Capitolo due
Arrivati in spiaggia, i ragazzi si mettono a correre come dei bambini eccitati verso l'acqua limpida e pura per poi buttarsi con un tuffo a delfino rischiando di inciampare su se stessi con lo strap, mi godo divertita il loro modo buffo di azzuffarsi tra loro tentando inutilmente di prevalere l'uno sull'altro. Nel frattempo Sasha e Camille si spogliano ed Edily cerca di sistemare lo skate in modo da non riempirlo di sabbia, solo a seguito si leva gli shorts anche lei mostrando il costume azzurro in pizzo e appena si leva il top in seta corre verso l'acqua raggiungendo un'onda abbastanza alta esclamando.<<morirò tra le onde!!!!>> urla imitando la scena finale di uno dei suoi film preferiti.
Camille si siede sul suo asciugamano steso alla perfezione e inizia a prendere beatamente il sole mentre Sasha si mette a leggere un libro già avviato. Intanto mi siedo sul mio telo, steso dove non arriva troppo sole, per osservare i ragazzi cavalcare le onde, godendomi il suono delle onde che sbattendo contro la scogliera vicina, mi cullano rilassandomi.
I ragazzi si dedicano una serie di onde basse di poco meno di due metri e quando il vento si placa del tutto ritornano del tutto fradici verso la spiaggia.
Jared pensa prontamente di spingere Caleb che colto alla sprovvista finisce per terra riempendosi di sabbia dalla testa ai piedi, il fatto che fosse appena uscito dall'acqua non aiutava.
Quando Caleb si rialza si lancia contro Jared che finisce anche lui a terra, travolgendo inevitabilmente anche Jonathan che bestemmiando, finisce con la faccia a terra, questo non mi impedisce ulteriormente di ridere di loro. I ragazzi attirati dalle mie risate si voltano verso di noi e per un secondo sia Jared che Jonathan che Caleb restano a bocca aperta davanti ai fisici scolpiti di Camille e Sasha, per poi rivolgersi a me, che ancora non mi sono spogliata.
Sinceramente non ho intenzione di scoprirmi oggi , il vento anche se minimo mi infastidisce e non mi va proprio di spogliarmi, non perché mi vergognassi certo, ma perché è propria una giornata NO, ho un dopo sbronza che ancora si fa sentire e il sole assurdo non aiuta.
<<non ti spogli Everhart?>> chiede Jared ancora del tutto fradicio dalla testa ai piedi mentre Jonathan si china su Camille del tutto ignara della sua presenza - troppo impegnata dal sole- e inizia a scuotere la testa schizzandola, la mia amica lancia un urletto appena entra in contatto con l'acqua gelata, costringendosi ad alzarsi pronta a rincorrerlo. <<scappa Underwood !>> urla agitando le braccia e inciampando sulla sabbia, alla fine finiscono in acqua cascando su se stessi, dalla spiaggia si sentono ancora le loro risate.
<<arghhhh>> si lamenta Sasha attirando la nostra attenzione <<mi avete schizzato il libro!>> dice contro Jonathan che però non la ascolta troppo impegnato a soffocare Camille insieme ad Edily che era rimasta in acqua e osservando lo spettacolo che stava mettendo in scena John non ha potuto far altro che annettersi.
<<oh avanti>> la consola Jared <<non ti farà male staccarti un po' da quei libri!>> dice sfilandogli il libro di mano costringendo Sasha ad alzarsi, inizia a lamentarsi e Jared come un bambino di cinque anni urla << se lo vuoi vieni a prendermi!>> per poi scappare verso il campo da pallavolo. E' chiaro che questi ragazzi hanno la bellissima intenzione di farci impazzire questa mattina. Un piccolo sorriso si forma sul mio viso al ricordo delle nostre vacanze insieme da bambini, quando contrattavamo con i nostri genitori per farci rimanere in mare qualche ora in più, una volta siamo persino scappati di casa tutti insieme, in primo liceo, abbiamo passato la notte in tenda in una lingua di spiaggia stretta dove nessuno ci avrebbe trovato. Mi ricordo ancora Edily che organizzava i turni di vedetta "presenza genitori ostili e tremendamente incazzati", così li chiamava.
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I'M SURFING
Teen Fiction"I segreti degli anni più belli della nostra vita" .... Eh già è così che li chiama Psiche nella sua enigmatica vita a Miami, dove il mare, le feste e la popolarità preannunciano gli anni più belli della sua vita. Ma si sa come va l'adolescenza, esi...