Namjoon arrivò in casa di Jimin e bussò. Ad aprirgli fu proprio il ragazzo, che aveva da poco tinto i capelli di un allegro arancione e portava gli occhiali da sole al contrario, sorridendogli caloroso come sempre.
Il ragazzo lo seguì e si accorse che gli altri si trovavano già all'interno della casa.
"Diamo inizio alla festa!" urlò Hoseok allegro, provocando le grida di rimando degli altri amici.
La musica era alta e faceva vibrare la cassa toracica di tutti i ragazzi che ballavano in modo scomposto e con stupide mosse mentre ognuno di loro stringeva nella mano un bicchiere rosso con dell'alcol dentro.
Ad un certo punto nessuno di loro era sicuro di come fosse successo ma si ritrovarono perfino a trasportare per casa Hoseok su una sedia a rotelle rimediata chissà dove.
Più l'alcol entrava nel loro corpo e più i ragazzi si sentivano liberi da ogni inibizione e catena e felici di poter essere loro stessi, qualcosa che potevano permettersi di fare solo quando erano tra di loro.
Muovevano le loro teste a tempo con la musica assordante, ridevano sguaiatamente e si abbarbicavano tra loro incapaci di rimanere in piedi.
Taehyung prese per le spalle Seokjin e lo sbattè a un muro, bloccandolo leggermente e sfilandogli la giacca. Prese una delle sue fidate bombolette spray con cui amava creare mosaici nelle gallerie create a posta per gli artisti di strada e imbrattò la maglietta bianca del ragazzo con una grossa croce di vernice rossa mentre rideva allegro alla buffa espressione che fece Jin sentendo il contatto della vernice fredda con la sua pelle.
Accanto a loro Namjoon guardava la scena divertito e incitava Taehyung a fare di più.
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e lanciando uno sguardo di sfida a Jin riprese a torturarlo.
Taehyung agitò la bomboletta spray verde e poi terminò con quell'ultimo tocco di vernice il grosso disegno che lui e Namjoon avevano fatto sulla saracinesca di un negozio in una viottola poco lontana dal centro di Seoul.
Non era la prima volta che lo facevano.
Da quando Jin era morto le cose non avevano fatto altro che precipitare per tutto il gruppo e dopo qualche settimana passata nella disperazione più totale - soprattutto per alcuni di loro - il gruppo di amici aveva ripreso a vivere la propria vita, ma in un modo malsano.
Nessuno di loro nominava più Jin, anzi tutti si comportavano come se lui si trovasse ancora lì insieme a loro. Se all'inizio la situazione li aveva portati sull'orlo di un picco, in quel momento i ragazzi erano precipitati e stavano lentamente affondando, sempre più giù, sempre più nel buio dell'oblio e dell'apatia.
Così Taehyung e Namjoon avevano trovato un perverso conforto solo e unicamente nel commettere quegli atti di vandalismo. L'adrenalina delle loro vene in quei momenti li faceva sentire vivi come non succedeva da tempo oramai.
Taehyung osservò soddisfatto il suo capolavoro e si voltò verso il suo migliore amico in una tacita richiesta di approvazione.
Namjoon che teneva nella bocca un lecca lecca sorrise sornione ma non fece in tempo a parlare che sentì in lontananza il rumore di una sirena.
Sgranò gli occhi, agganciò lo zainetto a terra che conteneva il materiale delle loro malefatte e afferrò prontamente il braccio di Taehyung, trascinandoselo dietro il più velocemente possibile, per scappare dalla polizia.
Taehyung sentì l'adrenalina circolare dentro di sé in quel momento come non era mai successo in vita sua e conscio del fatto che ormai stesse per toccare il fondo di quell'oceano e che non avesse quindi più nulla da perdere decise di lasciarsi andare alla follia.
Correva dietro Namjoon e si voltava verso i loro inseguitori ridendo allegramente e facendo loro linguacce e facce buffe, sicuro che quelli non lo avrebbero mai e poi mai acciuffato.
Namjoon davanti a lui tentava di tirarlo e farlo smettere ma ormai Taehyung non ascoltava più nessuno.
Il ragazzo però fece male i suoi calcoli e quando svoltò l'angolo insieme a Namjoon si ritrovarono in un vicolo cieco. Ebbero appena il tempo per girarsi che si ritrovarono bloccati dalla polizia che si avventò su di loro e li portò vicino all'auto sbattendoli violentemente ad essa.
Un poliziotto si premurò di svuotare il contenuto dello zaino mentre altri due tenevano strette tra le mani i polsi dei ragazzi, non permettendo loro alcun movimento.
Namjoon incatenò gli occhi a quelli dell'amico e sorrise furbo a lui che ricambiò con un sorriso strafottente, leccandosi leggermente il labbro superiore.
Mentre l'amico osservava la situazione, ancora bloccato dal poliziotto, Taehyung lo guardò preoccupato. Poi Namjoon gli fece un cenno, segno che aveva capito come liberarsi dalla scomoda situazione e Taehyung con uno sguardo vispo sorrise debolmente.
Namjoon strattonò il braccio forte facendo perdere la presa del suo polso al poliziotto che cadde a terra perdendo l'equilibrio. L'altro poliziotto lasciò i polsi di Taehyung ma quello gli fece uno sgambetto facendolo cadere.
I due ragazzi presero a correre più veloci che potevano seminando in poco tempo gli sbirri, sicuri che questi non li avrebbero più cercati.
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Memories Of YOU // BTS
Fanfiction"Seokjin aprì piano gli occhi e dopo un momento di confusione si rese conto di trovarsi sul pavimento. Non ricordava cosa fosse successo prima del suo risveglio e non aveva idea di dove si trovasse. Diede uno sguardo intorno a sé e si rese conto di...