Capitolo Ventitré.
Il giorno dopo, come ogni mattina, sono seduta intorno al tavolo della biblioteca con la Principessina per aiutarla con le sue lezioni di letteratura. Ascolto la lettura con lo sguardo perso nel vuoto e la mente, da tutt'altra parte.
Questa notte, dopo ciò che è successo alla locanda non sono riuscita a dormire. Le parole sprezzanti di Logan risuonavano nella mia mente e ho riflettuto, molto.
-Come puoi fare una cosa del genere, Bel? In Paese, agli occhi di tutti, come una... come una sgualdrina- il suo sguardo deluso e arrabbiato, il tono di voce sprezzante, le labbra serrate in una linea dura e le mani chiuse in dei pugni, facendo diventare le nocche bianche. Tutto questo mi ritorna in mente e sento una stretta allo stomaco.
E, se avesse ragione?
Se Douglas mi utilizza soltanto per il piacere, come una sgualdrina, per poi sposarsi con una Principessa?
Sento gli occhi pizzicare, a causa delle lacrime trattenute, mi alzo di scatto dalla sedia e raggiungo la finestra, respirando profondamente.
Come posso pensare una cosa del genere?
Il mio Principe non lo farebbe mai, non dopo tutte le nostre promesse d'amore segrete. Passo le mani sulle mie guance, asciugando le lacrime e torno a guardare la Principessina, la quale ha lo sguardo fisso su di me.
-Bel, ti senti bene?- mi chiede, quando mi accomodo al suo fianco.
-Si, Principessina- annuisco forzando le labbra ad arricciarsi in un sorriso.
-Non ti credo- riduce gli occhi a due fessure ed, in questo momento, mi ricorda molto sua madre.-Ve lo giuro, maestà- appoggio una mano sulla sua. -Ho solo bisogno di un po' di aria. Volete continuare la vostra lettura in giardino?- le chiedo dolcemente, facendola annuire.
Chiude il libro, dopo aver posato il segnalibro sulla pagina, si alza in piedi e cammina verso la porta. La seguo in silenzio lungo i corridoi del Palazzo, fino ad arrivare in guardino. Mi accomodo su una panchina, la Principessina al mio fianco e riprende la sua lettura.
Mi guardo intorno, mentre la sua voce risuona nelle mie orecchie: i giardinieri stanno creando delle sculture con le siepi per il compleanno del Re, le domestiche stanno piegando i lenzuoli e puliscono il giardino, mentre gli stallieri si occupano dei cavalli. Intravedo, accanto alle stalle Logan ed, i nostri sguardi per qualche secondo si incontrano, prima che lui possa distoglierlo scuotendo la testa.
Abbasso lo sguardo e stringo in un pugno il vestito, così forte da poter sentire le unghie oltrepassare il tessuto e conficcarsi nel palmo della mia mano.
Ho rovinato tutto.
-Isobel, eccoti qui!- esclama Penelope correndo verso di me, per poi chinare il capo davanti alla Principessina.
-Che cosa succede?- le chiedo inarcando un sopracciglio. Sembra preoccupata e agitata.
-Il Principe Maximilian, ha chiesto la colazione nella sua stanza- mi spiega ed io scuoto la testa non capendo.
-Ed io cosa ho a che fare con tutto ciò?- chiedo nuovamente.
-Ha...- distoglie lo sguardo dal mio. -Ha chiesto che sia tu a portarla- dice in un sospiro, facendomi dischiudere le labbra sorpresa.
-Per quale motivo? Sono impegnata con la Principessina in questo momento, non posso assentarmi- punto lo sguardo sulla bambina al mio fianco, la quale mi sorride, per poi tornare a guardare Penelope.
-Lo so, Isobel, ma ha chiesto di te e non possiamo disobbedire. Non preoccuparti per la Principessina starò io con lei- le sorride ma, in tutta risposta, la Principessina la fulmina con lo sguardo e le fa una pernacchia. Trattengo una risata.
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Il Principe E La Serva.
RomanceEra il 1608 quando il Principe Douglas tornò dal suo viaggio in Francia. Tutti dal più ricco al più povero non vedevano l'ora di rivederlo, di abbracciarlo. Una di queste era Isobel, una serva e dama da compagnia della Principessina Elena, figlia de...