CAPITOLO CINQUE.

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'Due anni prima' (ricordo)

Ormai è fatta.... gliel'ho detto... sanno che sono gay e non la stanno prendendo molto bene.
Ormai mamma sta dando fuori di matto e mi sta facendo la valigia gridando.

"Tu sei solo uno stupido errore!" Una coltellata.
"Tu sei cresciuto male e non ci meritiamo tutto questo. Mi fai schifo!" Un'altra coltellata al cuore.
"Non sei degno della nostra famiglia!"ennesima accoltellata.

Mi lanciò letteralmente la valigia addosso e mi continuava ad urlare frasi di questo tipo. Con la vista troppo ofuscata dalle lacrime non mi ero reso conto che Robin aveva un coltello in mano e che stava portando in alto il braccio per poi dare un colpo secco al mio petto...

Dolore.

Tanto dolore.

"Addio coglione..." è tutto quello che ho sentito da Robin prima che la porta di aprì di scatto e una Gemma entrò in casa e poi buio.

Buoio totale.

Mi risvegliai in ospedale,con Gemma accanto e la mia valigia ai piedi del letto.
Mi ha salvato la vita....e le sarò grato a vita per questo.

Presente (fine ricordo)

Mi sfiorai con due dita la cicatrice al petto e ringraziai il cielo sia per la scadente mira di Robin che gli ha mancato il petto per 2 mm,che per l'intrusione di Gemma perche senza di lei sarei morto, e forse era meglio cosi....forse i miei genitori finalmente potevano vivere senza il rimorso di avere un figlio disastrato come me e mia sorella poteva finalmente vivere la SUA vita.
Mi ha salvato la vita e ora ne sta pagando le conseguenze.
Avevo preso la decisione di diventare praticamente un vegetale. Per non creare ulteriori problemi a Gemma e poi domani le parlo di Aaron e della situazione attuale. Lei deve pensare a se stessa e io glielo farò capire che le piaccia o meno.

"HARRY!" Sobbalzai dallo spavento quando sentii battere alla porta e mia sorella gridare.

Mi misi la maglia in fretta e aprii la porta.

"Si?" Dissi con tutta la calma che potevo per non farla spaventare piu del dovuto.

"Haz...cazzo...stai bene?! Sei corso su per le scale e ti sei chiuso in bagno. È da più di un'ora che sei chi-" Mi prese il viso tra le mani e mi costrinse a guardarla negli occhi. Rimase pietrificata da quello che vide... Occhi spenti,privi di emozioni e persi nel vuoto. Erano di un verde spento...quasi nero. Prima almeno una scintilla ancora era rimasta ma ora....ora non sa nemmeno chi ha davanti.
Scostò le mani dal viso come se si fosse scottata.

"Harry.....non sei tu...." stava piangendo e stava trattenendo dei singhiozzi ovviamente senza successo.

"Si che sono io Gem....tranquilla torna da Aaron io sto bene. Ci vediamo domani,buonanotte." Le diedi un bacio sulla guancia,le asciugai le lacrime e andai dritto in camera mia.

Mi buttai sul letto e mi addormentai in 3 secondi.
Volevo porre fine a quella strazziante giornata e dormire per 1.000 anni. Cosi non si sarebbe mai piu svegliato.

Stranamente quella notte gli incubi decisero di non dargli il tormento... ogni notte fa incubi ma stanotte fortunatamente riesce a dormire. Cosi sfruttò la situazione per dormire il più possibile. Sapeva che tanto Gemma iniziava a lavorare alle 8:00 e tornava per le 16:00,per tenermi sotto controllo, e quindi decisi di dormire senza nemmeno pranzare.

Una luce accecante mi svegliò di colpo,rendendomi conto che Gemma era appena arrivata e stava alzando le tapparelle per far penetrare luce e aprire la finestra per far entrare un po d'aria fresca.

"Buongiorno..." lo disse quasi con timore.

"Buongiorno." Io lo dissi con dolcezza. È vero che non volevo creare problemi inutili a Gemma ma non volevo nemmeno che lei avesse paura di me o pensasse che si lei il motivo del mio stato di distacco totale.

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