Una verità immutabile

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I raggi del sole penetrano dalla finestra della mia camera e non potevano non finire che sul mio viso. Mi volto scocciata dall'altra parte mettendomi il cuscino in faccia. Prendo il cellulare per vedere l'orario. Le otto di mattina. Dannazione. È il primo giorno delle vacanze di Natale e io continuo a svegliarmi a quest'ora. Ormai sono sveglia. Tanto vale alzarmi. Abbandono la comodità del mio letto e mi dirigo sonnolente verso la cucina. Non c'è nessuno. Forse staranno ancora dormendo. Del resto siamo in vacanza. L'unica stupida ad essere già in piedi a quest'ora sono io.
«Buon compleanno principessa!» Esclama Sam sbucando alle mie spalle. Sputo l'acqua che stavo bevendo e mi poggio una mano sul petto.
«Dannazione Sam! Quante volte devo ripeterti che non devi comparire così alle mie spalle!» Ringhio e lui inizia a ridere. Mi ha fatto spaventare a morte. Lo odio quando fa così! Mi verrebbe voglia di stritolarlo.
«Lascialo stare stellina. Sam non cambierà mai. Lo sai anche tu.» Ride Jack entrando con tranquillità nella stanza. Si siede di fronte a me e si versa un bicchiere di latte.
«Come mai già in piedi?» Chiedo confusa.
«Ma come perchè! Oggi è il tuo compleanno piccola stupida! Non lo ricordi?» Sbotta Sam e io resto imbambolata. Non può essere già il mio compleanno.
«Di già?» Chiedo e loro mi guardano allibiti.
«Ragazza, compi diciassette anni! Un po' d'allegria!» Esclama Jack colto alla sprovvista. In questo momento realizzo il tutto. Oggi è il mio compleanno!
«Avete già preparato tutto?» Chiedo e loro annuiscono.
«Abbiamo fatto la spesa, spedito gli invito e sistemato tutta la casa.»
«E quando avete fatto tutto questo?» Chiedo divertita.
«Mentre tu dormivi beatamente.» Spiega Jack prendendo un altro sorso di latte dal bicchiere.
«Siete i migliori, lo sapete?» Chiedo abbracciandoli e loro annuiscono ridendo.
«Allora adesso andiamo a comprare il mio vestito!» Annuncio entusiasta e loro mi guardano contrariati.
«Forza. Del resto è il mio compleanno! Non vorrete lasciarmi da sola proprio oggi.» Affermo facendo il labbruccio. I miei due migliori amici sospirano sconfitti. Ho vinto anche questa volta! Soddisfatta corro in camera mia per cambiarmi. Sono così emozionata che ho dimenticato anche di fare colazione. Pazienza. Ci fermeremo in qualche bar lungo la strada. Prendo i miei jeans, la canotta e gli anfibi neri dall'armadio, li indosso ed esco dalla stanza dopo essermi spazzolata.
«Oggi la principessa è in nero a quanto pare.» Afferma Sam ridendo.
«Qualche altro giorno è in rosa?» Scherza Jack e non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo sorridendo lievemente. Il nero è il mio colore. Non posso farci nulla.
«Sarà meglio andare oppure finiremo per fare tardi. La festa inizia alle cinque di oggi pomeriggio e noi dobbiamo ancora preparare la casa. Tutto perché qualcuno aveva dimenticato il suo compleanno» afferma Jack salendo in macchina e gli faccio un viso angelico. Però ha ragione. Non so perchè ma avevo totalmente rimosso dalla mia testa il giorno del mio compleanno. Sarà perché ultimamente sto dormendo poco. Dei terribili incubi continuano a tormentarmi durante il sonno. Le urla strazianti di una donna che continua a pregare di non portarla via. Ma portare via chi? Chi le hanno portato via? Mi sveglio sempre in un bagno di sudore con le lacrime agli occhi. Jack e Sam però non ne sanno nulla. Sono sempre stati come dei fratelli maggiori per me. Non voglio farli preoccupare inutilmente.

Sam accosta l'auto accanto ad un bar. Poi scende senza dare spiegazioni.
«Ma dove è andato?» Chiedo e Jack fa spallucce. Dopo qualche minuto torna con in mano un cappuccino e un cornetto a cioccolato.
«Tieni. Non hai mangiato nulla» afferma porgendomeli. Li afferro sorridendo e inizio a mangiare sotto lo sguardo divertito dei due ragazzi.
«Che c'è?» Chiedo ancora con il cornetto in bocca.
«Nulla. Sei divertente» afferma Jack e ride. Sam riaccende l'aiuto e ripartiamo.
«Dove andiamo?»
«Al tuo negozio preferito»
Lancio un gridolino entusiasta e i due ragazzi iniziano a ridere.

Siamo appena arrivati al mio negozio preferito. Sam parcheggia l'auto poco distante. Appena entriamo la commessa ci viene accanto.
«Avete bisogno di un aiuto?» Chiede e io scuoto la testa sorridendo cordialmente. Ho già una piccola idea di cosa indossare questa sera.
«Cosa hai intenzione di indossare?» Chiede Jack e faccio spallucce.
«Non lo so. La festa è in maschera. Vorrei osare ad essere sincera» ammetto mentre passo in rassegna gli abiti presenti nel negozio. Loro mi guardano confusi. Poi un abito richiama la mia attenzione. Lo prendo ed entro nel camerino. È verde smeraldo. Il raso mi scende morbido sui fianchi e mi arriva a metà coscia. È perfetto. Esco dal camerino e i due ragazzi rimangono a bocca aperta.
«Strabiliante» sussurra Jack e l'altro ragazzo non può fare a meno che annuire. Afferro un paio di tacchi argentati e li indosso. Mi avvicino allo specchio fuori dal camerino. L'abito fascia alla perfezione ogni mia curva, mettendo in risalto il punto vita.
«L'abito è bellissimo. Però io ti consiglio di provare anche questo» afferma Sam porgendomene un altro. È grigio chiaro. Prendo l'abito storcendo lievemente il naso. Il colore non mi fa impazzire ma lo proverò ugualmente. Potrebbe essere anche meglio di questo. Rientro nel camerino e indosso il nuovo vestito. Devo ammettere che è davvero bello. Il corpetto mi fascia alla perfezione e la gonna scende morbida sui fianchi seguendone le curve. Torno fuori e questa volta dai miei amici partono dei fischi di approvazione.
«Ammetti che questo è migliore dell'altro» sghignazza Sam e io annuisco ridendo.
«Avevi ragione tu» affermo mentre lui fa un sorrisetto sornione. Poi mi passa dei tacchi bianchi. Li indosso e torno a guardarmi allo specchio. Si, è proprio questo il vestito adatto. Inoltre il colore risalta il ghiaccio dei miei occhi.

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