Saeran's Mystic Book

Parte 1

Germana abita proprio di fronte a casa mia. È una signora cortese ed elegante sia nel modo di vestire sia nel modo di parlare. Quando ci incontriamo lungo il viale che separa le nostre abitazioni, non manca mai di rivolgermi un sorriso e di salutarmi con cordialità.

Un giorno di alcuni mesi fa, Germana uscì, come era solita fare, per dirigersi nella biblioteca del paese e trascorrervi alcune ore in compagnia delle sue letture preferite: i romanzi gialli. Di solito rimaneva lì a leggere dalle 14:00, orario di apertura pomeridiano della biblioteca, alle 18:00, orario di chiusura, ma quel giorno la vidi tornare a casa dopo meno di un'ora. Con la scusa che dovevo portare fuori la spazzatura, uscii e le andai incontro fingendo di non averla vista arrivare. Dopo che ci fummo salutate, le chiesi come mai fosse già tornata e lei mi rispose in modo evasivo. Io non volli crederle e, dal momento che mi sembrava agitata, la invitai a casa mia per un tè, bevanda che lei preferisce di gran lunga al caffè. Lei accettò, ma sembrava aver capito che volevo farle qualche domanda.

Entrammo e, prima di andare in cucina, le dissi: "Signora Germana, si accomodi pure qui, arrivo subito."

"Certo, certo. Mi assedio, mi assedio."

Sorrisi.

La conosco da anni, quando è agitata o nervosa inizia a usare le parole sbagliate, il che è in contrasto con l'impressione che dà all'inizio: un'elegante donna che parla perfettamente l'italiano, che non fa mai errori. Un'elegante donna dai lunghi capelli marroni con riflessi dorati,sempre tenuti insieme in uno chignon o in una treccia adagiata sulla spalla destra; dagli occhi che sembrano intagliati nel legno di noce; dallo sguardo profondo, quasi riuscisse a scrutar nell'anima della gente (sì, sono fissata con questa espressione lol); dalle labbra che pargon di pesca.

Una donna semplice, robusta di buona salute, sempre sorridente.

La donna che in quel momento si "assediava" in attesa del tè.