Romano, classe 1993, vero nome Giulio Elia Sabatello, lowlow è cresciuto con i miti di Eminem e Muhammad Alì e ha esordito a soli 13 anni sulla scena romana distinguendosi nelle gare di freestyle con quelle che ancora oggi sono le sue caratteristiche principali: un flow fuori dal comune, testi forti e mai banali, immagini cinematografiche e d’enorme impatto emotivo.
Da sempre i testi di lowlow e il suo stile sono un modo per liberarsi di una sorta di violenza che può prendere la forma di rabbia, provocazione, affronto, esaltazione, spocchia, odio, a seconda dell’esigenza. Ma non solo, perché tutte queste tinte forti creano un dualismo con altri due aspetti fondamentali di lowlow: da una parte lo spaesamento, l’inquietudine, l’angoscia e quindi la fragilità della sua generazione e, dall’altra, una serie di riferimenti culturali trasversali e non proprio comuni per un ventenne – per giunta rapper – capaci di lasciare un segno nell’ascoltatore per il cortocircuito che creano con gli stereotipi.
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Mostro lo farò nel II capitolo
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MOSTRO-LOWLOW
Fanfictionsono i miei due cantanti preferiti anche se da tutti giudicati depressi bla bla bla bla bla bla bla...