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DEREK

Erano le sei del mattino quando mi alzai sentendo il camion dei traslochi, ormai dopo circa cinque ero abituato a sentire quel frastuono.

Non mi era mancato per niente  il trapestìo degli oggetti che si muovono all'interno dello scatolone quando lo sollevavo violentemente , le continue fatiche per mettere la roba negli oppositi scaffali e per toglierli ogni qual volta a mia madre veniva in mente di complicarmi la vita e cambiare città . Per non parlare del rumore insostenibile dello scotch che utilizzavamo per imballare il tutto, che poi diventava un'impresa strapparlo per disfare il contenuto del pacco.

Mi alzai dal letto intorpidito con addosso il mio pantalone del pigiama blu a scacchi e Uscendo dalla porta trovai mia madre che disse con fare frettoloso e con tono imperativo:

-Derek veloce vestiti e poi vieni a dare una mano con gli ultimi scatoloni, ricorda di mettere...

io, interrompendo la sua paternale, arrogantemente risposi:

- I vestiti negli scatoloni blu, le scarpe in quelli rossi e i libri in quelli gialli. Ogni trasloco sempre le stesse raccomandazioni, ormai sono un ragazzo grande e maturo e so dove vanno messe le cose. Inoltre dopo tutti questi traslochi non credi che ormai sono un esperto, pensandoci potrei lavorare in una ditta di traslochi almeno mi guadagnerei qualcosa per andare via il più lontano possibile da te .

E con aria seccata entrai nel bagno sbattendo la porta per prepararmi a un'intensa giornata di lavoro.

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