Tornai a casa alle 2, incazzata e un po' delusa, mi presi una scatoletta di tonno e un panino e pranzai da sola in camera, immersa tra la voce di coez che cantava non erano fiori e lontana da me.
Facendo il liceo artistico il mio carico di lavoro è molto ampio, così mi buttai sulle tavole e mi sentii leggermente meglio, probabilmente perché mi ero distratta dato che appena ripensai al ragazzo mi tornò il cattivo umore.
Un po mi dispiaceva dato che tutto sommato non era nemmeno colpa sua, ma non poterlo vedere mi dava una sensazione di vuoto, strano dato che 12 ore fa non sapevo nemmeno esistesse.
Era come se dentro di me fosse scattato qualcosa, qualcosa che avevo paura di identificare.
Ossessione poteva andare bene, la scusa avrebbe convinto la mia testa che per un po' ci avrebbe anche creduto.
Come facevo d'altro canto a dire di essere innamorata di un ragazzo che neppure conoscevo, era così stupido da pensare, figurarsi da dire ad alta voce.
E poi era troppo grande, si, decisamente.
Tra questi pensieri mi passò la voglia di cenare e allora decisi di entrare nel letto sperando che il cervello si spegnesse il prima possibile, esausto dai troppi compiti fatti.
Il lato buono era che mi ero portata avanti e sarei stata libera il giorno dopo, il cattivo è che essendo libera avrei ricominciato a pensarci.
Pensai molto a cosa avrei potuto fare, non perché mi interessasse ma solo perché non potevo e non volevo dare spazio al pensiero del ragazzo, al colore magnetico dei suoi occhi e alla sua risata quando Davide, l'amico, lo aveva sollevato.
Così mi addormentai, ma nemmeno la notte passò tranquilla, mi svegliai in continuazione interrotta da sogni che finivano tutti troppo bene, ero troppo felice, con lui al mio fianco.
Non mi davo pace.
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do you have a cigarette?
RomanceUn amore nato per sbaglio e continuato per scelta. Chiara e Cristian si incontrano cambiando la loro vita per sempre.