Rosso.

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Non era mai stata in grado di stringere veri rapporti di amicizia. Si era sempre ritrovata da sola, anche se accerchiata da persone. Non aveva mai provato quella sensazione di appartenenza.

Voltó il viso verso la finestra e scorse un ragazzo con una bicicletta rossa. Non le piacevano le biciclette, ma forse, pensava così solo perché non aveva imparato ad andarci. Il ragazzo alzò lo sguardo accorgendosi della figura affacciata alla finestra. Sorrise, un po' imbarazzato da quello sguardo e se ne andò in sella alla bicicletta scarlatta. La giovane alla finestra sentì una strana sensazione nel petto quando lo vide andare via.
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Il giorno dopo, affacciata ancora alla finestra, speró un poco di poter rivedere il ragazzo con la bicicletta rossa.
Così fu.
Si ripeterono gli stessi eventi del giorno precedente.
E così si trascinó per una settimana.
Un giorno, però, il ragazzo scese dalla sua bicicletta e si posizionó sotto la sua finestra. Prese un bel respiro e chiuse gli occhi. <Thomas!>, gridò con tutto il fiato che aveva nei polmoni, affinché potesse arrivare chiaro alle sue orecchie. <Emily.>, disse lei, quasi in sussurro; ma il suo nome arrivò chiaro alle orecchie del giovane. Le sorrise ancora e poi se ne andò sulla sua bicicletta.
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Per una volta, la ragazza, sentì che valeva la pena di provare.
Lo aspettó seduta sul marciapiede e lui si stupì molto nel vederla lì, ma le sorrise comunque. Si sedette accanto a lei, poggiando la bicicletta di lato. Parlò lui per primo, compenso quei cinque minuti di silenzio. Le raccontò della sua vita, mentre lei rimase in silenzio ad ascoltarlo. Le disse che gli piaceva il colore rosso perché era simbolo di forza e la bicicletta la guidava fin da quando era piccolo. Non le rivolse alcuna domanda, lasciò solo che l'ascoltasse. E lei lo fece, per due settimane ancora.
Sentiva di essere felice e, per la prima volta, si sentì parte di un piccolo mondo.
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Quella mattina, si alzò presto e di buon umore. Scese le scale di corsa e si sedette sul marciapiede. Quel giorno aveva deciso che ad ascoltare sarebbe stato lui, il suo AMICO. Quella parola le scaldó il petto.
In lontananza, poco dopo, vide un puntino rosso che si avvicinava. Si alzò per guardarlo meglio, ma nel momento in cui alzò il braccio per salutarlo, accadde.
Fu un attimo.
Lui nemmeno la vide arrivare quella macchina, sentì solo il catrame ruvido sulla pelle. Lei corse, come non aveva mai fatto prima. Il ragazzo era disteso in una purpurea pozza di sangue, che si confondeva con il rosso della sua bicicletta. I suoi occhi, che erano sempre stati pieni di vita, stavano diventando vitrei ed inespressivi.
Lo prese tra le braccia e tra le lacrime gli raccontó di lei. Gli disse che con lui aveva, finalmente, sentito di appartenere ad un qualcosa che la faceva sentire felice.
Lo strinse ancora più forte, sentendo il calore lasciare il suo giovane corpo e gli parlò per l'ultima volta.

<Il rosso è anche il mio colore preferito.>






Fine.

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