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I grandi alberi scorrevano rapidamente davanti a lei, il vento scivola contro la sua pelle e i capelli, spingendola ogni volta sempre di più contro il petto di Keyn.

Le parve sentirlo sorridere, non poteva esserne sicura, le dava fastidio perchè avrebbe voluto poter non perdere di vista il suo viso neanche un minuto.

Iniziò a percepire un mormorio energico e incessante dell'acqua che scorreva. Poco più tardi si mostrò davanti a loro uno scenario mozzafiato, tra una raduna fiorita si ergeva un'imponente cascata dal flusso incontrollato, immersa nella foresta, tra piante e fiori di qualunque genere e dimensione, generando tanti frizzanti e spumeggiati vortici d'acqua. Sulla base sorgeva una superficie cristallina dove si riflettevano, in alcuni punti, gli alberi adiacenti e in altri le nuvole chiare.

Keyn tirò le redini e il cavallo interruppe lo sfrenato galoppo. Si fermarono poco vicino ad un grande masso piuttosto piatto.

Si voltò finalmente a guardarlo, per un attimo colse il suo sguardo perso nella bellezza della cascata poi posò gli occhi su di lei, sorridendo. Una strana luce dorata gli illumina i capelli, sembrava un angelo.

Perfino le parole per descrivere la sua bellezza gli sembravano non rendergli giustizia, forse, distratto dai suoi occhi che scintillavano poco distanti dai suoi.

<< Non è bellissima? >> Più che per averne la conferma glielo domandò per non rimanere imbambolata a guardarlo.

Restarono qualche secondo ancora a fissarsi, poi, le sussurrò dolcemente all'orecchio destro << Non quanto te.. >>

Probabilmente se le sue braccia non fossero state ancora intorno a lei, sarebbe già scivolata giù.

Il modo in cui le toglieva ogni parola, per lei era sconvolgente. Intimorita, inerme e completamente assorbita da ogni suo gesto, la rendeva priva di dialogare con il suo intero corpo. Pensò di avere un'espressione abbastanza stupida. In realtà era così.

Keyn aveva già da un po' capito che lei era diversa da tutte le altre, gli sguardi provocatori, le avance spinte e per fino i trucchetti dozzinali per far colpo erano troppo per lei.

Cosi si scostò leggermente per farle riprendere aria e scivolò giù dal cavallo.

<<Vieni..>> La incitò tendendogli la mano.

Si voltò, unì le gambe e mentre stava per scivolare giù, la prese sotto le braccia appoggiandola poi a terra.

<<Grazie..>> Arrossì e lui sembrò notarlo ma non disse nulla.

In un albero poco lontano da loro, vide nascosta tra le foglie, una piccola figura bianca. L'avrebbe riconosciuto tra mille: Hoshea.

<< Non ti da fastidio stare così vicino all'acqua? >>

Sbuffò sorridendo. << Sopravviverò...>>

Keyn lanciò delle occhiate intorno con uno sguardo indagatore e un po' perplesso, costringendola a fare altrettanto. Il suono delle acque della cascata era accompagnato dal canto di tanti uccelli, rapaci e da altri piccoli abitanti del bosco. Si era unito anche al fruscio delle piante, creando così un ambiente quasi ipnotico.

<< Cosa c'è? >>

<<Niente, solo che la foresta oggi sembra...>> Esitò qualche secondo << Viva!>>

<<Mmh..a me sembra tutto normale..>>

Slegò il cestello dalla sella mentre Keyn stava legando ad un albero il cavallo. Appena finito, prese le coperte, andando a sistemarne una rosso scuro vicino il grosso masso piatto.

Essence of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora