JIMIN'S POV
Sbadiglio alzandomi dal letto dopo aver spento la sveglia.
Sono stanco, tanto, ma c'è scuola quindi sono costretto ad andare.
Sospiro pensando che dovrei anche andare al lavoro, mi vengono i brividi solo a pensare cosa mi toccherà subire sta sera.
Prendo il telefono in mano e guardo le notifiche.
Facebook, Twitter, Instagram...posso controllare dopo.
Mi fa male la schiena, ieri quello stronzo mi ha fatto un male cane...e ha anche pagato poco.
Mi tolgo la maglia e mi guardo allo specchio.
"Tch...mi ha anche morso quel bastardo. Non lo sa che se mi "rovina" attirerò meno clienti!?"
Sposto l'attenzione sui miei capelli biondi.
Sono tutti arruffati e alcuni ciuffi vanno per i fatti loro.
Sbadiglio e poi mi dirigo in bagno con l'intento di farmi una doccia.
Mi metto sotto il getto caldo e lascio cadere tutte le terribili sensazioni che sono rimaste da quello che è successo ieri sera.
Esco poco dopo con un asciugamano legato in vita e i capelli che gocciolano.
Fa freddo.
Grazie al cielo siamo già a Febbraio, quindi manca poco all'arrivo della primavera.
Esco dal bagno e torno in camera asciugandomi e poi indossando la divisa scolastica.
In questo periodo mi sento un po' osservato.
Spero di non avere qualche stalker perchè potrebbe rovinarmi la reputazione di angioletto considerando che a scuola sono il ragazzo più amato dalle ragazze e nessuno sa del mio schifoso lavoro.
Se per caso si venisse a sapere non voglio immaginare quanto verrei bullizzato o quanti pompini sarei costretto a fare.
Gh...che schifo.
Prendo lo zaino e mi metto le cuffie, esco di casa lasciando che il vento freddo mi venga incontro.
Nonostante la sciarpa, la felpa ed il cappotto fa comunque troppo freddo.
"Ah Yeah" delle Exid parte proprio quando entro nel pullman.
Per arrivare a scuola devo subirmi venti minuti di pullman.
Mi ricordo che una volta ho incontrato un cliente abituale.
È stato imbarazzante.
Ha cercato di stuprarmi davanti a tutti, ma grazie al cielo ero arrivato a destinazione.
Sospiro pensando a quell'evento.
Continuo a sentirmi osservato, ma guardando in giro non vedo nessuno che mi sta guardando.
Che strano...
I venti minuti passano e mi ritrovo davanti alla scuola.
Mi tolgo le cuffie e vado verso la mia classe, come al solito le ragazze mi riempiono di sguardi...anche alcuni ragazzi per essere precisi.
Entro in classe e non c'è ancora nessuno, meno male, ho un po' di tempo per riposare prima della lezione.
Vado verso il mio posto, che è in ultima fila vicino alla finestra, e mi tolgo il cappotto e la sciarpa, appoggiando tutto sul sedile della sedia.
Mi siedo e metto una mano sotto il banco cercando il libro che leggo ogni mattina, ma sopra ad esso sento un pezzo di carta.
Rimango perplesso perchè oltre al libro io non tengo niente sotto al banco.
Lo tiro fuori.
"Ti aspetto oggi alle 5:00 in biblioteca. Non mancare Jimin"
Rimango stupito.
Sarà mica una che si vuole dichiarare?
Beh penso che ci andrò perchè non voglio essere scortese e poi ammetto di essere curioso.
Piego il bigliettino e lo metto nella tasca dei jeans.
Poco dopo la classe si riempie ed inizia la lezione, io non posso fare a meno se non pensare al bigliettino e alla persona che vuole incontrarmi.
Ogni volta che ci penso il mio battito accellera e sento una strana sensazione.
"Non vedo l'ora che siano le 5"---------
Mi guardo in giro tenendo stretto in mano il fogliettino che ho trovato sta mattina sotto il mio banco.
Diceva di venire qua, in biblioteca, alle 5. Ora sono le 4:52, quindi sono in anticipo.
Continuo ad osservare.
Non c'è nessuno, i tavoli sono vuoti, le corsie anche.
Il silenzio regna e l'unico rumore udibile è quello del continuo ticchettio del grande orologio a pendolo posizionato sopra alla porta d'entrata.
Continuo a camminare, il rumore delle mie scarpe a che vanno a contatto col parquette rimbomba nell'edificio.
Inizio a sudare freddo e il battito accellera.
Rallento l'andamento della mia camminata e pochi metri dopo mi fermo del tutto.
"C-c'è qualcuno?"
L'eco della mia domanda riempie le mie orecchie fin quando non sparisce.
"Benvenuto Jimin"
Mi giro di scatto sentendo una voce maschile chiamarmi, ma non vedo nessuno.
"Non allarmarti caro, è tutto a posto"
Sto fermo nella mia posizione e deglutisco.
"Chi sei? Perchè hai voluto vedermi qui?"
Continuo a girarmi, ma non c'è nessuno.
"oh poi ti spiegherò. Comunque è inutile che mi cerchi con lo sguardo, non puoi vedermi, o almeno non se rimango nella posizione in cui mi trovo ora. Beh in realtà puoi vedermi, ma devi guardare attentamente."
Inizio a guardare ovunque, in basso in mezzo alle corsie e poi in alto.
"ottimo lavoro, mi hai trovato"
Un ragazzo dai capelli castani siede sopra una delle enormi librerie con le gambe accavalate e un grosso sorriso rettangolare in faccia.
"come ci sei finito là sopra?"
Fa spallucce.
"non preoccuparti di questo"
Salta giù e atterra in piedi perfettamente.
"sono contento che tu ti sia presentato Jimin"
Lo guardo perplesso.
"perchè mi hai chiesto di venire qua?"
"questa è un'altra di quelle cose che non ti devono interessare"
Sbuffo.
Per chi mi ha preso? Per un bambino delle elementari?!
"puoi dirmi il tuo nome?"
Lui sorride e poi si inchina.
"mi chiamo Taehyung, Kim Taehyung. Fedele servitore del Diavolo..."
Spalanco gli occhi e indietreggio.
Quando rialza la testa i suoi occhi sono rossi come il sangue.
"...al tuo servizio"
Mi prende la mano e la avvicina alla sua bocca, senza baciarla veramente.
"co-cosa stai dicendo? Cosa vuoi da me?"
Si avvicina sempre con il suo inquietante sorriso stampato in faccia.
"una punizione."
Lo guardo stupito.
"cos'ho fatto di male?"
"tu niente. La punizione è mia"
Tiro un sospiro di sollievo.
"che hai combinato esattamente?"
Mette le mani ai fianchi e sospira.
"sono andato a letto con un'umana e Lucifero si è arrabbiato"
Lo guardo un po' schifato, ma poi mi rendo conto di una cosa.
"aspetta. Quindi non sei umano?"
Scuote la testa.
"lo sono stato. Sono morto quando avevo 20 anni. Mi sono rifiutato di andare in Purgatorio per purificarmi perché non volevo andare in Paradiso solo per venerare quel che voi chiamate Dio, si sa che non esiste. Quindi Lucifero mi ha preso sotto la sua ala, dicendo che ero la sua anima preferita. Sono praticamente diventato suo figlio. Mi permette di stare qua sulla Terra a patto che non entri in contatto con voi umani, ma quel giorno ho visto quella ragazza per strada e...ecco... mi sono lasciato andare perchè era da molto che non lo facevo...e poi quella ragazza era bella, molto. Peccato che Lucifero mi abbia beccato e ora devo essere punito. La mia punizione è il dover essere privato dei miei poteri, non avere più la possibilità di comparire invisibile ai vostri occhi, non poter tornare all'Inferno e dover vivere con un umano per due mesi. L'umano posso sceglierlo io e dopo qualche tentativo tu sei arrivato. In realtà ti stavo già osservando da tempo Jimin. Sei perfetto"
Si avvicina sempre di più fin quando i nostri visi sono a pochissima distanza l'uno dall'altro.
"Ah mi sono dimenticato di aggiungere che puoi fare ciò che vuoi con me in questi mesi. Puoi rendermi tuo schiavo o fare finta di niente. Basta che mi ospiti"
Appoggio le mani sul suo petto e lo spingo, non bruscamente, non voglio sembrare cattivo.
"Capito. Penso che farò finta di niente, basta che ti comporti bene"
"grazie Padrone"
Spalanco gli occhi e arrossisco sentendomi chiamare così.
"N-non chiamarmi così. È im-imbarazzante"
Lui ghigna e poi si avvicina di nuovo a me sfiorando il mio orecchio con le labbra.
Le mie mani ancora sul suo petto.
"È così facile metterti in imbarazzo Padrone?"
Stringo la stoffa della sua maglia fra le mie mani mentre bisbiglia nel mio orecchio quelle parole e poi inizia a leccare il lobo.
"T-Tae-"
Cerco di trattenere un gemito quando una sua mano si va a posare sul mio fondoschiena.
Mi porto una mano alla bocca quando la sua mano stringe il mio sedere provocandomi un piacere improvviso.
Tanti brividi percorrono la mia schiena.
"Padrone...non trattenerti."
Prende la mia mano e intreccia le mie dita con le sue, liberando la mia bocca.
Continua a leccarmi l'orecchio mentre io sto morendo sotto il suo tocco lascivo.
La sua mano, quella che non è intrecciata con la mia, quella che fino a poco fa mi stava palpando, ha iniziato a salire facendosi spazio sotto la mia maglia, andando a toccare la pelle della mia schiena, per poi spostarsi davanti, accarezzandomi l'addome e poi andando a stuzzicare un capezzolo.
"ahh~"
Inizio a gemere più ad alta voce quando le sue labbra si spostano sul mi collo lasciandovi dei baci e morsi.
"Taehyung- ba-ciami"
Dico ansimando.
Lascio andare la sua mano per allacciare le braccia dietro al suo collo tirandolo verso di me.
Lui sorride maliziosamente e appoggia le sue labbra sulle mie, all'inizio mantenendo un contatto non troppo lascivo, ma poi iniziando a chiedere il permesso di entrare leccando il mio labbro inferiore.
Non lo faccio aspettare e poco dopo sento la sua lingua a contatto con la mia.
Continua a muoversi all'interno della mia bocca, a volte rispondo ai suoi movimenti, ma sono talmente eccitato e lui è talmente preso che non ho spazio.
Gemo sentendo che la sua mano ricomincia a muoversi.
Si stacca e ci guardiamo negli occhi.
"Taehyung....andiamo a casa."
Lui annuisce e mi precede andando verso la porta.
Esce dall'edificio e si dirige verso la fermata del pullman.
Lo raggiungo poco dopo.
"Come fai a sapere che strada faccio?"
"ti osservo da un po' ormai, conosco ogni parte della tua vita"
Sospiro sorridendo.
Prendiamo il pullman e ci facciamo i venti minuti seduti mentre ci osserviamo a vicenda, a volte ci becchiamo e i nostri sguardi si incrociano, ma entrambi evitiamo il contatto visivo.
Arriviamo davanti a casa mia e io apro la porta per poi chiuderla quando anche Taehyung entra.
Mi giro immediatamente verso di lui.
Metto di nuovo le braccia dietro al suo collo tornando a baciarlo.
Lui ci mette poco a reagire e mi ritrovo immediatamente disteso sul letto col suo corpo sopra.
Le mie gambe aperte, lui nel mezzo che si toglie la maglia.
La lancia a terra e poi inizia a sfilare la mia che poco dopo finisce sul pavimento.
Sorride soddisfatto e ricomincia a baciarmi il collo, per poi scendere andando a leccare il mio capezzolo sinistro.
"ah~ Tae~"
Ricomincio a gemere.
Stringo la mia mano fra i suoi capelli, così morbidi.
La sua bocca si sposta dalla piccola protuberanza scendendo in basso, lasciando dei baci qua e là, fin quando non si trova sopra ai miei pantaloni.
"Tae- fa male ti prego"
Lui annuisce slacciandoli.
Il mio membro è già ben sveglio e fa male stretto sotto i miei indumenti.
Li sfila poco dopo lasciandomi completamente nudo sotto il suo controllo.
Mi guarda sorridendo malizioso, per poi abbassarsi di nuovo e prendere la base del mio pene per poi avvicinare la bocca e iniziare a leccare la punta.
Gemo senza preoccuparmi se qualcuno possa sentirmi, il piacere che mi sta donando è davvero troppo.
Lo prende del tutto in bocca e inizia a stuzzicarmi con la lingua.
Stringo ancora di più i suoi capelli, ritrovandomi a tirarglieli.
Si sposta all'improvviso e si avvicina di nuovo al mio viso per poi baciarmi.
Lecca le mie labbra, le morde e io non riesco a muovermi.
"Tae~"
Lui mi guarda perplesso mentre mi metto a quattro zampe, il sedere verso di lui.
"Ti voglio Tae. Prendimi ti prego"
Vedo le sue iridi diventare leggermente rosse.
La sua espressione diventare maliziosa e il suo respiro diventare pesante a causa dall'eccitazione...tutto ciò mi fa morire.
Avvicina due dita alla mia bocca incitandomi a leccarle.
Le prendo in bocca e inizio a bagnarle.
"Bravo ragazzo"
Sfila le dita dalla mia bocca e le porta al mio sedere sfiorando il mio buco, senza entrare.
Infila il primo dito dentro e io non posso fare altro se non gemere per il piacere.
A causa del mio lavoro cose come queste per me capitano tutti i giorni, a volte me ne pento, ma in questo momento sono felice perchè farà meno male proprio questa volta che sono io a desiderare Taehyung al mio interno.
Infila il secondo dito e inizia a muoverle facendomi gemere e contrarre.
"Tae~ ti prego Tae veloce."
Sfila le due dita e appoggia la cappella sul mio orifizio.
Entra lentamente facendomi gridare perchè tutto ciò è davvero troppo bello.
Rimane un po' fermo, ma, parliamoci chiaramente, io ci sono abituato, quindi lo incito ad iniziare a muoversi e lui ci mette poco a obbedire.
"Ahh~ Tae~ pi-più vel-"
Senza darmi il tempo di finire la frase Taehyung inizia a spingersi sempre più velocemente e in profondità.
Dopo qualche spinta trova il mio punto debole.
Mi scappa un gemito più forte degli altri e delle lacrime iniziano a bagnarmi il volto.
"Lì~ è- bellissim- o. Tae~ ancora Tae"
Lo sento ghignare per poi tirarsi fuori quasi completamente e spingersi al mio interno brutalmente, ma è un gesto che io apprezzo tanto. Ne voglio di più.
Tae si ferma e si sfila per poi girarmi e farmi cadere di schiena sul materasso.
Non mi da neanche il tempo di capire cosa stia succedendo che ricomincia a spingersi dentro di me, donando ad entrambi un piacere incredibile.
Allaccio le gambe ai suoi fianchi tirandolo verso il mio corpo.
Gli appoggio le mani sul collo e lo avvicino alla mia faccia.
Gli lecco il labbro inferiore tracciando il suo contorno, poi mi faccio spazio all'interno della sua bocca con la mia lingua cercando la gemella e stuzzicandola.
Mi allontano per guardare Taehyung negli occhi, che ora sono lucidi, colmi di eccitazione e passione.
Ad un certo punto ci risvegliamo entrambi da questa sorta di trance e Tae ricomincia a spingersi dentro di me, mentre io ritorno a gridare per il piacere, chiamando a volte il suo nome incitandolo a continuare.
Taehyung porta una mano sul mio membro iniziando a fare su e giù andando a ritmo con le sue spinte.
Non ce la faccio più, sto per venire.
"T-Tae~ veng-"
Non faccio in tempo a finire la frase che mi ritrovo svuotato, il mio seme sul mio petto e anche un po' su quello di Taehyung.
"Dove devo venire Padrone?"
Lo guardo con gli occhi socchiusi.
"d-dentro di me"
Subito dopo sento il suo sperma all'interno del mio corpo.
Si sfila dal mio corpo e si butta al mio fianco.
I nostri respiri pesanti riempiono la stanza.
"Padr-"
"No, non chiamarmi Padrone. Io non sono il tuo padrone. Siamo allo stesso livello e non ho intenzione di renderti mio schiavo o cose del genere. Chiamami Jimin"
Lui mi sorride.
"Allora...Jimin, voglio sapere qualcosa di più su di te."
"Avevi detto che sapevi tutto"
"non tutto tutto. Non so niente della tua famiglia, del tuo passato o del tuo lavoro."
Sospiro e poi mi giro verso di lui con tutto il corpo.
"Abito da solo da quando ho iniziato le superiori, la mia famiglia è a Busan. Come lavoro...beh...lavoro in un Gay Club poco distante da qua- sospiro amareggiato- odio il mio lavoro. Le persone mi toccano e spesso mi ritrovo a dare il mio sedere a qualche cinquantenne ubriaco."
Lui mi guarda un po' tristemente e poi appoggia una mano sulla mia guancia.
"mi...dispiace"
"e per cosa? Tu sei morto"
"si, ma Lucifero mi ha detto che quando ero vivo ero molto fortunato. Ah si, ho perso la memoria dopo essere morto. Le cose principali me le ha dette Lucifero."
Sorrido.
"beh io in questo momento mi sento fortunato."
"perchè?"
Mi siedo al bordo del letto girandomi di schiena verso Taehyung.
"Boh...in ogni caso, io vado a farmi una doccia. Fai il bravo"
Lui annuisce e a quel punto mi alzo andando verso il bagno.
"Taehyung...perchè non ricordi?"
Mi guardo allo specchio mentre una lacrima scende sulla mia guancia.
"Perchè mamma non mi ha detto della sua morte? Sa quanto Taehyung fosse importante per me."
Mi chino mentre i singhiozzi diventano sempre più forti.
"Perchè Tae? Perchè!? Io volevo venire a Daegu a trovarti quando avrei finito le superiori e ora scopro questo. Abbiamo solo due mesi. E non saranno abbastanza. Sono disposto a tutto pur di poter stare con te Tae. Perchè io ti ho sempre amato."
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Two Months [VMIN]
FanfictionUno studente universitario e un servitore del Diavolo. Due mesi per imparare a conoscersi e passare il tempo insieme. Come finirà la loro storia? Quei due mesi saranno inutili o qualcosa cambierà? (Perdonate la copertina schifosa, non sono brava co...