LUNEDI' 16 SETTEMBRE
Il mattino mi svegliai non molto bene. Avevo ancora un po' mal di testa, ma dovevo andare a scuola.
Mi vestii con dei jeans neri strappati e una felpa bordeux. Come scarpe un paio alte nere scozzesi.
Mi truccai e piastrai I capelli.
Prima di uscire ascoltai "Ready or Not" per darmi energia.
Poi uscii. Appena arrivai vidi Aurora.
Io <Hello!>
Lei <Com'è andata ieri?>
Io <Benissimo.> certo, benissimo...
Lei <Avrei voluto esserci.>
Io <Sarà per la prossima.>
La campanella suonò finalmente ed entrammo in classe.
La lezione passò lentamente. Continuavo a fissare l'orologio appeso al muro.
Ogni secondo che passava sembrava che il tempo rallentasse. Sentii le palpebre sempre più pesanti. Ero stanca. Come se non dormissi da anni. Eppure non ero tornata a casa così tardi, anche se una festa proprio la domenica sera potevano risparmiarsela. Ogni movimento, ogni parola detta dalla prof sembrava quasi... quasi come il tempo si stesse fermando.
Non ci feci caso e le mie palpebre cedettero.
Mi svegliai. Non capivo dove fossi, poi vidi Aurora seduta di fianco a me. Mi trovavo in infermeria.
Io <Cos'è successo?>
Lei <Sei svenuta.>
Io <Sarà la stanchezza di ieri...>
Lei <Probabile.>
Io <Ora che sto meglio posso tornare in classe...>
Lei <E' meglio se vai a riposarti.>
Io <Ce la faccio.>
Lei <Sei svenuta, non ti svegliavi da quasi un'ora...>
Io <Un'ora?>
Lei <Si... ero preoccupata. Non puoi tornare in classe come se nulla fosse.>
Io <Mi sento meglio ora, sta a me decidere se andare a casa o no, non a te.>
Lei <Fa come vuoi, io torno in classe. Volevo solo aiutarti.> disse andando via.
Poco dopo entrò l'infermiera.
Lei <Non è nulla di grave, le consiglio però di tornare nella sua stanza a riposare.>
Io <Ho detto che mi sento bene! Posso benissimo tornare in classe!>
Lei <Mi scusi...> dissi quasi in un sussurro. saltai giù dal lettino ed uscii velocemente. Perchè nessuno capisce che sto bene!
Io <Buongiorno.> dissi alla prof mentre aprii la porta.
Lei <Sicura di star bene? Sa che può...> la interruppi.
Io <Sto bene!> dissi infastidita.
Dissi sedendomi al mio posto.
Rimasi per tutto il tempo a fissare il vuoto. Senza accorgermi della campanella che aveva segnato la fine di questa giornata. Uscii per ultima.
Appena arrivai nel corridoio vidi Edward davanti alla mia porta.
Io <Che ci fai qui?>
Lui <Dobbiamo fare la ricerca di storia...>
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~La ragazza della ferrovia~ (Wattsy2017)
RomansaArianna Prendom, una ragazza diciassettenne con un passato da lei sconosciuto e avvolto nel mistero. Un passato da cui cerca di fuggire, ma a volte vuole anche scoprire cosa si celi dietro ad esso. Un mistero che la distruggerà lentamente. Un luogo...