Storia 14 (prt. 2)- Jeff The Killer

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Tutti guardavano Jeff. I genitori, i bambini piangenti, anche Troy e Keith. Si ripresero presto dallo shock e puntarono le pistole contro Jeff. Ma lui l'aveva previsto e si era già lanciato verso le scale. Troy e Keith gli spararono contro, ma neanche un colpo raggiunse Jeff. Corse su per le scale, seguito da quei due. Dopo che entrambi ebbero sprecato i loro ultimi colpi, Jeff trovò rifugio in bagno e si accucciò. Afferrò una sbarra di ferro e la staccò dal muro. Troy e Keith si lanciarono dentro con i coltelli pronti.

Troy cercò di colpire Jeff, che però lo evitò e gli spaccò il cranio con la sbarra.
Troy cadde pesantemente al suolo.

Rimaneva solo Keith. Era più agile di Troy ed evitò il colpo di Jeff. Gettò via il coltello e lo afferrò dal collo. Lo spinse contro il muro. Dallo scaffale sopra di loro cadde improvvisamente una confezione di candeggina che si sparse su di entrambi. Si sentirono come se stessero andando a fuoco e si misero ad urlare. Jeff si ripulì gli occhi meglio che potè. Riprese la sbarra e la spaccò sulla testa di Keith. Quello, nonostante stesse morendo dissanguato, si mise a ridere.
"Che c'è da ridere?" chiese Jeff.
Keith, tirando fuori dalla tasca un accendino, lo accese.
"Vedi... è che dopotutto... ora sei completamente coperto di candeggina e vodka."

Jeff spalancò gli occhi, spaventato, Keith gli tirò contro l'accendino. Non appena la fiamma entrò in contatto con lui il fuoco divampò veloce, avvolgendo il suo corpo inzuppato. La candeggina reagiva sfrigolando e corrodendo la pelle, che assumeva sempre più un colorito biancastro. Appena il fuoco raggiunse i capelli, Jeff lanciò un urlo.
Non servì a nulla rotolarsi per terra, cercando in ogni modo di spegnere quell'inferno che gli stava consumando il corpo, così corse giù per il corridoio e cadde dalle scale.

Tutti incominciarono ad urlare vedendo il ragazzo in fiamme, finchè non si accorsero che si trattava di Jeff. L'ultima cosa che vide, prima di cadere a terra quasi morto, fu suo padre e sua madre che tentavano di spegnere il fuoco, urlando frasi incomprensibili in quel momento, che sfumavano piano piano nel nulla...

Jeff si svegliò.

Si chiese dove fosse, non riusciva a vedere nulla, come se una benda coprisse i suoi occhi.
Fece per togliersela, ma una fitta lancinante lo assalì in ogni parte del corpo, riportando alla mente tutto l'accaduto.

Dove si trovava?
Cercò di alzarsi in piedi tra i dolori e avvertì diversi punti di sutura praticamente in tutto il corpo.
Era... era all'ospedale? Era vivo?

All'improvviso un infermiere entrò nella stanza.

"Non credo proprio che sia il caso di alzarti. Ritorna a letto." disse mentre lo aiutava a distendersi di nuovo sul letto e gli controllava le bende.
Jeff rimase seduto lì, senza poter vedere. Non aveva ancora idea di dove fosse esattamente.
Dopo alcune ore, venne a fargli visita sua madre.

"Tesoro, stai bene?"
Tentò di rispondere ma la bocca rimase immobile.
"Comunque, ho una buona notizia: la polizia ha detto che Keith ha confessato di aver cercato di farti del male insieme agli altri, così hanno deciso di rilasciare Liu. Sarà fuori domani pomeriggio... così potrete stare ancora insieme, voi due."

La madre di Jeff abbracciò il figlio, prima di salutarlo. Nelle settimane successive Jeff fu visitato da praticamente tutta la famiglia al completo. Arrivò infine anche il giorno in cui avrebbe dovuto togliere le bende dal viso, ed erano tutti presenti, per scoprire se avrebbero potuto rivedere il vecchio Jeff. Aspettarono con il fiato sospeso fino a quando l'ultimo lembo di benda rimaneva a coprire il volto.

"Speriamo per il meglio" disse il medico, e scoprì il viso di jeff.

Sua madre lanciò un urlo appena lo vide. Persino suo padre e Liu rimasero di sasso.

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