A strange crazy prank

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"E quindi, come accennavo stamattina a Remus, stavo pensando di bruciare l'arazzo della nobile famiglia Black come regalo di Natale per la mia amatissima madre." –disse con fare teatrale Sirius, spalancando le braccia come un attore che ha appena finito di recitare la sua parte e curvandosi in avanti in un mezzo inchino.
I tre amici seduti accanto a lui lo guardarono sconvolti, le sopracciglia inarcate, cercando di intuire se stesse parlando sul serio o se fosse una delle sue solite bravate.
"Vedi Sir? Te l'avevo già detto stamattina che i ragazzi non sarebbero stati d'accordo." –disse il ragazzo alla sua destra, cercando il consenso dei suoi amici con lo sguardo.
"Sì, Sirius, questa volta a malincuore mi tocca dare ragione al vecchio e saggio Remus. Sarebbe un'azione troppo azzardata e rischieresti di cacciarti in guai davvero grossi. Però potresti sempre usare una fattura che faccia scomparire temporaneamente i membri della tua famiglia dalla parete, almeno tua madre si prenderebbe un bel colpo." –disse il ragazzo dagli occhiali tondi, fissando l'amico e tentando di intuire quali fossero i suoi pensieri e per capire quanto le sue parole avessero convinto l'amico a desistere da quell'impresa a dir poco folle.
L'entusiasmo che aveva animato Sirius fino a quel momento sfumò di botto, e il giovane si accasciò sulla poltrona accanto il camino fissando il fuoco imbronciato.
La sala comune di Grifondoro si stava lentamente svuotando e i ragazzi risalivano nei loro dormitori assonnati, scambiandosi tra di loro vaghi saluti. Erano rimasti solamente i quattro Malandrini attorno al fuoco e qualche ragazzo del settimo anno che tentava invano di studiare fino a tardi.
Al di fuori della finestra, una leggera pioggerella ticchettava sul vetro appannato, scivolando inesorabilmente verso il davanzale. Era una fredda serata di Dicembre e mancavano tre settimane all'inizio delle vacanze di Natale; anche quell'anno James, Sirius e Remus avrebbero trascorso il periodo lontano dalla scuola insieme, mentre il povero Peter sarebbe stato costretto a ritornare dai suoi per far visita ad una zia che stava nello Yorkshire.
"Dai Sirius, sono sicuro che troverai qualcos'altro che farà imbestialire tua madre prima dell'inizio delle vacanze!–disse Peter tentando di rassicurare l'amico, alzando lo sguardo dal libro di Trasfigurazione che, come ogni sera, era costretto a rileggere; i suoi voti, infatti, erano già disastrosi nonostante fossero ancora nel primo semestre.- Che cosa odia più di qualsiasi cosa?"
"Beh –il moro si passò una mano tra i capelli con fare pensieroso- oltre i mezzosangue, i nati-babbani, i babbani, gli omosessuali, i Grifondoro, me, i barboni che stanno lungo la Broadwick Street, i nostri vicini di casa e i seguaci di Silente, la cerchia si restringe ad una piccolissima quantità di persone." –rispose alzando gli occhi al cielo.
Gli altri tre ragazzi scoppiarono a ridere perché sì, in effetti erano pochissime le persone per le quali Walburga Black nutrisse qualcosa che potesse anche solamente essere paragonata alla simpatia.
"Beh Sirius, il colmo sarebbe se ti presentassi a casa tua il giorno di Natale e dichiarassi davanti la tua famiglia di essere gay!" –disse tra le lacrime James, stringendosi lo stomaco per le troppe risate e asciugandosi gli occhi.
Calò un silenzio innaturale quando i ragazzi realizzarono ciò che aveva appena detto James.
"Dannazione James, questa è un'idea geniale! Mia madre sarebbe furibonda se si venisse a sapere che il giovane rampollo della famiglia Black è gay! Immagina le loro facce se mi vedessero entrare in casa mano nella mano con un ragazzo!" –Sirius balzò in piedi con un sorriso a 32 denti, spostando lo sguardo sui volti ora sconcertati dei suoi amici, cercando il loro appoggio.
"Beh, sì, in effetti non è un'idea tanto malvagia." –disse a bassa voce il licantropo, mentre le sue guance si tingevano di un leggero color porpora. Per nascondere ciò, nascose il viso tra le pagine del libro che teneva ancora saldo tra le mani.
"Bene, a questo punto c'è solo una questione da risolvere –Sirius si guardò attorno per assicurarsi che non ci fosse nessuno ad origliare la loro bizzarra conversazione, poi rivolse un sorriso raggiante ai suoi amici che, seduti sulle poltrone, lo fissavano in attesa- Uno di voi tre dovrà fingere di essere il mio ragazzo!"

Matters of different point of viewWhere stories live. Discover now