Poesie e Saggi di polvere

Sogni e attese.

Vorremmo tutti essere in un posto diverso,rispetto a dove siamo nel momento stesso in cui lo pensiamo. (?)
Se si, cerchiamo di capire da dove nasce, o quale sia stato lo sviluppo di tale desiderio.
Le risposte piú considerevoli a sostegno, a mio parere sono due: Sentiamo e proviamo un senso forte di mancanza, in ciò che viviamo, in ciò che vediamo ed in ciò che sentiamo. Arrivando a credere che, in un altro luogo, si possa  colmare questo senso di vuoto, questo senso di disappartenenza scomodo e stringente. Si andrà per brevi vie, quindi andrei alla seconda possibile considerazione: Può darsi il caso, che ci sia un tale che non si accontenti mai di nulla, al quale non basta vedere ciò che appare poiché cosciente che ci sia di più, e che questo più vada ricercato, attraverso esperienze, parole, cammini e fortune. Ora permettendomi una rapida conclusione, credo e penso che anche se a prima vista le due risposte possano sembrare simili, originate da uno stesso sentimento, non è cosi ma sono una l'opposto dell'altra. Nella prima chiunque si ritrovi li coinvolto ed avvolto in quelle parole, quel qualcuno cerca di cambiare se stesso poiché non soddisfatto della propria coscienza sviluppata nel tempo, sperando che qualcuno lo faccia al suo posto. Ma si finisce per diventare una trottola, che gira su se stessa. Nella seconda troviamo e cogliamo un senso di coscienza buona e propria di sé, la quale si ha voglia di manifestarla, e metterla in gioco. Qui, si finisce per comprendere ed al contempo vivere l'esperienza.
Concludendo con delle domande, le quali sviluppino,almeno si spera, cortei di ragionamenti sani per comprenderci, perché mi chiedo io, si è sempre in attesa che succeda qualcosa? Perché si aspetta che ci cada davanti l'occasione, per generosi regali di altri? E, perché non si entra dentro le questioni e dentro i concetti e dentro le relazioni, per comprenderle/li e migliorarli, farli propri. Buon lavoro.