entrata e nemmeno un indizio, eravamo sconsolati. Ce lo avevano detto che sarebbe stato difficile, ma innalzata qualche preghiera confidavamo di arrivarci. Per strada salutammo chiunque ci incrociasse e nel tragitto passammo dalle chiese, salutammo le Madonne chinandoci umilmente, ma nulla, la grotta restava occultata sotto metri di spine. Il paesaggio ci colse impreparati e le nostre gambe grondavano di sangue, ci tagliavamo quasi ad ogni passo, eravamo in maniche corte e costume e questo rendeva il viaggio ancor più interessante.
In quel luogo secoli fa si recarono penitenti e pellegrini, poi fu il tempo dei briganti, fuggivano il mondo voti all’eremitaggio. Vivevano in grotte sapientemente occultate, tali che non potessero essere viste ne una volta in fronte e nemmeno da più in alto. Tardammo ore per raggiungere il posto dove si trovano le grotte, un tempo l’impresa dovette essere ben più complicata dato che ora fra le tante spine è possibile trovare dell’asfalto.
L’idea che nacque in noi è la più semplice che potesse nascere, chiunque li
dimorasse o dimorò non volle mai farsi trovare. Per Via ci lasciammo cadere in uno stato di profonda meditazione, a ogni passo a ogni respiro tutto intorno si faceva più familiare. Dovetti felicitarmi e lo fui profondamente quando per un istante compresi che la mia volontà di scoperta era inconciliabile con la volontà di coloro che dimorarono in quei luoghi. Loro non volevano essere trovati e io stavo conoscendoli. In Calabria, in questo luogo nel bosco sopra Brattirò, è fatta la loro volontà nei secoli dei secoli. Che visione angelica, un luogo dove è fatta la Volontà in un tempo tanto grande da confondersi con il Sempre. Ringraziai per la visione chiunque mi stesse guardando in quel momento.
Ecco che quando la mia volontà si acquietò successe qualcosa di inaspettato, noi camminavamo verso valle sentendo il fruscio del fiume, l’aria si faceva più fresca e profumata la vegetazione cambiava e si faceva più rigogliosa. Arrivati all’acqua ci bagnammo il viso, i gomiti e ci pulimmo del sangue che grondava dai polpacci, fu un vero ristoro e decidemmo di sederci al canto del fiume, sempre contemplando.
Il posto era magnifico, attorno a noi una felce millenaria, querce secolari, immersi in un paesaggio eterno pensieri maturi si affacciavano alla bocca, recitavo poesie mai conosciute per poi tacere.
Ero soddisfatto la mia volontà oramai più quieta, la vita mi scorreva avanti e io fermo come un sasso. Eterno anch’io fra i giganti del tempo in quell’istante senza nome.
<< In che verso scorre il fiume?L’acqua cade il fuoco sale, il fuoco sopra e l’acqua sotto, il fiume scende verso il mare.>>
Chissà se il mare si ricorderà di noi o i nostri nomi saranno levigati come cocci di bottiglia. Eternamente scorre il fiume della vita, tutti i fiumi portano al mare e il mare non è mai pieno, è vuoto, vano, rincorre il vento senza sosta fino all’ultima tempesta.
A un tratto vidi fra il fitto fogliame una radura, non un albero ne spine, foglie marce per coprire chissà cosa e chissà come.
D’un tratto ci recammo sopra le foglie, presto vidi che qualcuno ci passò prima di noi, non ero il solo ad aver visto questo posto. La terra su cui poggiavamo si distingueva dalla stessa che trovai per Via, era più fine e rivoltata. In quegli istanti dovetti essere spaventato pensai di aver trovato la grotta ed entrarci ora era la sfida che ci attendeva.
Pel poco che tenevo dovetti scavare con le mani, quale sorpresa quando fra la terra, le foglie e i sassi spuntò un baule che subito credetti custode d’un tesoro, seppi poi che non m’ingannavo.
Cercavo una grotta e trovai un baule, lo avreste detto forse? Andò così qualsiasi cosa voi crediate.
Per istinto furtivo quanto meno, lo presi d’un manico e lo trascinai per i pendii, mi convinsi d’un tratto che averlo trovato lo rendeva mio, almeno fino a quando sarei morto ero il legittimo proprietario.
Sulla strada del ritorno cantavo per la gioia, quale sorpresa mi aspettava? Il baule pesava molto e arrugginendosi aveva finito per sigillarsi, l’umidità, la terra, lo avevano reso un tutt’uno.
La strada ora sembrava esser più breve, tanta la voglia di arrivare, il peso mi trascinava verso valle ma io salivo come il fuoco, che bruciava il mio bastone.
Salivo e poi scendevo passavo per le strade amiche che salutavano il mio andare, ero felice appunto e tra poco sarei stato al sicuro. Temevo di essere fermato da chissà ché personaggio per il baule che portavo, ma per grazia e buona sorte non incontrai nessuno.
Ora a Milano ho del tempo che ritaglio fra gli studi, con mio padre abbiamo deciso di aprire il grosso baule, un giorno di questi lo apriremo.
È già una settimana che lo interroghiamo sul suo contenuto ma abbiamo deciso di aprirlo solo una volta arrivati a casa e ristabiliti, lo apriremo quando mio padre sarà d’accordo e credo che domenica mattina sapremo finalmente di cosa si tratti.
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"Ritrovamento di Poesie". Santu Liu la Grotta e Il Bosco. parte 2 di 5
PoetryParte 2 / Pagine 2. E' la storia vera di un fortunato ritrovamento. Il protagonista, un giovane studente di ingegneria, amante dei misteri, scrittore lui stesso, parte per un avventura ai confini del mistico in cerca di una grotta.