Se mi chiedessero di confessare qual è la mia più grande ossessione, la mia dipendenza, la mia croce, io riuscirei a pronunciare poche sillabe che comporrebbero un nome: quello di Harry Styles.
In auto diretto a casa sua, per l’ennesima volta non riesco a capacitarmi di quanto sia assuefatto dalla sua presenza costante nei miei pensieri. Tra le mille cose che potrei e dovrei fare nei miei momenti di svago, tutto ciò che desidero si riduce alla persona con la quale trascorro forzatamente la maggior parte del mio tempo. Tempo, che rivela non dimostrarsi mai abbastanza per soddisfarmi appieno. Ho voglia, bisogno costante e impellente di lui, e del lui più vero e sincero, non di quel lui costruito davanti alle telecamere o impostato nel rispondere alle domande dei giornalisti. Ho bisogno di quel lui goffo e spettinato che mi apre la porta del suo appartamento ancora assonnato.
-Buongiorno Haz-gli sorrido beffardo prendendomi gioco del suo stato di semi incoscienza –Il sole è alto nel cielo e…-
-Fanculo-blatera lasciandomi entrare-E oltretutto fuori piove-aggiunge sbadigliando e richiudendo la porta.
Tolgo via il soprabito nero che appoggio sul divanetto all’ingresso.
-A cosa devo l’onore della tua visita?- si sbivacca sul divanetto stropicciandosi gli occhi.
-Tadà- gli mostro un disco su cui è registrata la demo delle nostre ultime fatiche. I suoi occhi si spalancano come quelli di un bambino di fronte ad un carretto di gelati-E’…-balbetta rimettendosi in piedi.
Annuisco-Esatto-scuoto il disco davanti a lui-Fresco fresco di incisione-preciso.
-Pazzesco!-me lo sfila dalle mani fissandolo-E anche questa è fatta!-mi abbraccia appoggiando il mento sulla mia spalla-Grazie- sussurra stringendomi più forte e io più forte lo trattengo a me per i fianchi stretti coperti da una t-shirt grigia che lascia poco all’immaginazione. Deglutisco.
Si scioglie dalla presa e mi guarda fisso negli occhi-Posso tenerlo?- annuisco distogliendo lo sguardo.
Lo appoggia accuratamente su una mensola in alto alla sua destra- C’è qualcos’altro che sei venuto a dirmi Louis?-torna a concentrarsi su di me prendendomi con due dita il mento.
-Io…-respiro intensamente-Nulla-scuoto il capo voltandomi tentennante, in procinto di andar via.
-Aspetta! -mi blocca per un polso-Aspetta-mi costringe a inchiodare sui miei piedi-Vuoi qualcosa da bere? Sei venuto fin qui…-sorride dolcemente.
-Sono venuto unicamente per portarti la demo-affermo troppo insicuro per risultare credibile-E perché sono 4giorni che non ti vedo né riesco a rintracciarti-mando giù le parole tutto d’un fiato ancor prima di poterle collegare a quel minimo di razionalità nel mio cervello a cui a volte oso fare affidamento.
Mi guarda con apprensione-Sei stato in vacanza con Eleanor-
-Si, si lo so-rispondo frettolosamente-Lo so-
-Ti aspettavo sai Louis?-
-C-cosa?-il respiro mi si ferma nello stomaco creando una voragine. Fa un passo verso di me portando il suo corpo a pochi centimetri dal mio.
-Ti aspettavo-
-Non capisco-mi mordo un labbro-Sono stato detestabile…sono sparito per giorni e tu...-non porto a termine la frase.
Si schiarisce la voce prendendomi entrambe le mani nelle sue-Sapevo che saresti venuto fin qui a cercarmi. E non aspettavo altro-riduce la distanza che ci separa e cattura le mie labbra.
-Oh no, no questo è fottutamente sbagliato Harry-lo spintono via mettendomi una mano sulla bocca ancora umida-Lo sappiamo entrambi-lo esorto a capire le mie ragioni sgranando gli occhi ma lui non sembra prestare attenzione alle mie parole baciandomi di nuovo e mettendo a tacere le mie insicurezze. Mi lascio cullare dal suo respiro caldo e coinvolgere completamente dalla sua bocca conosciuta e carnosa. Istintivamente passo una mano sulla sua schiena, al di sotto della t-shirt.
