Quando suonò la sveglia, trovai Ester seduta sul mio letto. Aveva un vestito in mano, che immaginai essere quello che mi avrebbe obbligato a mettere quel giorno.
< Tu sei pazza se credi che andrò in ufficio conciata così! >
Le dissi ancora assonnata e trovando la scena piuttosto inquietante...lei sorrise e poi mi guardò severamente.
< Oh sì cara, tu lo indosserai, ma non per andare in ufficio. Lo metterai per andare all'appuntamento con Adam! >
Era tutta felice e fiera della sua scelta. Aveva tra le mani un abito bianco, completamente trasparente sulle maniche e sulla parte alta dello scollo, che ricadeva aderente fino a metà coscia. L'altro capo era un cappotto grigio perla, scamosciato e un paio di décolleté dello stesso colore e materiale. Ma sapevo che non era finita lì. Infatti sulla mia scrivania aveva appoggiato un tailleur giacca e pantalone a sigaretta e una camicia "vedo non vedo" da mettere come sotto giacca, ai piedi avrei dovuto mettere uno stivaletto, anch'esso nero, con il tacco.
Non sapevo se amarla o odiarla, anche perché per corrompermi c'erano anche un cappuccino e una brioche a fare compagnia ai vestiti.
< D'accordo! Tanto sembri irremovibile. Hai intenzione di vestirmi ogni giorno?! Ci sarà un giorno in cui potrò mettermi i miei adorati jeans e le mie sneakers?! >
Lei aveva l'espressione più inorridita che mai...
< Sì e magari ci abbineresti un bel maglione lungo e largo >
Esatto! Era esattamente quello che mi ero figurata come ritratto della comodità, praticamente la meraviglia dei sensi.
< Ehm...non mi rispondere! Peggiorerebbe solo la tua posizione. Ora va, sbrigati e quando torni voglio essere aggiornata >
Quella ragazza era meravigliosa, ma anche dispotica e determinata, sinceramente mi faceva un po' paura.
Arrivai in ufficio, Adam non c'era. A dire la verità, non c'era nessuno all'accoglienza e mi sembrava strano. Presi l'ascensore e arrivai davanti alla porta del mio ufficio, quando sentii delle voci provenire dalla sala conferenze. Lì trovai Adam, Rachel e tutto il resto dello staff. Ovviamente Harry era lì, dietro una grande scrivania scura. Si voltarono tutti nella mia direzione, il disagio che provai in quel momento fu inspiegabile! Non conoscevo praticamente nessuno e trovarmi con tutti gli occhi puntati addosso, non era certo il miglior modo per sentirsi a proprio agio.
Adam mi rivolse un sorriso sincero, così, mi avvicinai a lui in cerca di sostegno, ma dei colpi di tosse come per schiarirsi la voce, mi fermarono.
< Cari collaboratori e collaboratrici, colgo l'occasione per presentarvi un nuovo membro di questa grande famiglia. Lei è Elisabeth, la nuova stagista! >
Il suo sorriso era caldo e sincero e i suoi occhi mi scrutavano, mentre io cercavo di salutare tutti con sorrisi e cenni di mano. Praticamente sembravo un idiota, non sapevo cosa ci facessi in quella stanza e mi ritrovavo nell'occhio del ciclone.
Harry oggi indossava una camicia scura sbottonata e un jeans nero aderente. Sembrava decisamente più giovane vestito così, notai attraverso la camicia lasciata leggermente aperta, che sul suo petto si intravedevano dei tatuaggi. Rimasi sorpresa, non mi sembrava il tipo e invece ancora una volta mi aveva sorpreso. Io non ne avevo, il mio terrore per gli aghi mi aveva sempre fermato. Sulla sua pelle dall'abbronzatura dorata, sotto le scapole, vidi disegnati due uccelli, forse rondini?!
A risvegliarmi dai miei pensieri fu proprio Harry.
< Elisabeth, ho convocato tutti qui questa mattina per dare una comunicazione molto importante. Il lavoro qui è triplicato rispetto all'anno precedente e quindi necessito di un assistente personale. Per questo ognuno di voi verrà tenuto d'occhio ed entro un paio di mesi, sceglierò chi ricoprirà questo ruolo! >
Io mi voltai verso Adam che sorrideva, cercavo di assimilare ciò che avevo appena sentito. Come potevo io da stagista aspirare ad una carica del genere?! Senza contare che non riuscivo a stare dieci minuti da sola con Harry nel suo ufficio, figuriamoci lavorare con lui gomito a gomito per dieci ore al giorno...Ovviamente davo per scontato che ci fossero persone inserite da anni nell'azienda, talentuose e di grande esperienza, di certo io non avrei potuto auspicare ad un tale privilegio. Ma Harry si era rivolto a tutti, nessuno escluso e se da una parte mi sentivo entusiasta, dall'altra speravo di non essere io la scelta. Decisi di non preoccuparmene, tanto le possibilità erano una su un milione, quindi mi rilassai mentre il mio respiro si regolarizzava.
< Elisabeth sistema le tue cose e raggiungimi nel mio ufficio! > Non aveva detto per favore, ma il suo tono non era duro come ieri, sembrava che l'avesse detto con un sorriso malizioso...continuavo ad osservarlo per capire le sue intenzioni, quando lui concluse il suo discorso.
< Bene signori, la riunione finisce qui, buon lavoro a tutti! >
Harry
Avevo riunito tutti coloro che lavoravano al giornale per fare un importante comunicazione...in realtà non c'era stato tempo di avvertire Elisabeth, ma immaginavo che non trovando nessuno nelle altre stanze si sarebbe avventurata fino qui...avevo ragione, quando la vidi entrare la presentai al resto dello staff. A breve avrei dovuto viaggiare molto, ci stavamo espandendo, avevo in programma tre nuove sedi e non avrei potuto fare tutto da solo.
Elisabeth si stava avvicinando ad Adam, forse per imbarazzo, forse per trovare rassicurazione da un volto amico o forse perché era attratta da lui. Aveva un grande sorriso sul volto e la cosa mi infastidiva parecchio, la intimai di fermarsi, schiarendomi la voce, sapevo che si sarebbe trovata in imbarazzo ma non volevo che stesse con lui. Adam era un bravo ragazzo, ma non potevo certo lasciargli campo libero con lei.
Stamattina era bellissima, indossava un completo giacca e pantaloni, la camicia che si intravedeva era semi trasparente e mi lasciava veramente senza parole. La vidi persa nei suoi pensieri, anche lei mi stava fissando...io la stavo letteralmente mangiando con gli occhi ma, per fortuna, non se ne accorse. In compenso il resto dello staff se n'era accorto eccome, sentivo delle risatine di sottofondo e io cercando di mascherare l'imbarazzo distolsi lo sguardo da lei e procedetti a spiegare le ragioni della riunione.
Quando terminai invitai Elisabeth a raggiungermi nel mio ufficio e nel farlo non riuscii a nascondere un sorrisetto malizioso, mi divertiva metterla in difficoltà...
Nota dell'autrice: Ecco il nuovo aggiornamento, vi invito a commentare la storia per farmi sapere cosa ne pensate :)
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NORTHERN LIGHTS H.S
FanfictionElisabeth L'odio che provavo si mischiava all'attrazione...lui, i suoi occhi, il suo sguardo, il suo essere arrogante e sexy allo stesso tempo. Sarei riuscita a resistere? Harry Noi eravamo come l'aurora boreale, lei era il sole ed io la terr...