Una via con due mete diverse

8 0 0
                                    

"Dai sbrigati, ti aspetto sotto quell'albero" gli gridò dall'altra parte della strada puntando il dito verso il posto scelto. Lui scosse la testa in segno di assenso, alzò il pollice in segno di 'okay' e le urlò "volo!" . Poi si girò, dirigendosi a passi svelti verso l'edificio appena lasciato: la scuola.Lei allora iniziò a prendere la direzione del parco, lui non avrebbe impiegato molto per recuperare il libro che aveva scordato sotto il banco, ma non aveva senso restare lì sul ciglio ferma ad aspettare. Era solo metà aprile, eppure il caldo di mezzogiorno iniziava già a farsi insopportabile, così si sdraiò sotto il tiglio che aveva indicato un momento prima, approfittando della fresca ombra creata dalle foglie. Appoggiò la testa sullo zaino e si mise le cuffiette, finendo per addormentarsi. Dopo un quarto d'ora lui la raggiunse e tutto affannato iniziò a spiegarle perchè ci avesse messo tanto : " Eccomi! Scusa ma mi ha fermato il prof di italiano perch-". Si rese conto che aveva la musica a tutto volume e che non l'avrebbe mai sentito, così strappò dal prato un filo d'erba e iniziò a solleticarle il viso; lei storse la bocca e arricciò il naso, poi, levandosi le cuffie, mugolò: "Eddai non abbiamo fretta, mettiti giù e stiamo qualche minuto...poi andiamo, prometto". Il ragazzo osservò la delicata manina che batteva leggermente la terra, indicandogli di sdraiarsi accanto a lei, e così fece, tanto sapeva che se non voleva non l'avrebbe mai smossa. C'era silenzio, si sentiva solo qualche uccellino cinguettare in lontananza e il fischio di un padrone che richiamava il proprio cane. Cercò di immaginare a cosa lei stesse pensando mentre guardava il cielo, fino a quando non alzò il braccio e gli disse : "guarda, quella nuvola sembra un delfino che sta saltando per cercare di toccare il sole!" "Sì, bellissima, ma mai più di te". Lei, fece una faccia buffa e disse. "modestamente, so di essere stupenda", scoppiando poi in una risata. Allora lui si mise su un fianco, girato verso di lei : " Sono serio. Mi piace quando tutta sorridente ti perdi nel tuo mondo dei sogni ad occhi aperti". Il sorriso le scomparve per un momento dal viso, poi inclinò la testa verso di lui, tenendo però lo sguardo verso terra. Dopo qualche secondo di immobilità - la scena sembrava quasi un quadro-

lei fece in modo che gli sguardi si incrociassero, e durante quei pochi istanti abbozzò un sorriso sincero

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

lei fece in modo che gli sguardi si incrociassero, e durante quei pochi istanti abbozzò un sorriso sincero. Lo guardò con i suoi occhioni espressivi e cercò di fargli capire che lei pensava lo stesso, anche se non lo avrebbe mai ammesso. Non amava parlare. Per lei il silenzio e uno sguardo erano il mezzo di comunicazione più profondo ed efficace. Prima che si creasse la situazione che immaginava -che voleva evitare con tutta se stessa- volse di nuovo lo sguardo al cielo, chiuse gli occhi, prese un bel respiro e poi li riaprì e guardò l'ora : " Dai, andiamo" "ma avevi detto ch-" " ora la fretta c'è" affermò severa. Prese lo zaino, se lo mise su una spalla sola e poi a passo svelto iniziò ad avviarsi per la strada che conduceva fuori dal parco. Lui la seguì. Entrambi avevano lo sguardo basso, come se volessero analizzare ogni granello di terra che calpestavano, ma tutti e due sapevano che quella situazione andava risolta.

Forse però è meglio che prima spieghi dove si stavano dirigendo e come erano arrivati a quel punto: partiamo dall' inizio.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 30, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Parlami di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora