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DEREK

Indossai la prima maglietta che trovai dentro l'armadio, aveva un colore olivastro,ormai consumata dal tempo.
Un paio di jeans e delle scarpe di ginnastica che rispecchiavano il colore della maglietta.

Scesi in giardino e contro il mio volere,per diverse ore aiutai mia madre a mettere dentro il camion gli scatoloni ma senza rivolgergli la parola un solo istante.

Il mio cervello ormai era esausto. Non ne poteva più di fare nuove amicizie, dei continui traslochi, di cambiare scuola, ma soprattutto di mia madre e del suo stupido lavoro,considerando anche il fatto che in famiglia siamo in due. La mancanza di un padre in casa si percepisce profondamente sia a livello fisico che affettivo.

Nessuno mai pensa a quanto sia indispensabile la salute mentale in una persona, e di come un lutto, una separazione o la totale assenza di una delle due figure di riferimento possa causare frustrazione nel ragazzo. Spesso mi sento come se stessi giocando a mantenere l'equilibrio su una fune sospesa nel vuoto, mantengo l'equilibrio ma sono sul punto di cadere nel nulla.

Infatti, non nego che spesso penso di voler compiere degli atti estremi. Anche se il fatto di non averli messi in atto, ma solo pensarli non mi da la garanzia di aver raggiunto la follia, grazie a Dio direi.

Avevo addirittura escogitato di alzarmi nel cuore della notte e di far sparire tutti gli scatoloni dal camion fingendo che qualcuno li avesse rubati,così avremmo rimandato la partenza e intanto li avrei dispersi da qualche parte in modo che nessuno mai li avrebbe più ritrovati. Mi sarebbe dispiaciuto perdere molti dei miei oggetti, ma se questo significava restare in questa città lo avrei sopportato.

Facendo così peró, non mi sarei comportato da persona grande e matura come avevo detto prima a mia madre,ma da bambino che non voleva comprendere la situazione e anche da folle. Ed ecco quì che torno in bilico camminando sulla fune senza ancora cadere nel vuoto.

-Derek,manca ancora un bel po alla partenza va a salutare i tuoi amici per l'ultima volta saranno sicuramente felici di vederti,così ti distrai un po,non mi piace vederti così angosciato.
Disse mia mamma con aria afflitta

Io con il mio solito tono arrogante e sarcastico dissi:

-esatto mamma, come me,io pure non vedo l'ora di vederli per l'ultima volta. E non far finta che ti dispiace per me,perché è tutta colpa tua, del tuo stupido lavoro e di quel rimbambito di mio padre!

mia madre rattristata dalla mia risposta mi disse:

-ti prego,non farmi sentire ancora più male di quanto già mi sento. Anche a me dispiace dover lasciare New York ma è la vita e bisogna andare avanti. Poi, sono certa che ti piacerà molto Milano, è una città molto grande,bella,andrai in una nuova scuola e ti farai dei nuovi amici. Se ricordo bene non eri neanche contento di venire quì eppure non vuoi andare via. Poi Sei mio figlio,ovvio che mi dispiace per te, non mi trattare come una persona che prova indifferenza nella vita di suo figlio.

annuì facendo cenno con il capo per evitare di fare polemiche inutili tanto con mia madre è impossibile ragionare, non ascolterà mai il mio volere, è solo un'egoista pensa solo a se stessa e mai a ció che il suo comportamento causa a me.

Successivamente uscì di casa, Presi il mio iPhone,scrissi un messaggio,e poi mi recai con passo felpato a Central Park.

In lontananza vidi una figura dai capelli biondi e dagli occhi color oceano venirmi incontro gettandosi fra le mie braccia. Era Noel,la mia ragazza.

La strinsi forte a me, lei emise un pianto disperato
E poi gli dissi, tenendola stretta a me.

-tranquilla, non ti abbandonerò così,tornerò e resteremo insieme per sempre,questa é una promessa.

Lei rimase in silenzio,senza dire una parola.
Era veramente sconvolta, teneva tantissimo a me.
Intanto non potevo fare altro che Asciugare con un fazzoletto le grosse lacrime che scendevano numerose dai suoi occhi. Poi la baciai intensamente.

-Derek,ho paura di perderti. Le relazioni a distanza non sono mai andate a buon fine e poi se li incontri un'altra e te ne innamori?
Disse lei singhiozzando

-allora ti faccio una promessa non parlerò e ne guarderò nessuna ragazza. Durante la giornata faremo tante videochiamate,ci messageremo sempre e ti racconterò tutto ciò che mi succederá e giuro che appena diventerò maggiorenne tornerò da te e lascerò quell'egoista a girare il mondo da sola.

Lei inscenò un sorriso e poi il mio telefono squillò,di sicuro era quella guastafeste di mia madre,non mi faceva nemmeno trascorrere gli ultimi minuti in pace con la mia ragazza prima di diventare di nuovo "quello nuovo".

La baciai un'ultima volta e poi mi staccai dalle sue braccia e iniziai ad allontanarmi lentamente.

-ti amo Derek!
Urlò

Io mi limitai a sorridere,non sono mai riuscito a dire quelle 5 lettere,non mi spiego il motivo, il che era strano. Sentivo di volergli bene. Con lei parlavamo molto di questa mia difficoltà, ma penso che l'amore sia ben altro,un sentimento al di fuori del normale che è difficile provare. Per Noel provavo solo enorme affetto.

Camminai a passo spedito,imboccai il vicolo che serviva per arrivare al mio appartamento senza voltarmi per concedere l'ultimo saluto a Noel. Non volevo farla stare ancora più male. Nei film d'amore è più straziante dell'addio stesso e volevo evitare tutto ciò.

Arrivai a casa e mia madre mi aspettava già dentro il camion. Feci un respiro profondo e poi entrai li sbattendo forte lo sportello.

Durante il viaggio lei cercava di mostrarmi il paesaggio ma a me non interessava niente,volevo solo tornare a casa e pensare che tutto questo sia solo un incubo dal quale possa svegliarmi presto.
Il mio cuore era occupato ancora una volta da angoscia,paura, preoccupazioni e emozioni negative.

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