Dolce melodia

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Polvere ovunque spostai una delle tante tende ed entrai,quella in cui mi trovavo era la sala d'accoglienza. Trovai una grande vetrata aperta, al suo interno grandi mobili con antichi oggetti...proseguii trovandomi su una grande scalinata iniziai a scendere, man mano che proseguivo mi accorsi di altre scale ai lati di essa arrivai ad un piccolo spiazzale.
-"Wow!"
Fu quello che uscí dalla mia bocca non c'erano dubbi era il salone da ballo, affascinante anche in penombra, la sua grandezza? Credo fosse la stessa della piazza di San Pietroburgo, il  pavimento in legno perlomeno lo era negli anni passati...le pareti bianche con delle rifiniture dorate che risalivano per le colonne poste ai lati del salone, il tetto qualcosa di speciale un color bianco faceva da sfondo a grandi dipinti, dipinti in cui vi erano ritratte scene da ballo.
Eleganti donne volteggiavano con indosso sontuosi vestiti riproponevano passi di danza degni di un corteo regale, erano accompagnate da uomini vestiti in frak essi attendevano raggruppati a centro di sala la prossima mossa osservando le compagne ballare, quei ritratti...così grandi da sfuggire alcuni dettagli , riuscivi a notarlo dopo, ritornando a guardare, avendo l'impressione che esso prendesse vita, altri personaggi si aggiungevano; questa volta ballando in coppie volteggiando lentamente ricreando la melodia di quel ballo, la melodia di un tempo il ricordo di sempre.
-"Ehy tu!"
Quella voce mi porto via da un sogno, senza guardare iniziò la mia corsa verso l'uscita, un guardiano! ero sicura che lo fosse...
-"Diamine ma che abbandonato"
Mi ritornarono in mente le parole dell'uomo (é proibito andarci) si era un controllore che aveva scelto un giorno sbagliato come me.
Attraversai quel salone che parve infinito senza fiato arrivai ai piedi delle scale, continuai la mia corsa come il tizio che mi stava dietro potevo farcela, potevo superarlo; nella follia continuava a gridare di fermarmi non avrebbe retto la salita per le scale
-"ASPETTA ASPETTA!"
non lo sentii più ne le sue grida ne i suoi passi pensai che avesse avuto un malore...avevo fatto morire un aziano controllore HO DIO! Ecco i miei sensi di colpa, mi arrestai all'istante é piano iniziai a girarmi...lentamente feci qualche passo per osservare l'uomo svenuto o morto mi affacciai dal pianerottolo é per poco non mi venne un colpo non c'era nessun morto nessun vecchio, a pochi scalini da me un ragazzo mi guardava con un'aria da sfacciatofacciatostatrionfante mi aveva fregato in pieno
-"Chi sei t....tu?"
Per un attimo mi venne da ridergli in faccia, bella domanda! era imbambolato sicuramente qualcosa non andava in un giorno ero stata osservata fin troppo
-"Dimitri per l'amor del cielo"
Un uomo di mezza età anch'esso senza fiato Si fermó dietro a Dimitri...Dimitri ma certo
-"Dimitri"
Sfoggiai uno dei miei sorrisi più calorosi
-"Sono Anya, mi hanno detto di cercarti qui mi servo dei biglietti per Parigi"
Terminai con un altro sorriso, lui di tutta risposta mi sorrise dopo secondi interminabili...
POV DIMITRI
Quella ragazza senza dubbio sapeva correre bene...ero in cucina stanco dei discorsi di Vlad quel giorno avevamo selezionato diverse ragazze, nessuna somigliava a lei. Non mi fu difficile sentire quei passi la trovai che volteggiava canticchiando una melodia, osservava il tetto le misi paura con quelle due parole e lei di tutta risposta iniziò a correre continuai a gridarle di fermarsi ma niente...la scalinata! Era il posto adatto per mettere in atto la mia scenetta, era una ladra senza dubbio presa dalla curiosità sì sarebbe fermata, così fu
-"ASPETTA ASPETTA"
Dopo il silenzio almeno da parte mia lei continuò a salire qualche scalino mah...
(La curiosità é donna) é con un po di senso di colpa si fermó, avanzai di qualche passo lo stesso fece lei voltandosi eeee.....
-"Buh!"
Memorabile la sua faccia nel non vedermi morto, alquanto la mia nel vederla
-"Chi sei t....tu?"
Le parole mi morirono in bocca.
Avevo passato anni ad osservare quel ritratto, diedi un'occhiata dietro di lei, identica! qualcosa nel suo volto, i suoi occhi la ricordavano Vlad come sempre era unico ad interrompere i miei pensieri arrivó a metà scalinata pronunciando il mio nome é qualche altra parola che non capii, cavolo! Rischiava un infarto con quella corsa
-" Vlad guarda"
-"Non vedo niente"
-"Gli occhiali"
-"Si,sii"
Mamma che intesa con quest'uomo aveva capito, lei ci guardò stupita e
-"Dimitri!"
Mi sono perso qualcosa!?
-"Sono Anya, mi hanno detto di cercarti qui mi servono dei biglietti per Parigi"
Tombola....

L'ultima dei RomanovDove le storie prendono vita. Scoprilo ora