Capitolo 2

4 1 0
                                    

Sono ferma, impassibile.
Apro gli occhi, lentamente.
Sono morta, ma non ho sentito nulla...
...
...o forse no!
Osservo tutto quello che mi circonda: è la stessa stanza di prima.
Re e regina sono fermi a pochi centimetri da me, immobili, e mi sembra immobile anche il tempo in questa stanza.
Passa qualche momento di silenzio; poi una goccia...
...un'altra...
...un'altra ancora.
Sembra stia gocciolando qualcosa, ma non vedo nulla, lo sento soltanto.
Giro lo sguardo verso le mie braccia...non ci sono più le catene!
Sono libera!
Il rumore delle gocce riempie la stanza e continua a rimbombare, insieme ai miei leggeri respiri.

Muovo lentamente le braccia.
Prima la mano, dopo le dita, e poi la spalla; sono realmente libera!
Porto la mano davanti alla faccia; la osservo.
Pochi secondi, e poi una sensazione improvvisa e pesante, come se fossi stata catapultata o spinta con forza in avanti; con molta forza.
Un battito del mio cuore esplode fortissimo nel mio corpo.
Ho un attimo di stordimento, la vista si appanna per qualche secondo, poi torna normale.
Nello stesso momento mi accorgo che ho istintivamente spostato la mano da davanti la mia faccia.
Ho lo sguardo posato sulla base dello scacco enorme, posto di fronte a me.

Mi accorgo che qualcosa sta succedendo: il re di fronte a me sta cominciando a muoversi...è lentissimo ma lo vedo.
Si velocizza, sempre più veloce.
Si sta spostando indietro!
Giro lo sguardo: lo stesso fa la regina.
La mente va in totale confusione.
Vedo la sala e gli scacchi tornare alla posizione iniziale, e scivolare dietro.
Le orecchie mi fischiano, quasi esplodono.
Sento troppa confusione.
Un rumore sordo, come se il tempo si stesse spostando indietro, alla partenza.
Urlo, e questo sembra essere nulla in confronto al fischio e alla confusione che sento.
Come quando si sta per svenire.
Mi sento premere.
Mi sento soffocare.
Mi sento spingere.
Mi sento urtare.
Urlo ancora...troppo basso.
Sento sussurri continui, indecifrabili.
La vista si offusca sempre di più, sembra mi stiano scoppiando gli occhi o il cervello.
Voglio andarmene!
Dove diavolo sono!?

Perchè?! Perchè tutto questo a me!? COSA HO FATTO PER MERITARLO!!!?
...

L'ultima cosa che vedo è il re che scompare nel buio da dove era arrivato, poi più nulla.

La mente torna normale, non so quanto sia passato.
Forse sono svenuta. Mi guardo intorno: gli scacchi sono scomparsi e le catene non sono riapparse.
Mi alzo, mentre torna il rumore di acqua che gocciola.
Questa volta è fastidioso, insopportabile.
"BASTA!" Urlo, senza ricevere risposte, solo il mio eco che continua un riverbero, lungo una sala che sembra infinita.
Diminuisce gradualmente e lentamente.

Do una veloce occhiata a tutta la stanza, per l'ennesima volta.
Mi accorgo che, unito al rumore delle gocce, ce n'è un altro.
Un altro "gocciolare", questa volta è qualcosa ai miei piedi, che cade.
Sono lacrime, sto piangendo ma non lo sento negli occhi.

L'oscurità che mi circonda si illumina di un colore simile all'oro.
Si colora come fosse dipinto.
Lentamente, il pavimento si solleva; lo guardo meglio...
...sono farfalle!
La scacchiera ai miei piedi si trasforma in farfalle che cominciano a volarmi intorno;
l'oscurità si colora di azzurro, adesso, sfumando dal leggero color oro, al blu mare intenso.
Sono circondata da farfalle, sempre più numerose; il terreno diminuisce la sua grandezza, e sembra inghiottito dal blu, anzi: lo è.
Mi sento pervasa da una sensazione di benessere.
La grandezza del pavimento diminuisce sempre di più.
Mi assale una rapida sensazione di paura, quando non lo sento più ai miei piedi.
Dovrei cadere ma rimango sospesa in un vuoto blu.
Le farfalle scompaiono lentamente, e mi ritrovo ferma immobilizzata in un universo completamente blu.
Non sembrano esserci confini, è immenso.

Dopo qualche secondo, animali e personaggi compaiono e scompaiono, li riconosco subito: sono quelli che disegnavo da piccola!
Mi giro e ne compaiono di nuovi.
Disegni infantili ma meravigliosi, tutti di fronte alla mia vista, tanto reali e emozionanti.
Linee che nascono dal nulla, cerchi che si completano da soli; il tutto in un universo tridimensionale.
Volgo lo sguardo verso destra, ed ecco che compare una casetta di piccole dimensioni.
Ha solo due finestre e un caminetto, eppure sembra la casa più accogliente che abbia mai visto.
Vicino a questa, si materializza un alberello, e poi un omino stilizzato.
Mi guarda e mi saluta, io sorrido e senza accorgermene mi cade una lacrima.
È emozione; emozione e lacrime di gioia, di fronte a questo spettacolo stupendo.
Continuo a girare lo sguardo: due giraffe, i colori sembrano uscire un po' troppo dai bordi; e poi ancora: un elefante.
Prima compare una linea che si allunga; quando si completa, capisco che è un cerchio.
Poi un occhio, la proboscide, la coda; in poco tempo è colorato e completo, vicino alle giraffe.
È un po' storto, ma mi piace.
Una giraffa muove la zampa, l'altra si avvicina alla prima.
Uniscono i colli e si intersecano.
L'elefante comincia a camminare, alza la proboscide e la riabbassa.
Dal nulla compare dell'acqua, più pastello a cera blu, che acqua.
L'elefante beve.
In un tempo che non saprei dire, tutto questo universo che mi circonda, si riempie così tanto di disegni, che il colore blu di questo stesso neanche si vede più.
È meraviglioso, non voglio andarmene da qui!

Lacrime d'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora