Era una calda e afosa mattina d'estate, la scuola era terminata il giorno prima,e io non avrei potuto essere più felice.
La mia amica Christina mi aveva invitato a passare le vacanze con lei e i suoi genitori negli Stati Uniti, a Boston, dove era nata.
Ci avevo messo un bel po' a convincere i miei genitori, poichè non ero mai stata in vacanza senza di loro, ma alla fine, parlando con i genitori della mia amica, si erano meravigliati della loro gentilezza e affabilitá e mi avevano permesso di partire.
Il volo sarebbe decollato alle 5 del pomeriggio, ma io ero ancora in alto mare con i preparativi della valigia.
Mentre ero indecisa nella scelta delle scarpe da portare, mia mamma si affacció alla porta : "Aidi,ti devo parlare"
" Che c'è mamma? Ti giuro che mi comporterò bene e non farò niente che i genitori di Christina non vogliano."
"Ecco, si tratta proprio di questo..sua madre mi ha appena chiamato, il nonno di Christina non è stato bene stanotte, l'hanno portato in ospedale "
"Ma quindi la partenza è posticipata,si rimetterá presto e ci andremo lo stesso,vero?"
"Mi sa proprio che non sará cosí,tesoro,è molto vecchio, e loro non se la sentono di partire lasciandolo da solo in ospedale"
Qualcosa si ruppe dentro di me. Certo, mi dispiaceva molto per il nonno di Chris, ma ero anche molto delusa, perchè non vedevo l'ora di partire per la prima volta da sola, ed era da mesi che io e la mia amica parlavamo di questo viaggio e facevamo mille progetti. In un attimo tutti i miei sogni erano svaniti, cosí com'erano cominciati.
Mi vennero le lacrime agli occhi,ma cercai di ricacciarle indietro, in quanto non volevo sembrare una bambina capricciosa che piange solo perchè non può fare un viaggio, in fin dei conti mi sentivo un po' egoista, il nonno di Chris stava veramente male ed io non potevo pretendere che loro partissero lo stesso.
Cominciai però a pensare al fatto che quell'estate sarebbe stata un incubo,sarei rimasta a casa da sola per tre mesi, in quanto i miei lavoravano e non saremmo potuti andare in vacanza,ed i miei amici sarebbero partiti tutti, cosí ripiompai nello sconforto.
Mia madre, quasi leggendomi nel pensiero, cercò di rassicurarmi:" Non ti preoccupare, ho già pensato ad una soluzione, passerai l'estate della Zia Barbara,le ho telefonato stamattina spiegandole l' accaduto e si è resa disponibile ad ospitarti".
La Zia Barbara?Ma no, piuttosto sarei rimasta a casa da sola a guardare serie tv e mangiare gelato tutta l'estate!
Dovete sapere che la mia ' cara' zia abitava in un podere nelle campagne delle Marche, in mezzo al nulla, con suo marito e la sua numerosa famiglia, composta da suo marito, i suoi fratelli e i loro rispettivi partner, e dai loro adorabili marmocchi, tutti con un'etá compresa tra i 3 e i 12 anni.
Insomma,veramente un prospetto interessante per una sedicenne di Milano,abituata da sempre alla vita nella grande cittá, ma, soprattutto, non esattamente nota come amante dei bambini.
L'ultima volta che ero stata in quel posto insieme ai miei era l'anno prima, ci eravamo fermati lí solamente una giornata ed era giá stato un incubo, quei bambini erano insopportabili!
"Ti divertirai Aidi,te lo prometto,non dovrai per forza stare con i bambini, la zia ti presterà la sua bici e tu potrai andare in paese e fare amicizia con gli altri ragazzi della tua etá."
Ci credevo poco,ma purtroppo non avevo alternative.
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UN' ESTATE (in)DIMENTICABILE
Teen FictionAdelaide è una sedicenne di Milano, amante della vita caotica nella sua cittá. Ma cosa succederebbe se fosse costretta a vivere per un'estate intera in un podere in mezzo al nulla?