"Mariline!" Mi sento chiamare.
Chi è che rompe?
"Cosa c'è?" Dico svogliata guardando delle ricevute per catalogarle in ordine cronologico e riporle poi nel cassetto casi risolti.
Non mi arriva nessuna risposta, così decido di tornare alla mia scrivania ed accendere il computer. Pochi secondi dopo qualcuno bussa alla porticina bianca che reca le lettere a stampa *investigatore privato*.
"avanti!" Dico paziente.
La porta si apre con un mezzo cigolio e fa capolino la testa dell'agente di polizia Robert.
Lo guardo di sott'occhi per poi tornare a scrivere sul computer."mi stavo chiedendo..." Inizia lui, ma prima di terminare la frase, scosta di poco la sedia davanti al mio tavolo di mogano e si siede comodo. "...tra poco inizia il periodo pasquale e..."
So benissimo dove vuole arrivare: ferie
Smetto di fare ciò che stavo facendo e incrocio le braccia al seno appoggiandomi allo schienale della sedia girevole.
Lo guardo incitandolo a continuare il suo discorso"...sai la mia famiglia è a casa, ci sarà una festa il giorno di pasqua con i parenti..."
Non lo lascio continuare
"Puoi prenderti il giorno di Pasqua ed il successivo, non di più." Dico subito.Sul suo volto si dipinge un mezzo sorriso. Continuo a guardarlo e, dal momento che non dice più nulla, accavallo le sopracciglia per chiedergli se gli serve qualcos'altro.
Robert si alza e, tenendo una mano sulla sedia su cui poco prima si era accomodato, biascica un "grazie" pieno di felicità.
Solitamente per Pasqua non gli concedo ferie. Io non ho nessuno, ma lui ha famiglia, quindi immagino gli serva un po' di riposo.Sta per uscire dalla stanza, ma prima di chiudersi dietro la porta, fermo con la mano sulla maniglia di finto oro mi guarda per poi chiedere "ti va di pranzare con noi il giorno di Pasqua?"
Non gli rispondo.
Sinceramente non ne ho tanta voglia...
"Pensaci" conclude per poi sparire.Forse potrei fare un salto, so che ai suoi figli farebbe piacere...
Driiiin driiiin driiiin
Il telefono suona.
Alzo la cornetta"investigatore Stuart?" Una voce maschile non molto possente rompe il silenzio.
"Proprio io"
Dall'altro lato si sente un attimo di silenzio.Molta gente appena sente la voce di una donna chiude la chiamata, io mi arrabbio sempre molto, ma di certo non sto a perdere tempo facendo polemica...
"ci possiamo incontrare?" La voce sembra essere dubbiosa.
"Quando vuole." Cerco di essere carina, ma il mio tono è freddo.
"Per me va bene anche questo pomeriggio."
"allora facciamo alle tre in punto a central park." Concludo io prima di chiudere la telefonata.
Nella mia breve carriera da investigatore non ho risolto molti casi, va bene lo ammetto, solo tre. Tutti gli altri presenti nell'archivio sono di mio zio, l'investigatore dello studio accanto. Fino all'altr'anno questo era il suo studio, ma risolvendo il suo ultimo caso, un vero e proprio pezzo grosso con tanto di sparatoria, è riuscito a permettersi di ampliare l'edificio e rendere lo spazio più...moderno, anche se i quadri del suo ufficio lasciano pensare ad una stanza medievale...
In ogni caso, perché io sono qui? Semplice! Non riuscivo a trovare lavoro come designer (del resto non è facile a soli 18 anni!), così, data la mia dote (che tra l'altro è una dote di famiglia) nel risolvere casi investigativi, mio zio mi ha proposto di lavorare per il suo studio.
Ci ho pensato un po' prima di accettare: ho dovuto lasciare tutta la mia famiglia a Trieste e trasferirmi qui, a New York...non pensate che fortuna! New York! perché non è proprio una fortuna. Troppe macchine, troppe vie, troppa gente strana!
Qui sono sola: ho solo mio zio (sempre occupato nel lavoro per passare un po' di tempo con sua nipote), non ho amici, conosco solo Robert e la sua famiglia.
Robert Grey lavora qui da abbastanza tempo, ma è ancora giovane, sarà sui 25, massimo 30 anni. Mio zio lo assunse a soli 15 anni, è un vero fenomeno con la pistola! Sua moglie è una dipendente della F.M.A. industry, un'industria farmacologica. I suoi due figli, Erica e Manuel, sono ancora piccoli, ma mi adorano! Praticamente sono la loro zia!Tornando a me...sono solo due anni che lavoro qui, ma ho risolto tre casi autonomamente:
Il mio primo caso lo ricordo bene, mi viene ancora da ridere! Una vecchietta pensava che un ladro fosse entrato in casa sua e le avesse rubato tutti i soldi. Alla fine scoprii che il figlio della signora in questione era scappato in Francia con la fidanzata e aveva 'preso in prestito' i soldi della madre...Il secondo caso è stato veramente inquietante: la famiglia che mi chiamò possedeva un gatto nero. Ora io non sono supertiziosa, ma quel gatto faceva proprio venire i brividi, saltava fuori quando meno te l'aspettavi. Conclusione? Il gatto era una spia! Ora voi direte che io stia esagerando, ma non è così! Era stato installato una specie di microchip che, collegato ad un'altro dispositivo, permetteva di captare le onde sonore. I ladri si muovevano quando in casa non era presente nessuno.
Ultimo caso? Ha a che fare con la farina. Sì proprio così, farina. Un bambino di 10 anni spacciava farina! Mi spiegate chi è che compra la farina sul mercato nero? In ogni caso questa peste aveva organizzato una vera e propria attività insieme ai suoi amici...il problema è che i ragazzini vendevano farina rubata al mulino di un vecchio signore che, soffrendo di amnesia, non si era accorto di nulla.
Sì lo so a New York abita gente strana!
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Il Passo Della Morte
Mystery / ThrillerUna ragazza. Un mistero. Una corsa contro il tempo. Per saperne di più dovete solo premere il pulsante leggi