Trust

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Se per baciarti dovessi poi andare all'inferno,
lo farei.
Così potrò poi vantarmi con i diavoli
di aver visto il paradiso senza mai entrarci.
William Shakespeare

 



Naruto aveva sempre pensato che l'andamento della sua giornata dipendesse tutto dal suo risveglio la mattina.
Eppure quella giornata, mentre prendeva tra le mani i documenti della sua disgrazia, fu inevitabile pensare a quanto il suo risveglio fosse stato bello. Sasuke si era alzato stranamente calmo e pieno di energie, gli aveva portato la colazione a letto e lo aveva coccolato fino all'ora di vestirsi per andare a lavoro. 
E come le sue previsioni sostenevano, era andato tutto alla grande finchè i nuovi comandi di Shisui, non l'avevano portato  a quei fogli che indicavano soltanto tragedie. 
Era con quelle foto in mano da circa mezz'ora ed era riuscito ad assimilare che il grande, burbero, inespressivo Madara Uchiha fosse gay soltanto da qualche minuto.
I restanti minuti li aveva spesi pensando a come dire tutto a Sasuke ma peggio ancora a Fugaku, che probabilmente, se non sicuramente, avrebbe scagliato la sua ira su di lui.
Respirò un paio di volte e pensò di scrivere qualcosa per i suoi genitori prima di far fronte alla morte certa.
Si guardò intorno e notò che alcuni dipendenti stavano aspettanto i suoi ordini per scrivere un nuovo articolo. 
Lo fissavano interdetti e confusi ma al momento non riusciva a trovare nessuna scusa per non far vedere quellemaledette foto.

-Bene ragazzi, io devo parlare un attimo con Sasuke e il signor Fugaku di una questione fondamentale che riguarda questi documenti. Poichè dovrebbero essere il vostro prossimo lavoro, secondo le organizzazzioni di Shisui, dovrete aspettare un pò. Aiutate gli altri, io cercherò di fare presto.
Parlò, asciugandosi il sudore dalla fronte. A volte il panico faceva brutti scherzi.
Decise di recarsi da Sasuke, sperando di trovarlo nella fase di ragazzo che prende in mano i problemi e le risolve, piuttosto che il pessimista tragico che a volte diventava in quelle occasioni.
Aprì la porta lentamente ed entrò con un passo se possibile ancor più lento.
Si sedette sulla sedia di fronte al moro e lo guardò ansioso pensanso le parole giuste da usare.
Dall'altra parte, Sasuke aveva prestato poca attenzione all'entrata del compagno, visto le innumerevoli volte che entrava e usciva dal suo studio senza alcun permesso, ma vedendolo taciturno capì che qualcosa di grave era sicuramente successo.
Iniziò a pensare a cosa potesse turbarlo in quella giornata tranquilla; non era praticamente successo nulla
di eclatante, nessun rimprovero, nessun guaio non risolvibile e nessuna litigata.
Forse era successo qualcosa ai suoi genitori, oppure qualcosa di grave ad Itachi e Shisui.
Forse Nagato ci aveva provato con lui e lui aveva ceduto e non sapeva come dirglielo, oppure forse lo aveva molestato senza il suo permesso o ancor peggio lo aveva costretto a far qualcosa che non voleva fare.
Assottigliò gli occhi e strinse i pugni a quei pensieri, ma capì che era meglio lasciasse parlare il biondo prima di arrivare a soluzioni sbagliate.

-Allora? Mi vuoi dire qualcosa?
Gli domandò serio, vedendolo silenzioso con una sguardo perso nel vuoto.
Lo vide sobbalzare e guardarlo con aria persa e disperata.

-Sasuke, è successa una tragedia.
Piagniucolò il biondo, notando il cambiamento radicale del viso del suo compagno.
Probabilmente non aveva scelto l'inizio migliore di quella conversazione.

-Nel senso, non una tragedia di morte e cose del genere, una tragedia in un altro senso.
Provò a spiegarsi meglio Naruto, osservando come il moro da preoccupato diventatava confuso.

-Ma che cazzo stai dicendo Dobe? Spiegati per piacere.
Scosse la testa Sasuke, non capendo quale direzione dovessero prendere i suoi pensieri.

-Ecco, vedi questi. Però non svenire.
Disse il biondo passandogli i documenti con le foto che ritraevano suo zio.
cercò di leggere bene le espressioni del fidanzato e tremò quando lo vide cambiare colore e diventare pallido.

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