I musicisti smettono di suonare e tutti i presenti si voltano verso di me. Tutti gli occhi del Regno sono puntati su di me. Duchi, duchesse, conti, baroni. Ci sono tutti. In questo momento vorrei che Romy o Carl fossero accanto a me. Comincio a scendere la lunga scalinata sotto l'occhio attento delle donne. Scorgo Alexia in un angolo che mi fa l'occhiolino e le sorrido. È l'unica che in questo momento riesce a darmi un po' di sostegno.
«Vostra Altezza, la prego di seguirmi» afferma Sam formalmente porgendomi il braccio appena concludo la scalinata. Accetto volentieri l'invito e ci dirigiamo dai miei genitori.
«Dopo tanti anni sei finalmente tornata da noi. Adesso è questa la tua casa, la tua vita. È questo il tuo popolo. Signore e signori, la Principessa Lilith!» Afferma mio padre appena arriviamo al loro cospetto. Tutti i presenti scoppiano in un applauso generale e Sam mi abbraccia.
«Dov'è Jack?» Chiedo stranita.
«Ha preferito rimanere in camera sua» afferma Sam triste e solo adesso mi rendo conto che le parole di Alexia erano fondate. Domani parlerò con lui. È come un fratello per me. Mi dispiace che l'amicizia venga rovinata per questo motivo.
«Vostra Altezza, mi concede l'onore di questo ballo?» Chiede Sam portandomi via dai miei tristi pensieri. Annuisco sorridendo e mi avvicino con lui alla pista da ballo. Parte la mia canzone preferita. Gold di Tolan Shaw. Forse qui potrei davvero trovarmi bene.
«Ammettilo, sei stato tu a chiederlo» affermo riferendomi alla canzone e lui sorride complice.
«Lo ammetto, sono colpevole» ride e alzo gli occhi al cielo.
«Secondo te perchè Jack non è venuto?» Chiedo e lui si irrigidisce.
«Davvero non te ne sei accorta?»
«Accorta di cosa?» Chiedo.
«Che lui è innamorato di te»
«Sei la seconda persona che me lo dice questa sera» sospiro.
«E tu sei l'unica persona a non averlo notato» mi riprende lui.
«Lo ammetto, non l'ho notato. Ma non puoi farmene una colpa. Lui sa benissimo che per me è un amico. Lui è il mio migliore amico»
«E quest'amicizia non potrebbe evolversi in qualcos'altro?» Chiede e io scuoto la testa.
«No Sam, è inutile che ci provi. Amo Jack come si ama un fratello e sarà sempre così» affermo.
«Se la metti così" sussurra. La musica finisce e ci accostiamo lungo i lati della pista.
«Vuoi che ti prenda da bere?» Chiede Sam per distrarmi da questo peso. Annuisco e torniamo ai lati della sala. Rimango lì da sola a guardare gli altri nobili ballare. Mi sento profondamente a disagio. Vedo donne che chiacchierano allegramente tra loro ma non ho il coraggio di farmi avanti. Vedo i loro sguardi e non promettono nulla di buono. E invece forse non mi troverò molto bene qui.
«E così ci rincontriamo» afferma una voce familiare accanto a me. Mi volto e mi trovo Romy davanti.
«Anche voi qui Vostra Altezza?» Chiedo e lui si volta stupito da tanta formalità. Tutte queste buone maniere si stanno impossessando di me.
«In qualità di Principe dell'Inferno sono stato costretto da mio padre a venire a nome suo. Se fosse dipeso da me a quest'ora sarei nel mio letto con qualche bella demone» afferma e distorco il naso dal disgusto.
«Evidentemente non siete abituata a questo genere di cose. Del resto come potrebbe mai esserlo una Principessa così delicata e raffinata come lei»
«Dovrei esserlo?» Chiedo guardandolo male e lui ghigna. Il ballo si conclude e parte un valzer.
«Mi concede l'onore di questo ballo?» Mi chiede porgendomi la mano in un lieve inchino.
«Certamente Principe» sussurro in un filo di voce dopo un momento di stupore. Afferro la sua mano e mi porta al centro della pista.
«Solo una cosa»
«Che succede?» chiede malizioso.
«Non ho la minima idea di come si balli» arrossisco.
«Lasciati portare Lilith» mi sussurra all'orecchio e una scossa elettrica risale dalla mia spina dorsale. Poggia la sua mano sulla mia schiena e io poggio la mia sulla sua spalla. Le nostre mani si incontrano a metà strada e iniziamo a ballare. Mi lascio trasportare dalla musica e da lui. Non sono nata in quest'ambiente quindi non ne so molto. Iniziamo a volteggiare per la sala sulle note del valzer di Strauss. Non l'ho mai visto così. Questo non è il Romy che io conosco.
«Per non saperne nulla di questo ballo ve la cavate molto bene» afferma il ragazzo.
«Ho un ottimo maestro» sorrido e lui ricambia.
«Sono sicura che i nobili staranno già organizzando il nostro matrimonio. Le donne mi guardano con un'aria sognante e sembra quasi che invidino voi»
«Per forza mi invidiano. Io sono stupenda»
«Quanta autostima Principessa»
«Ho le carte a mio favore per averne così tanta»
«Avete completamente ragione» sussurra malizioso e la scossa di elettricità sale di nuovo la mia spina dorsale. Dannazione. Perché deve sempre farmi questo effetto?
«E così siete il figlio di Lucifero?» Chiedo e lui annuisce.
«Voi portate lo stesso nome di mia madre: Lilith. Fu la prima compagna di Abramo. È una storia molto lunga ma piuttosto interessante, un giorno ve la racconterò»
«E io avrò piacere di ascoltarvi»
La musica si conclude e Romy mi porge il braccio portandomi all'angolo delle bevande.
«Tenga» mi porge un bicchiere che al suo interno sembra che contenga sangue.
«Non ha un gusto orribile come si pensa» afferma vedendo la mia espressione disgustata. Decido di credergli e bevo un piccolo sorso dal bicchiere.
«Com'è?» Chiede.
«Si deve ammettere che non è niente male»
«Sarò anche il figlio del Diavolo in persona, ma la sincerità è la mia miglior qualità» afferma porgendomi il braccio. Accetto l'invito e cominciamo a camminare per la sala. Mi presenta a molti nobili del mio Regno. Li conosce tutti. Ma com'è possibile?
«Devo dire che avete studiate bene i nobili» affermo mentre ci allontaniamo dalla Duchessa di Pennsylvania.
«Partecipo a questi eventi da anni. Solitamente ci vengo con mia madre ma questa volta ha insistito che venissi da solo» afferma.
«E pensare che in un modo o nell'altro saremo stati destinati ad incontrarci noi due»
«E non solo quello» bisbiglia. Faccio finta di non aver sentito e cambio argomento. Però la curiosità ora si sta divorando. Cosa voleva dire?
«E quindi? Com'è l'Inferno?»
«Caldo. Forse un giorno avrete il piacere di vederlo con i tuoi stessi occhi» risponde semplicemente con una strana scintilla negli occhi. Ieri Sam mi ha parlato del Paradiso, che forse un giorno lo avrei visto. Adesso Romy che mi parla in ugual modo dell'Inferno. Giuro che non ci capisco più nulla.
«Prendiamo un po' d'aria?» Chiede e annuisco. Ci dirigiamo verso i giardinetti e ci sediamo sul marmo della fontana.
«Sembrate così ingenua» sussurra accarezzandomi una guancia e rabbrividisco al contatto con la sua pelle fredda.
«Possiamo finirla con tutte queste maniere formali?» Chiedo.
«Aspettavo solo questo» sorride lui e contagia anche me.
«Ancora niente genitori?» Chiede per cambiare argomento. Mi volto verso di lui stranita. Lui lo sa?
«Tra i Regni le voci girano» spiega velocemente e annuisco sospettosa.
«Ancora niente genitori. Non ho la più pallida idea di chi possano essere. Però conosco il nome di mio padre: Michele»
«Michele» sussurra pensieroso.
«Lo conosci?» Chiedo e lui scuote il capo. Non me la racconta giusta. Vorrei capire perché tutti continuano a mentirmi o a nascondermi le cose. Sam, Jack, i miei nonni, e tutti e quattro i miei genitori adottivi. La mia vita è sempre stata un'enorme menzogna. Mentre sono immersa nei miei pensieri sento qualcuno avvicinarsi dalla foresta.
«Lo senti anche tu, vero?» Chiede Romy all'erta. Annuisco e lentamente ci alziamo restando in attesa dell'intruso.
Un enorme lupo nero esce dai cespugli. Gli occhi sono gialli, le zampe sono grandi quanto il mio viso e, sulle quattro zampe, mi arriva alla vita. Ringhia mostrando le zanne affilate. Cerca di intimorirci con lo sguardo e evidentemente fallisce nel suo compito.
«Quello è...» sussurro.
«Un lupo mannaro» continua il demone al mio fianco. Mi avvicino lentamente all'animale.
«Si può sapere cosa stai facendo?»
«Non lo so. È come se mi chiamasse. Il mio corpo non risponde più dei suoi comandi» affermo impaurita. Intanto molti nobili, incuriositi, sono usciti all'esterno per ammirare la scena. Nessuno tema che la propria Principessa venga sbranata da un essere feroce. Mi guardano sorridendo e ancora non capisco cosa hanno da ridere. Sono arrivata davanti all'animale e porto una mano davanti al suo muso. Lui la annusa per poi sedersi accanto a me. Lo guardo inclinando la testa confusa.
«Ma cosa...» sussurra Sam avvicinandosi a me e il lupo inizia a ringhiare. Cerco di calmarlo grattandogli il capo e subito si tranquillizza. Mi volto verso la folla riunita e vedo che sono tutti sbalorditi da quella scena.
«Dannazione, non è possibile» sussurra Romy.
«Cosa non è possibile?» chiedo.
«Lui è il capo-branco dei lupi mannari. Se ha scelto te come sua compagna vuol dire che molto presto avremo un'alleanza con loro» spiega mio padre entusiasta.
«Compagna?» Sbotto e lui annuisce. Mi sento mancare le forze.
«Lilith!» mi sento chiamare da Romy e, prima di toccare il suolo, sento due braccia forti che mi sostengono e l'ultima cosa che vedo sono gli occhi di ghiaccio del demone.
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Il profumo dell'Inferno
FantasyPRIMO LIBRO DELLA SAGA "INFERUS" Una storia piena di tranelli, intrighi e misteri. Una Principessa abbandonata a sé stessa per tenerla al sicuro. Ma è davvero al sicuro come tutti pensano?