Capitolo 18

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Giorno lettori!!!!! Vi scrivo prima perchè preferisco: vi annuncio che questo è l'ultimo capitolo della fanfiction, ma.... ci sarà un seguito!! Lo sto scrivendo e sono un po' indietro. Per chi volesse già leggerlo, potrà andare qua: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2237712&i=1 . Ci sono sole sei capitoli, ma sto cercando di andare avanti. Se no aspettate uno o al massimo due settimane :)

VOGLIO TANTI COMMENTI E MI PIACE, SE NO NON METTERO' IL SEGUITO!

Un bacio <3

HARRY

Era in mezzo tra la vecchia e nuova vita. Guardava entrambi, non sapendo cosa fare.

“è da sadici farle fare questo. Perché ha accettato?”, Louis mi parlava, ma non gli rispondevo, ha accettato, perché come me non era in grado di fare più niente. Si sedette per terra con la testa fra le mani. Piangeva anche se non si vedeva e sentiva. Lasciai il guinzaglio di Yionki che si avvicinò a lei. Lo prese con sé e si alzò nel sentire dei piccoli passi avvicinarsi a lei, era suo nipote di quasi due anni.

“Marco!”, prese anche lui in braccio e quest’ultimo le diede un bacio. Era passato un sacco di tempo, ma lui si ricordava della sua zia. “Oooh”, gli fece lui. Mi aveva parlato quando gli insegnò a dire quella esclamazione con fare tenero.

Guardò noi e sorrise, sembrava avesse deciso e poi loro.

“Mi…”, aprì bocca. Gli occhi mi si illuminavano, parlava in italiano, ma l’espressione della loro famiglia diceva tutto. “…dispiace per ciò che ho fatto, loro sapete cosa sono per me e quindi mi dispiace, ma…”, si girò verso di noi, “…I must back to my old life.”, mi bloccai. L’ultima frase lo disse in un inglese, che non lo sentii mai pronunciare da lei. Ashley le corse incontro e portò le sue brace sul collo di Wenn, che rimase immobile. Io non mi muovevo da dove ero. I MUST BACK TO MY OLD LIFE: io devo tornare alla mia vecchia vita. Mi ronzavano in testa quelle dannate parole, mi girai e me ne andai.

“Noooooo!”, la sentii urlare, non volevo voltarmi, non volevo vederla in quello stato, non volevo farmi vedere io. “Harry, ti amo…ho dovuto!”, imprecava su Niall e Liam che la tenevano ferma. Avevano immaginato come mi sentivo. “Harry! Ti amo”, i singhiozzi le impedivano di parlare. Svoltai l’angolo e finalmente non sentivo più nulla e la pioggia iniziò a calare sempre più forte.

Arrivato a casa, preso dalla rabbia iniziai a prendere tutto e buttarlo per terra, facendomi anche del male. Andai in camera sua e trovai i pacchetti dei regali. In fondo a tutti c’erano quelli per me. Aprii il più piccolo, perché notai che era a forma di cd, ma non era un cd qualcuno, era un dvd masterizzato. Corsi in camera mia e lo misi nel lettore dvd. Non smisi di piangere, il video iniziava con una canzone, a me famigliare: Give me love.

C’era lei che diceva: “Giravo su youtube e ho trovato questo video, è stupendo. Mi ero messa a piangere. Parla di noi due ed è per te!”, mi mandò un bacio e l’altro video iniziò; dopo trenta secondi staccai tutto. Non ero in grado di vederlo, di vedere noi insieme. Ormai era finito tutto.

Il cellulare, perso chissà dove in casa, il telefono di casa, staccai il filo. Non volevo più nessun contatto, nulla di nulla. Me ne stavo in camera sua, drogandomi del suo profumo, di quel magnifico odore che lasciò nelle lenzuola del suo letto, mi ricordo che mi piaceva baciarla ovunque, morderla e leccarla, per il profumo che aveva addosso. Era come se non potessi farne a meno e adesso che non c’era più, potevo solo più immaginarmi quelle scene annusando il suo cuscino. Persi anche le condizioni del tempo, e non mi ricordavo più se era il compleanno di Louis. Mi alzai da dove ero, il sole filtrava da dietro le tende rosse, non le aprì. Sarebbe stato troppo rischioso per i miei occhi. Mi alzai solo, perché da sotto continuavano a suonare alla porta.

Dietro Ad Ogni SognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora