.... LUKE ....
-Allora?- chiese Calum a Megan, che allontanò il telefono dall'orecchio.
-Niente- rispose lei sospirando -e ieri mi ha detto che c'è stato un problema di blackout e che i citofoni non funzioneranno finché qualcuno non verrà a sistemarli, cioè domani, perché oggi è domenica, quindi non posso neanche sentire se c'è con quello...-
-Megan, sono le 7.15, rischiamo di perdere l'aereo...- dissi, preoccupato.
Megan guardò Calum, che fissava il condominio di Holly fuori dal finestrino.
-Andiamo- borbottò lui.
Premetti sull'acceleratore e iniziai a percorrere quella rete di strade, fino a raggiungere quella principale, che ci avrebbe portati all'aeroporto. Ignorai spesso i limiti di velocità: non volevo perdere l'aereo e volevo avere più tempo per salutare Megan.
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma, anche se non era coinvolto nello stesso modo in cui ero coinvolto io, pensavo che Calum stesse peggio di me.
La sera prima, dopo aver portato a casa Megan, aveva cominciato a raccontarmi cos'era successo fra lui e Holly da quando si erano conosciuti, e non aveva smesso finché non eravamo arrivati a casa. Calum non era uno che parlava molto, specialmente di argomenti personali, e non era uno a cui piaceva mostrare il suo stato d'animo... ma non l'avevo mai visto sorridere tanto quanto quella sera. Finalmente era riuscito a lasciarsi un po' andare, magari senza rendersene conto, ma io ero riuscito a vedere l'effetto che aveva Holly su di lui. Mi ricordava molto il Calum dei concerti, che non smetteva mai di sorridere e scherzare... mi ricordava il Calum che avevo conosciuto a scuola, quando non era ancora stato reso scorbutico dal successo. La sera prima, mentre mi facevo la doccia, era perfino venuto a dirmi che Holly aveva cambiato stato di whatsapp e che aveva messo una frase di Never Be, nel pezzo cantato da lui: "I see myself, here in your eyes, stay awake till the sunrise... I want to hold you, hold you all night, I want to tell you that you're all mine"
-E prima che stato aveva?- gli avevo chiesto io, che sapevo che l'aveva controllato per tutta la settimana.
-"I don't care if you don't care", come la canzone dei Green Day- mi aveva risposto lui rabbuiandosi un attimo, per poi tornare a sorridere.
Il Calum serio e distaccato era tornato quella mattina, quando Holly non si era presentata nel parcheggio di casa sua come avevamo deciso. Megan l'aveva chiamata decine di volte e le aveva lasciato mille messaggi, ma niente. Il telefono era acceso ma lei non rispondeva. Anche Calum e io avevamo provato a chiamarla, ma non aveva risposto nemmeno a noi. Non avevamo potuto aspettarla ancora, perché eravamo già in ritardo (per colpa di Megan, tanto per cambiare) e rischiavamo di perdere l'aereo. John ci avrebbe uccisi se non fossimo tornati quel giorno, visto che non voleva nemmeno farci partire.
Guardai Calum dallo specchietto: sembrava ancora più serio del solito. Fissava la strada fuori dal finestrino, il viso immobile, senza alcuna espressione in particolare, a parte la fronte corrugata.
Il viaggio fu terribile: Calum non parlava, Megan non parlava e io non sapevo cosa dire per rompere quel silenzio opprimente. Avevo acceso la radio, dove era ancora inserito il cd dei The 1975, ma ogni canzone mi ricordava la sera del concerto e la consapevolezza che in pochi minuti avrei dovuto salutare Megan si faceva sempre più pesante. Non vedevo l'ora di arrivare ma speravo di non arrivare mai... odiavo gli addii.
Alle 7.50 eravamo in aeroporto, diretti verso il check-in.
-Meglio se ci salutiamo un po' nascosti, non vorrei che girassero altre foto di noi due, le fan impazzirebbero- dissi a Megan, che annuì.
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I Can't Remember || 5sos (OLD VERSION)
Fanfiction"Calum mi baciò a stampo, a lungo, mentre copriva entrambi con le lenzuola del mio letto e mi avvolgeva tra le sue braccia. In molti sostenevano che la perfezione non esisteva, ma io sapevo che non era così. Quando sei innamorato di qualcuno, la per...