Capitolo 10

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Harry

Mentre la aspettavo, sotto casa sua, ripensavo alle parole che avevo sentito origliando, ancora una volta, dall'angolo dietro la hall dell'ufficio...l'avevo seguita...volevo sentire come si sarebbe giustificata. Non era da me inseguire e pregare le ragazze, ma lei mi attraeva troppo. L'avevo invitata alla conferenza per le sue capacità lavorative, ma, devo ammettere che una parte di me voleva che lei non andasse all'appuntamento con Adam.

"Sono stata costretta ad accettare" continuavano a tornarmi in mente le sue parole...lei si sentiva costretta?! Non voleva venire a cena con me?! Impossibile! Avevo capito di farle un certo effetto...quando la guardavo o mi rivolgevo a lei, percepivo la sua attrazione...perché negava?!

Ero nervoso per stasera, sono sempre stato un tipo piuttosto irascibile...il mio passato mi aveva cambiato...e non volevo tornare il fragile ragazzo che ero stato, né per lei, né per nessun altro! Ero cresciuto con mia madre e mia sorella, avevo dovuto prendermi, sin dalla tenera età, responsabilità più grandi di me e di certo non mi sarei fatto mettere i piedi in testa da questa ragazzina fastidiosa. Ma quando la vidi la mia convinzione vacillò...era bellissima, vestita in un lungo abito da sera. Fui subito attraversato da un brivido...avrei voluto prenderla e trascinarla a casa mia senza darle la possibilità di controbattere, fottendomene della conferenza, del lavoro e di tutto il resto.

Ma mi trattenni e la feci salire in macchina, dirigendomi verso il palazzo dove si sarebbe tenuto uno dei più importanti eventi dell'anno, in campo giornalistico.

Volevo stuzzicarla e provocarla, lei era l'unica a farmi sentire con le spalle al muro ed ero fermamente intenzionato a ricambiare.

Elisabeth

La giornata in ufficio era passata in fretta. Notizie da raccogliere, articoli da scrivere per la prossima settimana e quando finalmente guardai l'ora erano già le 6...dovevo correre a casa e a prepararmi per questa conferenza...ero elettrizzata!

< Ester sei a casa? > nessuno mi rispose, ma sentii il rumore dell'acqua della doccia che veniva chiusa. In effetti pochi minuti dopo, Ester uscì dal bagno.

< Ehi, allora? Pronta per l'appuntamento? > disse lei con un gran sorriso.

Le raccontai come era andata la giornata e anche del cambio di programma. Sembrò essere più felice di me, per quello che era successo.

< Quindi mi stai dicendo che stasera sarai con Styles ad una conferenza stampa? Dopo solo due giorni che lavori per lui? > si mise a saltellare per la stanza , sembrava una trottola impazzita ed io sinceramente non riuscivo a capire perché stesse festeggiando.

Certo si trattava sicuramente di un opportunità unica, ma dal suo sguardo malizioso, avevo intuito che stesse cominciando a farsi dei filmini mentali, di tutt'altro genere da quello lavorativo.

< Ti rendi conto che quell'uomo è geloso di te? Cioè non dico che ti abbia invitata a quest'evento solo per questo...non metto in dubbio le tue doti come giornalista...ma andiamo...davvero non ci arrivi? Non voleva che tu uscissi con Adam. Voleva che tu stessi con lui! > 

Il suo delirio sembrava avere perfino un senso, mentre lo esponeva con quell'enfasi...sommato alle mie impressioni di quella mattina...ma poi, mi resi conto che dovesse semplicemente essere impazzita.

Feci una doccia veloce e mentre mi preparavo Ester entrò in camera come una furia, ovviamente, sempre senza bussare. Mi strappò velocemente dalle mani il vestito che mi aveva dato questa mattina ed al posto di quest'ultimo mi porse un altro abito. Quel genere di vestito che davvero avevo visto solo nelle passerelle e mai mi sarei sognata di poter indossare.

< Sei completamente impazzita allora? > le dissi io con un aria davvero preoccupata.

< No cara, tu sei pazza se pensi di poter indossare qualcosa di così semplice, per una serata del genere! >

Il vestito che mi aveva portato era lungo sino ai piedi, fasciava il corpo alla perfezione e sulla schiena aveva un profondo scollo. Ad accompagnare l'abito c'era una stola, anch'essa nera, che avrebbe dovuto sostituire il cappotto, una pochette gioiello, che smorzava la linearità dell'abito e un paio di scarpe, un sandalo identico alla borsa, con un tacco vertiginoso. Mi diede anche un paio di orecchini, due pendenti, mi fece la piega e mi truccò.

< Ecco ora puoi guardarti. Sei perfetta! > disse lei tutta eccitata e fiera della sua creazione.

Quando osservai la mia figura riflessa nello specchio, stentai a riconoscermi. Aveva ragione, mi sentivo davvero una principessa...come quando sei piccola e sogni che il principe azzurro ti venga a prendere per il vostro primo appuntamento e non abbia occhi che per te...

A risvegliarmi dalle mie riflessioni, fu il campanello. Erano le 8 e solo in quel momento rammentai di non aver lasciato l'indirizzo ad Harry...come diamine aveva saputo dove vivevo? Salutai Ester ringraziandola, le ero grata per tutto ciò che stava facendo per me, anche se sospettavo che ,tutto sommato, io fossi un po' la sua cavia...amava il suo lavoro, quando sceglieva l'outfit giusto o semplicemente abbinava il tutto ad accessori e pettinature le brillavano gli occhi.

Uscii velocemente di casa, per quanto il vestito e le scarpe me lo permettessero e salita in ascensore, realizzai che alla sola idea di rivedere quel ragazzo, sul mio viso c'era stampato  un sorriso ebete...

Nota dell'autrice: Ecco, come promesso, ho messo il nuovo capitolo.

Vi avviso che dalla prossima settimana cercherò di aggiornare ogni mercoledì e, forse, il prossimo sarà un doppio aggiornamento...lasciate i vostri commenti e se vi piace la storia votatela :)

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