DOLLHOUSE - Jesse

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IL PRIMO INCONTRO

Quando la campanella suonò, uscii dalla classe in tutta fretta, seguito dalle altre teste di cazzo.
Non avevo fame, ma la mia testa ne aveva abbastanza di tutte quelle cazzate che dicevano quei professori malpagati.
Mi incamminai per quei corridoi strazeppi di studenti inutili e superficiali, tutti uguali nel loro piccolo.
Aprii il mio armadietto e presi il pacchetto di Marlboro rosse, il mio pranzo.
Alle mie spalle, come un'uragano ,comparve Daphne.
Mi abbracció da dietro e mi posò un leggero bacio sul collo.
Lei sapeva che non mi piacevano questi gesti d'affetto , e lo faceva apposta per farmi innervosire.
Non è che mi vergognassi di lei, anzi...semplicemente non ero tipo abbracciai, paroline dolci e bacetti sulle guance.
-Allora...Colleen Mcbride da una festa stasera, nella sua lussuosimma villa a due piani. -
-Chi?-
Daphne alzó gli occhi al cielo, abbozzando un sorrisino.
Si appoggiò all'armadietto affianco e incroció le braccia sotto al seno, e non potei fare a meno di lanciare una lunga occhiata alla sua scollatura.
-Colleen, la cheerleader. Quella che viene al corso di biologia con me.-
-Da quando in qua andiamo alle feste delle cheerleader? -
-Da quando in qua rinunci alla possibilità di fare soldi?-
Sospirai. Non ci rinunciavo mai.
-Non c'ho voglia, Daphne. Lo sai come sono le loro feste...-

-E chi se ne frega! Ci sarà un mucchio di gente, questo è quello che conta

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-E chi se ne frega! Ci sarà un mucchio di gente, questo è quello che conta. -
Sbuffai, ma alla fine annuii solamente.
-Andiamo a mangiare?-
-Devo fare una cosa prima, ci vediamo in mensa. -
-Che devi fare ?-
-Una cosa.-
Lei alzó gli occhi al cielo e mi colpí con la spalla, dirigendosi verso la mensa.
-Muoviti, cazzone .-
Quando scomparí dalla mia visuale, percorsi la scalinata verso il terzo piano.
Maxwell stava uscendo dalla classe di letteratura in quel momento.
Salutò i suoi amici e incroció il mio sguardo.
Si avvicinò con la solita camminata da coglione, facendo l'occhiolino ad una bionda che passava.
Che testa di cazzo.
-Ciao bro.-
Ricambiai la sua stretta e il suo pugno.
Mi appoggiai allo scorrimano, e Austin fece cadere lo zaino ricoperto di scritte ai suoi piedi.
Si passó una mano sui capelli coperti da così tanto gel da non muoversi nemmeno e
Sì avvicinò, guardandosi intorno.
-Fammi uno.-
-Sessanta. -
-Che? Liam ha detto che fai quarantacinque!-
Alzai gli occhi al cielo.
Solitamente non superavo i cinquanta, ma questo figlio di papà ha paura di sborsare dieci euro in più?
-Sessanta dollari. -
Austin borbottó qualcosa di incomprensibile, visibilmente scocciato.
Prese il portafoglio e, con difficoltà, tiró fuori le banconote.
Gli diedi la roba e misi in tasca i soldi del Riccone .
Non dicemmo altro, non era necessario, e ci scambiammo il solito saluto da coglione.
In quel momento, il mio sguardo cadde accidentalmente al piano inferiore.
Una ragazza stava discutendo debolmente con un gruppo di tre ragazzi dell'ultimo anno.
Non lo conoscevo, ma sapevo che uno di loro faceva parte della squadra di football e comprava regolarmente dal sottoscritto.
La cosa che mi stupí, fu proprio il fatto che fossero dell'ultimo anno. Non erano troppo maturi per prendersela con una ragazza più piccola? Avevano diciotto anni, non era quella l'età dei bulli...che razza di idioti.
Le fecero cadere la sua borsa, rovesciando tutto Il contenuto scolastico.
Ridevano come dei cretini, calciando le penne colorate giù per le scale.
Uno dei ragazzi si chinò e raccolse quella che sembrava una canna.
-Oh, ma cosa abbiamo qui. Hai capito la Maxwell! -
Se la mise in tasca e disse qualcos'altro che non riuscii a sentire.
Se ne andarono shignazzando, lasciando interedetta e confusa la ragazza che avevano chiamato "Tunnel tra i denti".
Uno di loro, l'aveva chiamata Maxwell.
Non sapevo che Austin avesse un'altra sorella. Non che parlassimo quotidianamente, ma tutti conoscevano Morgana Maxwell, la sorella scomparsa, ancora prima della sua sparizioni improvvisa.
Erano famosi soprattutto per il fatto che fossero benestanti. La famiglia più ricca di tutta la conte. Cazzo,probabilmente anche di tutto lo stato.
La ragazza minuta di chinò e Raccolse i suoi beni personali.
La prima cosa che notai furono i suoi capelli.
Erano per metà rosa chiaro e per metà neri,strambi.
Indossava una gonna colorata vintage e una maglia semitrasparente di plastica.
Decisamente stramba.
Le scarpe erano alte, la suola era trasparente e all'interno sembrava ci fossero...caramelle? Erano davvero caramelle?
Quando raccolse tutto, alzó lo sguardo, ed era come se sapesse che la stessi osservando.

caramelle? Erano davvero caramelle? Quando raccolse tutto, alzó lo sguardo, ed era come se sapesse che la stessi osservando

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Ci guardammo per un po. Erano occhi tristi, spenti, ma erano tremendamente belli.
Era lei, che era bella. Labbra carnose colorate di blu e occhi cerchiati da ombretto, era, in qualche modo, diversa.
Non era quel tipo di bellezza da mozzarti il fiato, quel tipo di bellezza che ti lascia sconcertato per diversi secondi, anzi, ma aveva qualcosa...Quel suo essere unica, la rendeva bella in tutti gli aspetti.
Una creatura affascinante, direi.
Si voltò velocemente e scomparve  dalla mia vista.
Come avevo fatto a non notarla prima? Perché non sapevo della sua esistenza, se tutti conoscevano quella famiglia?
Scossi la testa. Era una Maxwell.
I Maxwell non si toccano.
Mi alzai e mi diressi verso la mensa, sapendo chw avrei dimenticato presto la ragazza.
Ma non la dimenticai.

BEHIND THE HOUSE - "The House Saga " Spin offDove le storie prendono vita. Scoprilo ora