I giorni passano e tra due settimane è già Halloween.
Lea, Marco e Luca hanno invitato me e Celeste ad una festa a tema che avrà inizio al parco con un rinfresco e proseguirà per la città con "Dolcetto o scherzetto?"
Certo, sa molto di America, e proprio per questo sono abbastanza entusiasta per questa festa.
Intanto il brano per il concorso procede sostanzioso.
Vorrei riuscire a concluderlo entro fine gennaio, male che vada entro i primi di febbraio. Poi vorrei riguardarlo tutto per sistemare ciò che non va e, magari, aggiungere qualcosa, qualche colore, alterazione o legatura. Il concorso sarà i primi giorni di marzo, dunque avrò un mese per ripulirlo e renderlo un lavoro degno almeno di secondo posto.-
Sono in aula ad aspettare Luna, dunque ne approfitto per suonare un po' il mio brano.
Mi hanno detto che arriverà con mezzora di ritardo; lascio la porta aperta, in modo tale che appena arriva possa entrare subito. Spero solo di non attirare troppo l'attenzione di chi passa per i corridoi.
Mano a mano che provo, sto riuscendo a sistemare qualcosa nel mio pezzo, migliorandolo di molto.
Qualche curioso si è già appartato davanti alla mia porta, ma li conosco, li vedo spesso in giro per la scuola. Lancio qualche sorrisino di imbarazzo ogni tanto al mio piccolo pubblico. Non so cosa ci sia d'interessante da ascoltare, dato che sto componendo e le note che suono sono assolutamente random, fino a quando non trovo quelle giuste ed orecchiabili.
‹Stai componendo per il concorso?› entra in aula Carlo, facendo uscire gentilmente gli spettatori per poi chiudere la porta.
‹Mi mettevano un po' d'ansia e suggestione› sorrido ‹Comunque sì, esatto, ho iniziato bene!› rispondo con fierezza.
Prende gli spartiti completamente consumati e sporchi di matita graffite e macchie sbiadite di caffè e da' una piccola occhiata ‹Non male, davvero! Guarda qui, però, è meglio se queste note le porti in bequadro. Prova a suonarle›
Eseguo la battuta.
‹Decisamente molto più orecchiabile. Continua così che andrà alla grande› ed esce dalla sala.
Sono molto soddisfatta di me stessa e di tutto il lavoro che sto facendo. Sto provando un'esperienza nuova nella quale non avrei mai pensato di imbattermi. Mi sento sicura, il che è alquanto inusuale e nuovo per me, e, piano piano, mi sto affezionando molto a questo progetto, voglio uscirne a testa alta.‹Dunque direi che puoi studiare l'esercizio 10, 11, 12 e, se riesci, fai anche il 13. Sono molto semplici, come tu stessa hai potuto vedere ora, e li puoi fare tranquillamente, d'accordo?› assegno i compiti a Luna.
‹Sì sì, e non vedo l'ora di fare cose più difficili come fai tu!›
‹Ci vuole tanto impegno! E mi raccomando studia benissimo anche quel passaggio dell'esercizio 8 che non ti esce ancora benissimo ed è importante che lo sappia fare. Anzi, lascia stare il numero 13 che... vieni Connor› noto che attende all'ingresso, lo faccio entrare ‹Quindi il 13, dicevo, lo leggiamo insieme la prossima volta. Ristudiati l'8›
‹Com'è andata oggi?› mi chiede suo fratello mentre lei sistema i suoi spartiti.
‹Molto bene, come sempre›
‹Mi fa piacere! A casa dimostra molto interesse, suona praticamente tutte le sere!›
‹E i risultati infatti ci sono› confermo.
Sorride ‹Vorrei chiederti se vai alla festa di Halloween sabato prossimo›
‹Sì con dei miei amici. Vai anche tu?›
‹Che festa sarebbe se non ci fossero gli organizzatori? Sarebbe un disastro!›
‹L'hai organizzata tu?›
‹Dall'anno scorso organizzo eventi in città con il mio migliore amico. Facciamo anche animazione a feste di compleanno, ma di raro perché preferiamo organizzare feste in discoteca o cose come quella di Halloween›
‹Aah, ma dai, non lo sapevo, che forza!›
Conosco Connor da più di un mese e non abbiamo fatto fatica a interagire, data la mia timidezza e goffaggine in relazioni nuove, soprattutto con i miei coetanei.
È un ragazzo abbastanza simpatico ma, per i miei gusti e standard, troppo menoso, come si usa dire ora. È uno a cui piace abbastanza farsi notare e la modestia non gli manca. Non che lo conosca fino in fondo, ma l'impressione è interamente questa. Potrebbe essere mio amico, ma non di quelli stretti con i quali mi vedo tutti i giorni.
Comunque viene sempre lui a portare e prendere Luna a lezione, dunque quattro chiacchiere non guastano.
‹Eh già! Hai qualche idea su come ti vestirai? O hai già preso il costume?›
‹A dire il vero ancora no› ridacchio.
‹Come no? Dovresti sbrigarti, sai?›
‹Lo so, andrò in questi giorni, promesso›
‹Più che altro non ti presentare in jeans!›
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«Prendi quel microfono e canta» // Alessio Bernabei [COMPLETA]
Fanfiction«Prendi quel microfono e canta» // Alessio Bernabei TRILOGY. number 1. Un passato frastornato, segnato dal canto e da suo padre. E poi loro, la sua band preferita, che dopo la divisone l'ha resa niente. Nicole, 19 anni. Ormai crede di non poter es...