How to save a life

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"Cas, sono troppo vecchio per ricominciare".
Queste le parole che Dean Winchester aveva appena pronunciato, con voce rassegnata e con una lacrima che gli scendeva lentamente sulla guancia.

Erano stati tempi duri. Nonostante la grande forza che il cacciatore aveva in sé, nonostante tutte le volte in cui era riuscito a uscire da situazioni che sembravano impossibili, nonostante il costante bisogno di aiutare gli altri e di non abbattersi, Dean pensava che ci fosse un limite a ciò che un uomo poteva sopportare.
E il limite era stato raggiunto.
Negli ultimi mesi sembrava che il mondo si fosse accanito su di lui e avesse deciso di torturarlo con lentezza e crudeltà. E ci era riuscito.
Si era svegliato una mattina e aveva trovato il letto accanto al suo sfatto, ma vuoto. Aveva aspettato, pensando che Sammy fosse andato a farsi una corsa o una qualche menata salutista del genere. Ma Sammy non era più tornato quel giorno. E Dean l'aveva cercato, cercato per mesi, per poi scoprire che era stato rapito da un covo di vampiri. Questi non l'avevano ucciso, ma si erano nutriti per tutti quei mesi con il suo sangue, l'avevano torturato e ferito in mille modi diversi e quando Dean, con una rabbia mai sperimentata prima, aveva sterminato quel maledetto covo, si era trovato tra le braccia un Sam ormai ridotto a un manichino, senza espressione né forza vitale.
E le cose continuavano a non migliorare. Il suo volto, nonostante fossero passati mesi dall'accaduto, rimaneva cadaverico, le sue palpebre spalancate e la sua bocca muta.
Dean aveva chiesto aiuto a Rowena, preso dalla disperazione, sperando di trovare un qualche incantesimo per far tornare il suo fratellino a vivere davvero e non ad andare avanti come un automa.
Ma niente era servito.
E il mondo continuava a girare, i mostri ad arrivare e i problemi a seguire il Winchester.
No, il mondo non si sarebbe fermato per Sammy, non avrebbe dato tregua ai fratelli e questo Dean lo sapeva.
Per questo aveva continuato a lottare, aveva cercato di sconfiggere definitivamente Lucifero, sempre dopo infinite complicazioni e altrettanti morti.
Era riuscito a bloccare un'invasione di mutaforma, che si erano come evoluti e riuscivano a rigenerarsi anche dopo essere stati uccisi.
Un inferno insomma. E dato che anche all'inferno i problemi moltiplicavano ogni giorno, a sentire ciò che diceva Crowley, la vita di Dean faceva davvero schifo e adesso non ne poteva più.
Non aveva più niente. Era rimasto solo, nessuno che lo amasse o che tenesse a lui. Questo era quello che pensava.
Sentiva di doverla far finita, ma prima decise di chiamare Cas, il suo Cas, per vari motivi.
Voleva vederlo un'ultima volta, dire addio a quel suo amico fedele, che non lo aveva mai abbandonato e che non aveva mai perso fiducia in lui. Voleva essere certo che si occupasse di Sam. E voleva anche che almeno Castiel capisse, che non vedesse quel gesto come un atto di codardia, o come un non voler più prendersi responsabilità, voler lasciare Sam al suo destino.
Almeno lui doveva capire. Capire il vuoto che viveva dentro Dean.
L'angelo si presentò non appena Dean sussurrò il suo nome.
"Dean"
"Cas", sorrise dolcemente il cacciatore. Gli occhi blu dell'angelo e la sua voce calma riuscivano a farlo sentire meno da schifo, anche in situazioni come quella.
"Cas" continuò Dean, ponderando ogni parola, perché in quel momento come non mai le parole pesavano più di un macigno "ti ho chiamato per... per dirti addio Cas. Io non ce la faccio più. Non posso continuare con questa vita. Sento di non avere più niente capisci? E non voglio vivere così, ogni giorno convivere con questa morsa che mi serra lo stomaco, con questo vuoto dentro che mi fa girare la testa e mi riempie di panico e angoscia. Vorrei poter non provare più niente, cas. Non ne posso più. E spero che almeno tu capisca".
Si fermò e guardò l'angelo, che aveva il volto basso, gli occhi spenti, rivolti verso il pavimento, le spalle curve in avanti, come a sorreggere un peso invisibile.
Quando Dean finì di parlare Castiel alzò gli occhi, fissando intensamente gli occhi verdi dell'altro, e l'unica cosa che disse fu "Dean, puoi sempre ricominciare".

"Cas, sono troppo vecchio per ricominciare".
Queste le parole che Dean Winchester aveva appena pronunciato, con voce rassegnata e con una lacrima che gli scendeva lentamente sulla guancia.

A quel punto Castiel si avvicinò e posò una mano sulla spalla del cacciatore.
Con le dita gli sfiorò la guancia, raccogliendo la sua lacrima e gli alzò il volto verso il suo.
"Dean, Dean guardami." Il cacciatore si sforzò di aprire di nuovo gli occhi e di guardare il volto dell'Angelo.
"Dean, io ho milioni di anni e mai una sola volta, mai un solo singolo giorno di questi miliardi di giorni, ho mai pensato di essere troppo vecchio. Troppo vecchio per ricominciare."
"E se una volta l'ho pensato, dopo la caduta degli angeli e dopo essere stato bandito dal paradiso, dalla mia famiglia, se ho pensato davvero di non avere più niente ho poi invece trovato un motivo per ricominciare."
Castiel fece una pausa, per osservare il cacciatore davanti a sé.
Si avvicinò ancora di più a lui, facendo sfregare i loro petti, i loro cuori.
"Dean, io sono vecchio, ma ho trovato un motivo per ricominciare e non arrendermi. Ho trovato te".
Quando quel "te" uscì dalla sua bocca la faccia di Dean ebbe come un sussulto.
Ma il cacciatore non disse niente. Ma una luce sembrava essere tornata nei suoi occhi, un lieve rossore sulle guance, come se la vita stesse rientrando in lui piano piano.
E alzando gli occhi finalmente le parole gli uscirono dalle labbra, parole che lo salvavano dal baratro in cui stava precipitando, perché erano parole che venivano dette con amore, quelle parole capaci di restituirti il desiderio di vivere e farti riaprire gli occhi sul mondo.
"Sono stato stupido Cas. Stupido a pensare di non avere più nessuno. Avevo un motivo per continuare a vivere proprio davanti a me e non l'avevo mai capito...
Io, io ti amo Castiel".
E le loro labbra si sfiorarono, fino a unirsi in un bacio potente, talmente forte da poter sconfiggere qualsiasi minaccia futura.
E con questo bacio, uscito spontaneamente dalle bocche di entrambi, quasi voglioso di uscire, finalmente, la vita di un cacciatore fu salva e con questa anche quella di un angelo.
E lo sappiamo, che finché ci saranno due Winchester e un angelo al loro fianco, anche la nostra, di vita, sarà salva.

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