<<Ragazze, vado un attimo in bagno.>>
Io e Nicole annuiamo ad Ally, che comincia ad allontanarsi per poi scomparire attraverso la porta del bagno.
Ho la bocca ancora piena del mio delizioso hamburger e non ho intenzione di parlare finché non lo avró finito.
Ma credo sia solo una scusa che ho affibbiato a me stessa perché ho troppa paura di venire a sapere il resto della verità su Hayes, parlando con Nicole di quello che ha detto Adam.
Ingoio l'ultimo morso di hamburger e faccio un lungo sorso di coca.
Ottimo, non ho più scuse, non mi resta altro che parlare.
<<Nicole...?>>
<<Si?>>
Lei alza gli occhi dal cellulare, che stava usando.
<<Volevo chiederti una cosa e vorrei anche che tu sia sincera con me riguardo all'argomento.>>
Lei aggrotta le sopracciglia, visibilmente confusa.
<<Hey, così mi spaventi. Cosa c'è?>>
<<Allora... ieri Adam, mi ha detto che... che tu conosci Hayes>> chiedo e deglutisco per paura della risposta.
Mi mordo il labbro per concentrarmi su qualcosa che non sia chiedermi il motivo per il quale lei sembra scossa.
<<Si. Si, lo conosco>> risponde con falsa noncuranza.
<<Non è l'unica cosa che mi ha detto.>>
Lei mi guarda come se fosse preoccupata, ma forse mi sto sbagliando.
<<Ah, no?>>
Scuoto la testa.
<<Mi ha detto che tu e lui... beh, che tu e lui siete andati a letto insieme>> dico velocemente.
Ho paura della sua risposta, non voglio sapere cosa mi risponderà, ma è indispensabile per sapere le verità e poi, ormai, è troppo tardi per tornare indietro.
Lei sgrana gli occhi e non risponde.
<<Nicole, perché non me l'hai detto?>>
<<Io... vedevo come ne parlavi e tutta l'ammirazione che provavi nei suoi confronti... che non ho voluto spezzare l'idea che ti eri fatta di lui.
Ma sapevo che lui non era così.>>
<<Non ti seguo.>>
Mi appoggio allo schienale della sedia.
Lei sospira e poi, finalmente, si decide a parlare.
<<Io conoscevo Hayes solamente da un anno: mi sono trasferita qui l'anno scorso, sai? Vengo dal Texas.>>
Che cosa? Non ci ha detto nemmeno questo. Quante cose ci ha tenuto nascosto fino ad ora?
Non parlo e la lascio continuare.
<<Non sapevo la reputazione che avesse e quello che facesse alle ragazze.>>
Beh, non lo sapevo nemmeno io che sono in questa scuola da ben cinque lunghi anni e che a quanto pare lo conosco da quando eravamo piccoli.
<<Si dimostró molto insistente sul fatto di volermi conoscere. Con me era gentile e carino, era il mio primo amico qui, in questa città e in questa scuola. Passavamo tutto il tempo libero assieme. Non mi lasciava mai sola e non permetteva a nessun ragazzo di avvicinarsi a me. Voleva essere l'unico.
Questa cosa mi fece illudere. Pensavo che lui provasse qualcosa per me e dopo qualche giorno gliene parlai. Lui non mi smentì. Disse che era vero, che gli piacevo ed era questo il motivo della sua gelosia e la sua iperprotettività. Il nostro rapporto si rafforzó sempre di più, ma non stavamo effettivamente insieme e, prima che potessi rendermene conto, mi innamorai di lui. Fu lo sbaglio più grande che potessi commettere.>>
Scuote la testa e noto che lo fa per cacciare indietro le lacrime. Si vede che questa cosa le fa molto male, mi dispiace per lei.
Allungo una mano sul tavolo, prendo la sua e gliela stringo. Lei ricambia subito.
<<Lui se ne accorse e ne approfittò.
Mi fece credere che anche lui provava lo stesso per me e in un paio di settimane mi ritrovai a confessarglielo.
Finimmo a letto insieme, prese la mia verginità come se non fosse importante. L'ha paragonata ad una cosa da niente, al prendere una caramella ad un bambino>> ride a questa affermazione, una risata velata di una profonda tristezza. Al che, mi alzo e mi siedo accanto a lei, abbracciandola.
Lei mi stringe e finalmente inizia a piangere.
<<Per me era importante e ha fatto della mia prima volta, il ricordo più brutto della mia vita. L'ha presa e l'ha gettata via, così come ha fatto con me.
Non ha provato nemmeno a scusarsi ed io ho preso la mia vita in mano, ho cercato di dimenticare tutto e di andare avanti con la mia vita. Ci sono riuscita ma comunque fa un po' male ricordarlo. Capisci? È doloroso: è per questo che non te ne ho parlato. Scusami.>>
Mi guarda negli occhi, supplicante, e io le sorrido per rassicurarla.
<<Non preoccuparti, ora ti capisco.>>
Ora comprendo perché tutta quella riluttanza nel volermelo raccontare.
Questa ragazza è una delle più forti che io conosca, se mi fosse successo ció che è successo a lei non so come avrei reagito ma di certo non come ha reagito lei.
Certo, le fa male ma non lo ha mai dato a vedere ed è una cosa fantastica e da ammirare.
<<Ti ammiro sai?>> Le confesso.
<<Cosa? E perché mai?>> Fa una leggera risata.
<<Per il coraggio che hai tirato fuori per andare avanti. Io non ci sarei riuscita.>>
<<Se fosse accaduto a te, avresti reagito al mio stesso modo. Magari ci avresti messo un po' più tempo ma alla fine tutti andiamo avanti e superiamo ció che ci fa male. È come tirarsi un dente: il dolore è molto forte mentre lo togli ma alla fine ti senti rinata.>>
Conclude il discorso con un'alzata di spalle e così facendo la mia ammirazione verso di lei non fa che aumentare.
Appoggio la testa alla sua e rimaniamo ancora un po' abbracciate.
<<Hey ragazze, cos'è successo?>> Chiede Ally, dirigendosi verso di noi, dopo essere uscita dal bagno.
<<Oh niente, Nicole mi stava raccontando alcune cose.>>
Mi giro verso di lei e, senza farlo notare ad Ally, le faccio l'occhiolino.
<<Oh, ok andiamo? Dobbiamo ancora andare dal parrucchiere, dall'estetista, comprare le scarpe...>>
Inizia ad elencare tutto quello che abbiamo in programma per il resto del giorno e dopo un po' non la sto più ascoltando.
Sono le quattro del pomeriggio passate e non sento Taylor da un bel po'.
*Hey. Che fai?*
Gli mando un messaggio sperando che mi risponda, ma non lo fa.
Così dopo aver sospirato, ripongo il cellulare nella tasca posteriore dei pantaloncini di jeans scuri.
<<Cosa c'è? Va tutto bene?>> Chiede Ally che, come al solito, se non ha tutto sotto controllo non è Ally Sanchez.
<<Non sento Taylor da un po' e non mi risponde ai messaggi>> sbuffo, spiegando la situazione alla bruna e alla rossa che si scambiano un'occhiata preoccupata.
<<Non preoccuparti starà dormendo.>>
Alzano entrambe le spalle.
<<A quest'ora?>>
<<Certo, io lo faccio sempre. Dopo aver mangiato un riposino è quello che ci vuole.>>
Fa uno sbadiglio per enfatizzare quanto ha appena detto.
<<Uhm... ok>> rispondo poco convinta.
Uno strano pensiero comincia a farsi strada in me e spero solo di starmi sbagliando.
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PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017
Genç Kurgu"Perché questo dovrebbe essere l'amore: un mare di emozioni che non ha freni, e tocca a te decidere se domare le sue onde o lasciarti trasportare." Amber, una ragazza estroversa e solare, all'ultimo anno del liceo, diciassette anni, ma ne sta per co...