Come ci si sente a crescere in un orfanotrofio, a non ricordare le proprie origini ad avere solo un oggetto che può riunire i pezzi di un puzzle, i pezzi del proprio puzzle, il pezzo fondamentale della tua vita "l'infanzia".
Insieme a Parigi era questo che leggevo ogni mattina ed é questo che rilassi quel giorno, adesso...chiusi il portone e mi avviai al cancello, stavo per andare via da quel posto stavo per riniziare una nuova vita, mi voltai osservando quell'edificio.
Arrivai lí a dieci anni, mi trovarono infreddolita vagavo per strada, la testa mi pulsava le mie gambe non ressero il mio peso é caddi, in lontananza vidi una donna correre nella mia direzione, quando mi fu davanti si chinó mi diede il suo cappotto, mi chiese se stessi bene, annuí con la testa non avevo forza per parlare si prese alcuni secondi per osservarmi é mi disse
-"Chi sei?Dov'è la tua famiglia?"
In quel momento non seppi cosa rispondere fu lei a notare il ciondolo che stringevo in mano, lo prese lo guardò e sul retro vi lesse una scritta, inciso il mio nome Anya.
É questo quello che so su di me, il resto lo potrete immaginare: una bambina accolta in un orfanotrofio cresciuta tra le faccende domestiche, maltrattata dai più grandi, ricordo ancora oggi le loro voci...mi prendevano in giro, venivo soprannominata con strani nomignoli il perché? Ero sola, indifesa, senza un passato ero "nessuno".
Grazie a quell'appellativo nessuno sono fiera di essere ciò che sono: testarda, impulsiva, coraggiosa, acida...prendo tutto di petto é le barriere che ho inalzato con gli anni hanno il suo perché.
Con questo ultimo pensiero ritorno alla realtà, mi rivolto arrivo al cancello lo apro é sono liber...
-"La pescheria ricorda va dritto poi gira a sinist...mi stai ascoltando?"
Eccola! sapevo di aver dimenticato qualcosa, Agata la (dolce) governante vi avevo parlato di lei
-"mi ha ripetuto cinque volte la strada da percorre"
-"Mah"
-"Si, so dove andare"
-"E"
-"E non penso di accettare il lavoro"
Agata é così fuori una corazza e dentro un cuore di pietra, quando le dissi che avrei lascito l'orfanatrofio non proferí parola stette tutto il giorno in disparte, per qualche secondo iniziai a pensare che avrebbe sentito la mia mancanza si come no! Oggi prima di uscire dalle porte dell'inferno mi disse:-"Anya figliuola" figliuola, termine usato solo in casi estremi, era un figliuola quando dovevo lavare i piatti, sistemare la biancheria, togliere la neve dal vialetto e fu un figliuola quando mi disse di avermi trovato un lavoro in pescheria...bene! So di essermi scavata la fossa
-"Anya sei stata una spina nel fianco da quando sei arrivata qui non sei mai riuscita a rispettare le regole, cosa vorresti fare eh..."
-"So già cosa voglio nella mia vita ed é qualcosa che lei non é riuscita a dare a qualsiasi orfano che viva qui, (l'amore, una famiglia) lei é la prima a non averlo é pretende che anche gli altri crescano così, sotto le sue regole no! Non ci stó"
In quell'istante non riuscii neanch'io a capire da dove venisse tutto quel coraggio, Madame Agata mi osservava con occhi sbarrati pieni di rabbia, senza pensare continuai
-"Questa spina la ringrazia per ciò che non ha fatto, addio Madame Agata"
Senza ulteriori indugi proseguii a passo svelto non avevo intenzione di voltarmi, qualche secondo dopo sentii il lontananza il cancello chiudersi...ero nuovamente sola rimase solo l'eco del ferro che veniva sbattuto, poi il silenzio..................
Autrice
Ciao ragazzi, premetto é la prima storia che scrivo, avevo alcuni dubbi riguardo la pubblicazione ma con qualche incoraggiamento eccomi qui...
Volevo dare alcuni chiarimenti THE ROMANOV é una rivisitazione della storia di Anastasia (il cartone) troverete alcuni dialoghi e vicende cambiate o aggiunte...con questo spero vi possa piacere a prescindere da tutto, grazie per l'attenzione un bacio
Fede
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L'ultima dei Romanov
Genç Kız EdebiyatıLo sguardo di chi ha perso tutto, il coraggio di rincominciare nonostante tutto, la forza di riscoprire un passato, la determinatezza di riavere un'identità, una vita, una storia...la voglia di vendetta per ciò che fu 07/01/2018 #342 -romanzi rosa